Giugno è appena iniziato, e a me pare già finito. Guardo il calendario con l’orario del lavoro, gli altri impegni presi, il pensiero di ciò che vorrei fare e ho l’impressione che sabato 30 sia appena dietro l’angolo.
Corre veloce, questa primavera, arranco un po’ nel cercare di starle dietro e mi perdo qualche pezzo per strada. Tipo il post che avrei voluto scrivere per i 6 anni di GranoSalis, raggiunti lo scorso 2 giugno, tipo il regalo che avrei voluto farvi e farmi per quella data, e che invece dovrà attendere ancora un po’ (ma non troppo, che c’è una scadenza da rispettare, per fortuna: con me funzionano solo quelle!), o ancora questa ricetta, che avrei voluto pubblicare molto prima, quando era ancora possibile trovare dei grappoli di fiori d’acacia pendere dai rami.
Non è stato facile trovare dei fiori d’acacia quest’anno, nemmeno nel loro momento migliore. Maggio è stato tanto, tanto piovoso, i grappoli non facevano in tempo ad asciugarsi che arrivava un nuovo acquazzone ad inzupparli nuovamente e a farne poltiglia ai piedi degli alberi. Il loro profumo di miele quest’anno non ha invaso l’aria tiepida come al solito, non l’ho quasi percepito, nemmeno avvicinandomi alle piante nelle giornate di sole. È mancata anche la magica neve dei pioppi, schiacciata subito a terra dall’acqua, con appena qualche giorno, asciutto a sufficienza, per volare nell’aria. Ma c’è stata la pioggia, e so che è meglio così. Per riempire profondamente le narici di profumo, mi accontenterò dei tigli, che iniziano a fiorire proprio ora.
I fiori d’acacia non ci sono più, no, ma io questa ricetta la pubblico lo stesso. In ritardo. E voi potete comunque replicarla usando soltanto i fiori di sambuco, che invece, bontà sua, fiorisce mooolto a lungo. Oppure potete tenerla buona per il prossimo anno. In realtà è qualcosa di davvero semplice, giusto un pretesto, per onorare quei frutti deliziosi che sono le fragole, i fiori spontanei di primavera, i profumi delle aromatiche e per presentarvi un po’ più ufficialmente il mio nuovo libro Conserve di Frutta, che è uscito in libreria a fine mese scorso, grazie all’editore Tecniche Nuove.
“E cosa c’entra una macedonia di fragole e fiori con un libro sulle conserve?”, vi chiederete. Eh, c’entra, perché l’ho dolcificata con una delle mie preparazioni preferite contenute nel libro, ossia lo sciroppo di mela. La ricetta è nella parte dedicata ai dolcificanti naturali fatti in casa, che sono essi stessi delle conserve, da usare poi nei dolci, o ancora in altre conserve, al posto dello zucchero. Lo sciroppo di mela lo trovate anche nei negozi di alimentazione bio (chiamato a volte anche succo concentrato di mela), ma farlo in casa è davvero semplice, come lo è per molte altre ricette che troverete nel libro.
C’è un’introduzione sulle tecniche per conservare la frutta, sugli strumenti necessari e sulle corrette procedure di pastorizzazione, e poi la parte delle preparazioni; oltre ai dolcificanti a base di frutta che dicevamo, ci sono le classiche marmellate, composte e confetture, i succhi, gli sciroppi e la frutta sciroppata, la frutta candita, i liquori e per chiudere delle ricette di dolci a base di conserve.
È il mio secondo libro per Tecniche Nuove, dopo Frutta da Scoprire, uscito lo scorso luglio. Mi ha impegnata tanto dalla fine dell’estate fino ad inverno inoltrato, ma mi ha anche fatta divertire e portata a sperimentare tante cose nuove. Qui sul blog vi ho già lasciato delle ricette tratte dal libro, prima ancora che uscisse, che sono questa e questa…sempre a base di mela! È che la amo molto, in particolare per la sua incredibile versatilità. Ma ecco, non avevo programmato di renderla unica e sola protagonista delle mie introduzioni qui sul blog al nuovo libro, si è imposta lei da sola senza che me ne rendessi conto. Non ho un gran controllo sul mio programma redazionale, ve ne siete accorti? Ma va anche bene così 🙂
Per chiudere sul libro: lo trovate in tutte le librerie fisiche e online, già disponibile o su ordinazione, nel caso delle librerie più piccole (arriva in pochi giorni). Io vi rimando al sito dell’editore, dove trovate anche la pubblicazione dello scorso anno e tante altre cose interessanti a tema cucina naturale, autoproduzione ed erboristeria (Oh, è pure l’editore della mitica Flora d’Italia del Pignatti, appena rieditata dopo 35 anni!). Che poi sono le tematiche principali che tratto qui sul blog, per quello mi piace tanto il loro lavoro!
Un’altra notizia che vi dò è che, seppure questa primavera i corsi di riconoscimento e utilizzo delle erbe spontanee siano ormai conclusi…la stessa cosa non vale per l’estate! Ci vedremo proprio a cavallo del solstizio, in quella serata magica che è il 23 giugno, la Notte di San Giovanni, da sempre considerata carica di energia e simbolismi da parte delle culture di tutta Europa, e immagino anche di gran parte del resto del mondo. Dalle 18 fino a sera sarò nuovamente a La Corbetina, a Mercatale Valdarno (AR), per un evento legato alle erbe del solstizio. Faremo una passeggiata nei campi tra le erbe di San Giovanni, come l’iperico, l’artemisia, la verbena e la lavanda, prepareremo il tradizionale olio rosso di San Giovanni, l’oleolito di iperico (se sarà così generoso da fiorire per tutti…altrimenti ci inventeremo qualcos’altro :)), poi staremo insieme per cena, e stavolta Camilla ha coinvolto pure quel bravo cuoco di suo fratello, che ha già predisposto un ottimo menù vegetariano per la serata. Tutti i dettagli li trovate nella pagina Corsi qui sul blog e nell’evento facebook, che potete usare per invitare chi vi pare e condividere la notizia. Se volete fermarvi per la notte, dovrebbe esserci qualche stanza libera in agriturismo, ma ci sono anche altre strutture vicine, chiedete informazioni ai contatti che trovate nell’evento.
Mi sa che poi mi fermo davvero, fino a settembre. Ma non si sa mai 😉
// Fragole allo sciroppo di mela con fiori di sambuco e di acacia, melissa e menta //
°° Ingredienti °°
- 700 grammi di fragole
- 3 cucchiai di sciroppo di mela
- 2 cucchiai di succo di limone
- 2 piccole ombrelle di fiori di sambuco
- 3 grappoli di fiori d’acacia
- 8 foglie di menta fresca
- 12 foglie di melissa fresca
Che bello quando sboccia un nuovo sogno e un nuovo libro, come un frutto maturo! Complimenti anche per questo traguardo, così morbido, profumato e spalmabile! 🙂
L’acacia che non ho raccolto io, l’hai trovata tu! Sono però fiera del mio sambuco e di un’altra chicca che vedrai da domani! Quest’anno ho annusato anche io un po’ di campagna, pur restando in città, sapendo andare nei posti giusti, alla ricerca di angoli nascosti. Insomma, sò andata pe’ fratte, ahaha, la dico proprio alla romana perchè capisci bene! 🙂
A quando un tour a Villa Ada con guida verde personalizzata? 😀
Ahahah! Grande Francesca! Prima o poi ci si andrà insieme, pe’ fratte, promesso:D
E sono curiosissima di vedere cosa hai raccolto, nel prossimo post. Sono un po’ assente ultimamente sul web, ne parlavo giusto giusto in questo mio articolo, di quanto il tempo mi manchi in questo periodo. Ma stavolta non me lo perderò di certo!
Ciao Claudia il tuo libro l’ho beccato! Mi piace molto complimenti! Adesso passo a realizzare qualcosa… Per esempio sciroppo di fragole
Grazie Antonella, di cuore! Sono contentissima che lo apprezzi. Lo sciroppo di fragole merita, è giusto giusto il momento di prepararlo 😉