Fagioli freschi in insalata, con patate e pomodori

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Il basilico ha atteso a lungo l’arrivo dei primi pomodori, con la pazienza di chi sa che c’è un momento giusto per ogni cosa. Ha superato diversi ostacoli, predato da subito, appena travasato, da una grossa lumaca bruna, che ho scovato perfettamente nascosta sotto una delle sue larghe foglie rigonfie, e poi da una cavalletta vorace, che invece se ne stava spavalda a bordo vaso in attesa del successivo spuntino a nostre spese, ingenuamente certa che non la scoprissi per poi accompagnarla dall’altro lato della casa. Hanno memoria dei posti che visitano, le cavallette? Sanno ritrovare la strada? Mi auguro di no.

Ho atteso a lungo anche io i primi pomodori, e ci ho preparato la prima insalata della stagione sviluppando la stessa acquolina e lo stesso desiderio che potrei provare alla vista della mitica millefoglie di una delle meglio pasticcerie romane, che posso concedermi molto di rado. Giusto la scorsa settimana sono stati Lucy e Marcello a rompere finalmente il dominio di zucchine e insalata nel mio frigo, con un carico enorme di fagiolini, le primissime melanzane tonde, pomodori cuore di bue, datterini e lunghi da insalata. Complici le serre fredde e il sole deciso della Valdichiana, loro arrivano sempre un po’ prima degli altri.
Mi sono portata a casa un sacchetto di fagioli freschi da sgranare, anche, di cui avevo voglia da giorni. Li ho cotti giusto il tempo di intenerirli e li ho lasciati freddare, con l’idea di unirli a una manciata generosa di datterini e alle patate novelle dei miei contadini dirimpettai.

A fare compagnia al basilico verde un po’ malmesso è arrivato un basilico viola, dal semenzaio di OrtoMangione. Lui pare passarsela bene, per ora, affiancato com’è dal suo compare indebolito e più vulnerabile, che attira facilmente su di sé altri eventuali parassiti.
C’è un’altra pianta insieme a loro, all’ombra del terrazzino sul retro, decisamente più esotica. Mi è stata regalata lo scorso anno da una donna gentile, che ha partecipato ad un evento organizzato il quel posto magnifico che è Il Rigo, tra le colline dolci e ruvide della Val d’Orcia e i fiori rustici del giardino di Luisa. La Gynostemma Penthaphyllum, ho scoperto da internet dopo averla adottata, ha conosciuto una certa notorietà negli ultimi anni grazie alla sua fama di pianta dell’immortalità, dovuta alla particolare longevità e salute delle popolazioni vietnamite che se ne nutrono, che la chiamano Jiaogulan. La notorietà in casa mia è avvenuta solo grazie alla donna gentile, e se devo dare credito alla nomea che l’accompagna, di certo lo farei più che altro per la sua resistenza: ha superato non solo un’estate torrida, ma anche il mio pollice grigio, la mia scarsa cura come giardiniera, e le gelate invernali, che non l’hanno uccisa ma solo tramortita, come ho notato dai germogli primaverili a rompere la terra in aprile. Ha fatto tutto da sola, è rigermogliata nel vaso abbandonato e coperto disordinatamente da un sottovaso senza che io me ne curassi, sfruttando la poca luce che filtrava da una fessura, ma protetta dal freddo tardivo. Ora è rigogliosa e in salute, anche se, adesso sì, la innaffio più o meno regolarmente, quando distribuisco l’acqua di lavaggio dell’insalata tra le varie piante assetate.

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La Gynostemma Penthaphyllum, una cucurbitacea, pare avere doti antiossidanti, toniche, adattogene, stimolanti del sistema immunitario e molto altro, e poi, per l’uso in cucina, è buona e graziosa. Il gran caldo e le poche piogge non rendono facili le raccolte spontanee di inizio estate, e neppure la portulaca, che in quest’insalata ci sarebbe stata molto bene, è ancora spuntata nei vasi abbandonati del giardino. In compenso la Gynostemma aveva bisogno di essere tenuta un pochino a bada, che è una rampicante molto vivace, e ogni tanto va cimata se la si vuole contenere. Il sapore è particolarissimo, con sentori di cetriolo, una spiccata dolcezza e una intensa nota amaro-piccante.

Come sempre, variate la ricetta, che è delle più semplici, come volete: usate della rucola al posto della jiaogulan, ad esempio, o della portulaca, come accennavo prima, oppure omettetela del tutto. Io ho aggiunto anche un goccio di tabasco (ancora quello di Maria e Roberto di Pàcina, che sto centellinando in attesa della nuova produzione), e un filo di olio buono, che mi è stato regalato da Francesca in una delle ultime passeggiate botaniche della stagione al frantoio di Olio del Capùnto.

Vi lascio alla ricetta, con qualche approfondimento in fondo all’articolo, come sempre. Oggi gli approfondimenti sono quasi più lunghi dell’articolo, quindi buona lettura ;).

E buon inizio estate a tutti voi!

// Fagioli freschi in insalata, con patate e pomodori //

°° Ingredienti °°

  • 3 manciate di fagioli freschi da sgranare
  • una dozzina di patate novelle piccole
  • 2 manciate di pomodori datterini
  • qualche rondella di cipollotto fresco, meglio rosso
  • una manciata di foglie di Gynostemma pentaphyllum (sostituibile con portulaca o rucola)
  • qualche foglia di basilico viola, ma anche verde
  • olio e.v.d’oliva
  • qualche goccia di tabasco (o una macinata di pepe)
  • sale marino integrale
Fagioli freschi in insalata, con patate e pomodori 1Sgranate i fagioli freschi e lessateli a fuoco lento giusto il tempo di intenerirli (una ventina di minuti circa dal bollore), aggiungendo il sale a fine cottura. Lasciateli raffreddare. Lavate bene e lessate le patate novelle con la buccia, fino a che saranno anch’esse morbide ma non sfatte. Lasciate raffreddare anche loro.
Fagioli freschi in insalata, con patate e pomodori 1Tagliate le patate a rondelle spesse, e togliete solo le bucce che si staccano da sé. Unitele in un’insalatiera con i fagioli, poi aggiungete i datterini tagliati a metà nel senso della lunghezza. Tritate grossolanamente le foglie di Gynostemma e unitele al resto, insieme al basilico spezzettato con le mani.
Fagioli freschi in insalata, con patate e pomodori 1Condite l’insalata con olio generoso, sale e qualche goccia di tabasco, mescolate bene e guarnite con qualche foglia di Gynostemma intera.

Altre informazioni utili

Fagioli freschi in insalata, con patate e pomodori 1Abbiamo scavallato il Solstizio d’Estate, con un giugno drammaticamente caldo e asciutto e le piante, stanche, che si avviano verso il seme a velocità raddoppiata. Il Solstizio è un momento di passaggio molto potente, in cui ci si propizia il ritorno della luce nel momento in cui, con le notti che ricominciano ad allungarsi, il buio torna a farsi avanti, una manciata di minuti ogni giorno. Un momento tradizionalmente magico per le erbe, ma è proprio ora che mi prendo una lunga pausa rispetto ai miei corsi in cui mi occupo di divulgarne la conoscenza sotto tanti punti di vista.
È stata una stagione pienissima, con gruppi grandi e variegati, con tanto interesse da parte vostra e pure clemenza da parte del meteo: sono riuscita a non annullare neppure una data, grazie alla vostra partecipazione, che ha sempre superato il numero minimo, e qualche buona stella a deviare la pioggia altrove ;).
Grazie di cuore, a ognuno di voi che ha partecipato ai corsi di questa primavera 2022! Ringrazio anche tutte le belle realtà con cui ho collaborato in questi mesi: Pàcina, La Scoscesa, la Botaniteca e il CSOA La Torre, Gli Alberelli, La Corbetina, il Museo della Biodiversità, Montececeri, il Bosco della Ragnaia, il Museo del Paesaggio, il frantoio di Olio del Capùnto. È stato bello lavorare insieme e portare più persone a scoprire il vostro progetto.
Se vi siete trovati bene ai miei eventi spargete la voce, condividendo i miei contenuti, il blog e il calendario corsi, instagram e la pagina facebook con chi volete e su tutti i canali che volete, che siano social, telematici, fisici. Grazie ancora a tutti!!

Fagioli freschi in insalata, con patate e pomodori 1A proposito di Gynostemma e di specie particolari, se volete accaparrarvene una pianticella da un vivaio eccellente che è anche un laboratorio costante di ricerca appassionata e approfondita, non posso non consigliarvi Piante Innovative, già citata più volte in questo blog e protagonista anche di mio un articolo del 2016, dedicato alla raccolta della canapa. Tra le tantissime piante utili e interessanti che Sofia e Paolo coltivano, diffondono nei mercati e nelle fiere e spediscono anche in tutta Italia c’è anche la protagonista di oggi: qui trovate la scheda a lei dedicata sul sito del progetto. Date uno sguardo anche all’intero catalogo e a tutti gli altri contenuti sul sito, che sono superinteressanti!

Fagioli freschi in insalata, con patate e pomodori 1Per le appassionate giardiniere e giardinieri che ancora non lo conoscessero, vorrei citare anche il Vivaio Terraluna, nato questa primavera dalle mani e dal cuore di Carla Leni, che seguo dai tempi del suo blog La Cucina della Capra, che è ancora online forse per poco ma che è anche sfociato in un libro, nel 2015. In lei si percepisce un profondo amore per il mondo naturale e per le piante, e ha progettato un vivaio improntato sui criteri della sostenibilità e del basso impatto. Lo ha fatto in un momento difficile per chi coltiva, e la ringrazio, come ringrazio chiunque scelga di prendersi cura di un pezzo di terra in modo responsabile, che lo faccia con anche l’intento di guadagnarsi da vivere o meno. C’è gran bisogno di voi, contadini custodi nel vero senso del termine, di voi che il greenwashing lo schifate come la peste nera, facendo un lavoro sincero e importante.
Se cercate delle piante per il vostro giardino, piante seminate e tirate su in modo ecologico e perché sviluppino la giusta resistenza alle difficoltà climatiche, Carla spedisce in tutta Italia, o vende direttamente al vivaio, appena fuori Ferrara. Al momento, a causa delle restrizioni idriche, le spedizioni sono sospese, ma intanto Carla cura, progetta, scrive e manda newsletter, in attesa dell’autunno o quantomeno di condizioni più favorevoli. Visitate il sito, seguitela su Instagram, iscrivetevi alla newsletter, che resta com sempre il mezzo di contatto migliore con chi sviluppa e segue un progetto (sì, anche per Granosalis, of course! Qui ci si iscrive a quella principale, qui a quella dedicata solo ai corsi. E vi potete iscrivere a tutte e due, naturalmente, siete i benvenuti :)).

Fagioli freschi in insalata, con patate e pomodori 1I miei eventi sono sospesi, ma vorrei segnalarvi una rassegna di appuntamenti estivi e autunnali di un festival molto bello e interessante, che si chiama Scambi Rurali. È organizzato da MondoMangione grazie a un contributo della Regione Toscana, e porta le persone a visitare e conoscere una serie di aziende agricole custodi del territorio, per la maggior parte fornitori di lunga data della cooperativa, che si occupa di piccola distribuzione di cibo bio e locale, quando non direttamente rami d’impresa della cooperativa stessa, come l’orto collettivo OrtoMangione. Il 3 luglio c’è già la prossima data, a visitare l’azienda agricola Passerini che coltiva grani da popolazioni evolutive nel comune di Torrita di Siena, e fornisce le farine macinate a pietra con cui viene impastato Il Pane dell’Orto. Si proseguirà a partire dal 3 settembre e fino a novembre con un sacco di date, ospitate anche da realtà che ho più volte citato qui, come ad esempio Pàcina, Floriddia, Poggio di Camporbiano e Podere Fontecornino. In programma durante le giornate anche delle camminate nei pressi delle realtà ospitanti insieme a Pan di Via Trekking e nell’ultimo appuntamento, quello a Podere Montisi vicino Firenze, anche con una mia passeggiata botanica.
Per informazioni e per scaricare il programma completo trovate una pagina sul sito di MondoMangione (che l’ho fatta io un po’ di corsa e la devo ancora sistemare bene, scusate!!), e potete scrivere a Giulia che coordina gli eventi alla mail [email protected].

Fagioli freschi in insalata, con patate e pomodori 1E infine, a proposito di Lucy e Marcello: molto è cambiato da quando ho scritto su di loro qui sul blog! Il baracchino di legno ora è stipato di attrezzi, ché si è aggiunta una bella struttura in bioedilizia per gestire la vendita diretta. C’è pure un’insegna, visibile passando dalla strada, e una pagina facebook tenuta attiva da una delle figlie degli ortolani. La qualità del cibo resta la stessa, ma ricordate di chiedere quali delle verdure sono di produzione propria!

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