É tempo di raccolta per le bacche di sambuco! Per lo meno lo è qui da me, che al sud penso siano già belle che marcite e al nord chissà se ce la faranno a maturare vista la stagione davvero infame che c’è stata quest’anno (tanta solidarietà a tutti quanti, dalla Romagna in su, vi auguro un autunno pieno di sole!). Questa pianta dai fiori meravigliosi e dalle bacche scure e succose è diffusissima in tutta Italia e si può utilizzare per tante preparazioni diverse. Chiunque cerchi informazioni sul sambuco scoprirà facilmente che ne esiste un’altra specie altrettanto diffusa dai frutti molto simili, che sono però tossici.
Io, se vi ricordate, ho fatto amicizia con questo arbusto la scorsa primavera utilizzando i bellissimi fiori per farci delle frittelle. Prima di raccogliere, paranoica come sono riguardo al corretto riconoscimento di una nuova pianta selvatica, ho osservato a lungo le due specie, che crescono abbondanti nella campagna in cui mi trovo a vivere, riuscendo a distinguere facilmente quali fiori utilizzare. Mi sono poi divertita a seguirle passo passo, dalla fioritura alla fruttificazione, e ho pensato di fare di queste osservazioni un post ricco di dettagli per chi voglia imparare a distinguere le due piante senza possibilità di errore. Sarò precisa ma sintetica, giuro! E se poi volete vi spiego pure come fare una marmellata con le bacche di sambuco; quello buono eh, mi raccomando :-).
La specie che porta fiori e frutti commestibili si chiama Sambucus nigra, quella tossica invece Sambucus ebulus. Per praticità da adesso chiamerò la prima Sambuco e la seconda Ebbio.
I tratti distintivi delle due piante possono essere riconosciuti osservando:
– struttura della pianta;
– fusto;
– fiori;
– frutti.
La struttura della pianta è secondo me il tratto distintivo più importante e semplice da rilevare: Il Sambuco è un grosso arbusto o alberello, che può raggiungere dimensioni molto grandi. L’Ebbio invece è una pianta erbacea, che può diventare anche molto alta, fino ai 150 cm, ma non ramificarsi o raggiungere le dimensioni spesso imponenti del Sambuco, che cresce anche fino a 7-8 metri. Vedrete che il Sambuco svilupperà tante diverse infiorescenze in tanti punti della pianta, l’Ebbio invece avrà solo una o più infiorescenze (di solito fino a tre, per quello che ho potuto vedere) solo nella parte superiore della pianta.
Il fusto è facilmente distinguibile: quello del Sambuco è legnoso, ha una corteccia grigio-bruna con tanti piccoli puntini ed è caratteristico degli arbusti, ramificato fin dalla base. L’Ebbio invece ha un semplice fusto centrale verde, piuttosto spesso e rigido.
Anche i fiori sono piuttosto diversi: Nel Sambuco le infiorescenze sono raggruppate in grossi ombrelli, di solito belli grandi; i fiorellini sono piccoli, bianchi, con qualche dettaglio tendente al giallino. Anche l’Ebbio ha un’infiorescenza a ombrello, ma di solito è ovale più che circolare; i fiorellini sono leggermente più grandi e soprattutto è facile distinguere al loro interno dei dettagli rosa-violetti, assenti nei fiori del Sambuco.
I frutti sono quelli su cui è più facile fare confusione, ma una volta imparato ad osservare gli altri dettagli della pianta sarà impossibile sbagliarsi. Anche i frutti comunque presentano una differenza fondamentale. Mentre nel Sambuco i grappoli di bacche nero-violetto, presenti intorno a tutta la pianta, ricadono verso il basso, nell’Ebbio rimangono belli dritti al centro della pianta, rivolti verso l’alto. Al massimo è l’intera pianta di Ebbio a poter pendere verso un lato, se è diventata troppo alta e non riesce a sostenere il proprio peso, ma i frutti li vedrete sempre ben saldi e dritti al centro della pianta.
Il periodo medio di fioritura del sambuco (in Italia centrale) è maggio-giugno. Per quanto riguarda l’Ebbio la fioritura inizia a giugno (ma solitamente dopo quella del Sambuco) e può protrarsi anche fino ad agosto. In alcuni casi potreste trovare su una stessa pianta fiori e frutti maturi. Questo credo dipenda anche dal fatto che l’Ebbio, essendo una pianta erbacea e non un arbusto, nelle zone abitate viene spesso tagliato durante le ordinarie pulizie del bordo strada. In questo modo la pianta ricresce e spuntano nuovi fiori, fino a che la bella stagione non inizia a scemare.
Le bacche del Sambuco, seppur commestibili, presentano qualche problematica: vanno sempre cotte perchè fanno male se consumate crude, e vanno raccolte ben mature. Inoltre non bisogna esagerare con il loro consumo per due ragioni: la prima è che hanno proprietà lassative, la seconda è che anche loro hanno dei componenti potenzialmente tossici, anche se in quantità minime rispetto all’Ebbio, tanto che alcuni medici erboristi ne sconsigliano l’uso anche alimentare. Insomma, come sapete è la dose che fa il veleno (discorso che non vale per le piante molto tossiche, da cui è necessario tenersi alla larga), la marmellata di sambuco viene mangiata da sempre senza conseguenze spiacevoli, basta non esagerare.
Ora che le bacche di sambuco sono mature, sono uscita a fare un raccolto per farci una marmellata, cosa che potete fare anche voi adesso che sapete riconoscerlo con precisione :-). Non sono stata molto fortunata: nonostante qui gli arbusti siano moltissimi e la fioritura sia stata abbondante, per non so quale motivo nel corso dell’estate non se la sono passata tanto bene. Le foglie si sono quasi tutte seccate e poche bacche sono arrivate a maturazione (le piante di ebbio invece stanno ovviamente benissimo!). Sono riuscita a trovare un unico alberello con qualche grappolo salvabile e il raccolto è stato miserissimo: dopo aver selezionato i frutti ne avevo a disposizione solo 150 grammi, quindi non sono riuscita a riempire neanche un vasetto. Da una parte mi fa quasi piacere, che sgranare quelle bacche minuscole è quasi peggio che pulire i cinorrodi di rosa canina, soprattutto quando sui grappoli ci sono sia frutti buoni che frutti già secchi e inutilizzabili. Tra l’altro, come sui rovi di more, sui grappoli passeggiano parecchie cimici, che credo non stiano simpatiche a nessuno.
Insomma, se trovate una bella pianta sana e ben fornita armatevi di pazienza!
// Marmellata di sambuco //
°° Ingredienti °°
- 500 grammi di bacche di sambuco
- il succo e la polpa di mezzo limone
- 250 grammi di zucchero di canna integrale
Questa marmellata non dovrebbe aver bisogno di addensanti. C’è chi aggiunge mezza mela con la buccia (che contiene molta pectina, il miglior addensante per le marmellate), ma per me è stato sufficiente cuocere le bacche con i semi, che pure contengono pectina. Se vi piacciono le marmellate molto compatte aggiungetela a inizio cottura tagliata a pezzettini piccoli.
Bisognerebbe assaggiare la marmellata (a buon intenditor poche parole) per capire se vale la pena farsi una bella passeggiata per le campagne alla ricerca dei frutti ! ma a parte questo l’arbusto di sambuco è bellissimo, fa dei bellissimi fiori e poi dei bei frutti. D’ora in avanti, grazie a questa chiara spiegazione, non sbaglierò di certo !
Hehehe…il buon intenditor ha inteso…ma questa purtroppo non posso fartela assaggiare, come ho scritto anche nell’articolo non sono riuscita a riempire nemmeno un vasetto, quindi non ho neanche fatto il sottovuoto per conservarlo, lo tengo in frigo e lo mangio così. Ma un vasetto di quella di more, che ho fatto il giorno prima, l’ho già messo da parte per te 🙂
Interessantissima e avvincente spiegazione proverò a cimentarmi nel riconoscere la pianta giusta grazie alla pregevole spiegazione…forse riuscirò a raccoglierne i frutti per farne una marmellata.A presto Nadia.
Grazie mille Nadia, spero davvero ti sia utile!
Un caro saluto a te :).
la marmellata di sambuco fa bene quando si ha mal di gola, tosse..
Decisamente lassativa..utilissima in certi casi….
sei perfetta come ai spiegato la differenza ,chiara, semplice da capire e da confrontare. complimenti:seguirò i Tuoi consigli e proverò a metterli in pratica
Grazie mille!
Grazie delle indicazioni,io abito in montagna, in Abruzzo e ho sei alberi di Sambuco proprio sotto la finestra,stracarichi di frutti e ho deciso di fare la marmellata. Grazie dei consigli e del metodo che seguirò scrupolosamente! Ciao!
Ciao Mino! Fortunato ad avere tutta quell’abbondanza a portata di mano :). Hai provato a raccogliere anche i fiori? In caso trovi più informazioni in questo articolo. Grazie a te!
Claudia, questa è fantastica! Me la sarei dovuta aspettare da te e invece mi arriva come una sorpresa, come questa bellissima giornata di sole e cielo limpidissimo. Sto per uscire a fare una passeggiata, dò subito un’occhiata se le piante di sambuco qua hanno fatto i frutti: di fiori erano carichissime fino alla fine di giugno ma per il resto dell’estate le uniche piante che penso se la siano spassata sono state le ortensie (ma com’è il plurale di hydrangea?). Comunque, la quantità di zucchero è perché il sambuco è astringente e dal sapore piuttosto forte? Perché quella che io uso mediamente per le confetture è di 150/200 g per 1000 g di frutta, ma parlo di frutta piuttosto zuccherina (fragole, fichi, pesche…) e mi rendo anche conto di essere tra le parsimoniose (a me le confetture piacciono belle fruttose).
P.S. Il link alla sterilizzazione dei barattoli te lo sei dimenticata: ero curiosa di leggere il tuo metodo! 🙂
Haru, ciao! Sono contenta di riuscire ancora a sorprenderti 🙂
E grazie della tua precisione e di leggere i post meglio di come faccio io nelle revisioni, ho aggiunto subito il link alla marmellata di uva fragola, in cui spiego il mio metodo di sterilizzazione (anche tu fai così?).
Per rispondere alle tue domande: Il sambuco, essendo lassativo, non dovrebbe essere molto astringente. Il fatto è che non potendolo assaggiare crudo non ero certa di quanto dolci fossero i frutti e mi sono rifatta alle quantità di zucchero che ho trovato indicate in diversi esempi in rete e sui miei libri, che poi sarebbe lo standard delle marmellate. Anche io tendo a usare meno zucchero, ma in questo caso non mi sono fidata.
E il plurale di hydrangea…mi cogli impreparata, non mi hanno rimandata in latino a scuola solo perché copiavo di brutto, ma sono sempre stata una capra. hydrangee? 🙂
Mi sbucco qui per caso, e menomalechesbucco! 🙂 E da un pò che sto osservando i frutti di sambucco a matturare, e dico – ci siamo quasi, ma come appartengo a quei poveri dal nord che non hanno visto il sole, i frutti fanno anche fattica ad arrivarci al punto giusto. E non sapevo che ci sono due ben simili! Ora lì guardero con massima cauzione! 🙂 grazie moltissimo per il post così utile!
Gelmina.
Grazie a te Gelmina della tua visita, mi fa piacerissimo sapere che il post ti sia utile, ci ho messo una vita a processare tutte le immagini 🙂
Evidentemente si approda nei luoghi giusti al momento giusto, come tu su questo blog proprio ora! Fammi sapere se trovi dei frutti maturi, sono curiosa…
e l’impegno si vede! E come sono d’accordo che non succede niente per caso 😉 Oggi provo ad andare in montagna, dove potrei trovarli belli puliti e ti faccio sapere 😉
A presto!
Sai sono andata oggi, ma putroppo sono tornata a mani vuote! Maledizione! ho trovato solo qualche albero vicino alla strada, e poi i frutti erano già quasi troppo maturi.. peccato direi.
Gelmina, ma non ti ho più risposto l’anno scorso? Che testa che ho…come va quest’anno? Qualche bacca in vista?
Praticamente mentre leggevo era tutto un sigh, sigh, sob!
Qui il tempo è stato oltremodo inclemente, mi sono chiesta cosa abbiam fatto di così male noi lombardi,ma poi ho trovato così tante risposte alla mia domanda, che mi è convenuto smettere di pensare 😉
Da noi di frutti nemmeno l’ombra!Mi consolo guardando le tue foto, sembra di coglierne il profumo selvatico…e poi grazie perchè io sapevo che quell’altro non era sambuco,ma ne ignoravo il nome!
Baci
Ahahaha! Ti dice male, tu così rispettosa della terra e della vita, a trovarti in mezzo a una marea di peccatori che devono espiare le loro colpe con diluvi e cataclismi. Ma meno male che ci sei tu lassù, e gli altri come te, che hanno resistito agli impulsi migratori cercando il buono nel loro territorio e cercando di preservarlo al meglio possibile.
Non avrai trovato il sambuco, ma le ho viste le tue mani sporche di mirtilli sai! E sai quanto te le ho invidiate! Contenta di essere stata utile anche a te come umilissima piccola enciclopedia botanica 🙂
Baci a te!
Grazie Claudia, è un post davvero utile se non si vuole incappare in spiacevoli inconvenienti.. Avrei tanto voluto farla quest’anno, la confettura di sambuco, ma come hai notato tu la natura non è stata generosa e non ho trovato neanche un alberello carico di frutti!! Sarà per l’anno prossimo, intanto tengo a mente i tuoi consigli!!!
E invece l’Ebbio se ne sta lì in perfetta salute e carico di frutti bellissimi! Sarà per l’anno prossimo, sì, anche per me che sono riuscita a fare solo mezzo vasetto di marmellata…
Grazie claudia
Mi è stato molto utile la distinzione delle due specie
Fortunatamente io ho sempre fatto la marmellata con il sambuco giusto
Meno male Riky! Per lo meno ora sarà impossibile avere anche il minimo dubbio 😉
Era da tempo che cercavo una spiegazione così dettagliata del sambuco. Mia madre ne faceva la marmellata non usandolo puro ma in associazione alle prugne e il risultato era delizioso. Passando gli anni non ricordavo più le vere caratteristiche della pianta di sambuco, qui nell’astigiano c’è n’è tantissimo.
Felice di averti aiutata Beatrice! L’abbinamento prugne-bacche di sambuco sembra ottimo, se ci riesco il prossimo settembre provo anch’io 🙂 E se ti interessano molto le preparazioni a base di sambuco resta sintonizzata, che tra un paio di settimane spiego come fare lo sciroppo!
grazieeeee !!! Ora finalmente, con le tue spiegazioni, potrò raccogliere il sambuco in tranquillità e fare la marmellata …
Grazieeeeeeee
Ma grazie a te Maria Pia, che commento carino 🙂
Buon raccolto allora, la marmellata sarà buonissima!!
Volevo ringraziarti per questo bellissimo ed utile post! Belle e molto comprensibili anche le foto, grazie 🙂
Grazie a te Viviana per esserti presa il tempo di lasciarmi questo commento, è apprezzatissimo!!!
Amo la tua campagna senese ma mi devo accontentare delle mie colline lombarde dovo vivono i miei affetti e dove non manca il sambuco. Da anni faccio marmellate di frutti selvatici e quest’anno vorrei fare anche quella di sambuco seguendo la tua ricetta. Io uso abitualmente la pectina in buste che mi permette di abbreviare a pochi minuti i tempi di cottura della frutta. Così a frutta di mantenere tutta la sua fragranza che invece va persa con i lunghi tempi di cottura. Cosa ne pensi?
Ciao Annarosa! Sono certa che anche tra le colline lombarde ci siano bei posti magici dove raccogliere buoni frutti e tu stessa me lo confermi…se c’è una cosa poi che ti invidio sono le alpi così vicine!
Per la marmellata: la pectina non è poi così male come additivo, almeno per gli ingredienti di base, non so bene però se il procedimento di lavorazione preveda qualche schifezza sintetica. Sto cercando di informarmi ma per ora non ho grandi certezze, se fossi stata più attenta alle lezioni di chimica a scuola forse mi sarebbe tutto più chiaro 😉 In ogni caso esistono anche addensanti bio a base di pectina, agar-agar, fecola e amido, come questa: http://www.tibiona.it/konfitura-gelificante-naturale-16g-bio. Si dovrebbe trovare al naturasì. In alternativa, ho in programma un’autoproduzione proprio di pectina, ma devo aspettare l’inverno…per ora puoi arrangiarti così! Di certo una cottura breve mantiene più integre le sostanze nutritive della frutta, quindi se l’addensante è buono non posso che pensarne bene 🙂
Grazie mille per questa guidina!! Comincio a vederle in giro, le bacche di sambuco, e la mia vicina mi ha raccontato di quando aveva raccolto proprio le bacche sbagliate e aveva iniziato a farci la marmellata, solo per finire con un puzzo orribile per tutta la cucina! Voglio proprio provare a farla (senza avvelenare nessuno) 😀
Ma prego Valentina, sapessi come mi ci sono divertita 🙂 E mi dai un altro dettaglio interessante che non sapevo: se le bacche di ebbio puzzano in quel modo, può essere un altro ottimo segnale di riconoscimento di una raccolta “sbagliata”, molto più empirico, inserirò l’informazione nel post!
Ciao…mi sa che ho letto le tue istruzioni troppo tardi: la scorsa settimana sono stata vicino l’aquila ed ho raccolto tantissime bacche di sambuco (ma chissà quale)…tante da pesarne poi quasi 1chiloemezzo di sole bacche!!! Tornata a casa subito ho sgranato le palline (io x essere sicura di non sbagliare le ho assaggiate da crude ed erano dolcissime), le ho lavate e le ho lasciate riposare tutta la notte. L’indomani mattina ho aggiunto lo zucchero e un po’ di pectina e via! Vasetti di confwttura a go-go. Ora la assaggio ed è un po’ amarognola. Forse qualche bacca era ancora acerba? Lo stelo di alcune bacche non era rosso ma ancora verde. ..forse ho messo poco zucchero (500g su 1400g di bacche)?????
O semplicente ho preso il.sambuco “cattivo”???
0.0 paura….che faccio??? Cosa mi consigli???
Grazie in anticipo 😉
Ciao Marinja. Cavolo, sì, peccato tu non abbia visto prima questo articolo, almeno così non avresti dubbi! Tutto quello che ti posso dire è:
1- A quanto mi dice qualcuno qui nei commenti prima di te, le bacche si sambuco ebbio tirano fuori una bella puzza se provi a farci la marmellata. Tu hai notato questa cosa? Non è un dato di cui sono certa, perchè non viene dalla mia diretta esperienza, ma altri mi dicono che è così.
2- Lo stelo verde non mi piace molto…dovrebbe essere ben rosso quando la bacca è matura, e la bacche dovrebbero essere tutte color nero-violaceo e non rosse…ricordi di averne sgranata qualcuna rossa?
3- Di base, stando alle informazioni che riesco a trovare, l’intossicazione da bacche di ebbio, o anche da bacche di sambuco se non consumate correttamente, non dovrebbe essere mortale. Sono fortemente purgative, i sintomi da intossicazione sono diarrea, nausea, vomito e forti dolori addominali. A quanto pare però la cottura riduce sensibilmente o elimina questi effetti collaterali. Nel caso del sambucus nigra i composti cianogenetici presenti nella bacca cruda vengono distrutti, e a quanto pare anche il sambucus ebulus dovrebbe perdere la sua pericolosità. E sottolineo “dovrebbe”. A questi link trovi qualche info in più: http://www.fungoceva.it/erbe_ceb/sambucus_ebulus.htm , https://it.wikipedia.org/wiki/Sambucus#Tossicit.C3.A0.
4- Lo zucchero non mi sembra troppo poco, secondo quello che so riguardo le quantità minime di zucchero da usare in una marmellata per il quantitativo che mi dici andavano bene anche 460 grammi, quindi se ne hai messi 500 dovrebbe essere ok. Non saprei dirti se il gusto amarognolo possa dipendere dalla bacche sbagliate o da un grado di maturazione non corretto delle bacche giuste.
In conclusione…non posso dirti di stare completamente tranquilla, ma nemmeno di allarmarti. Credo che se usi la marmellata in piccole dosi non possa farti male, ma non posso darti certezze. Ho cercato di darti tutte le informazione necessarie per valutare al meglio, spero ti siano utili!! Se hai altri feedback fammi sapere 🙂
Grazie
intanto ne ho già mangiata un po’ x alcuni giorni senza avere problemi, ma ieri ho sentito la mia amica che ha raccolto con me ed ha avuto diarrea e mal di pancia 0.0
Oggi butterò tutti i vasetti 🙁
Mannaggia, mi dispiace per tutto questo lavoro sprecato! Riguardati bene questo post prima della prossima raccolta, puoi già allenarti ora a riconoscere il sambuco giusto, siamo ancora in stagione. E quando sei sicura e trovi delle belle piante, vai a riprendere la tua amica e rimediate all’errore fatto 🙂
Magari avete raccolto in parte frutti buoni e in parte cattivi, e magari la tua amica aveva soprattutto bacche di ebbio ed ha avuto sintomi, mentre tu no. O forse lei è più sensibile di te ai principi tossici. In ogni caso se hai ancora dubbi torna quando vuoi!
Chissà che altro ha ingurgitato l’amica !?
L’argomento è stato trattato con dovizia di particolari e lo trovo esaustivo.
Complimenti
Grazie mille Gianfranco!
COMPLIMENTI!!!!!! incredibilmente chiaro ed esauriente.
anche se laboriosa la raccolta, credo proprio che mi impegnero’
Grazie mille Gilberto! La raccolta delle bacche è un pochino laboriosa, sì, ma meno di altre, come la rosa canina. Quella dei fiori invece è semplicissima e veloce, ed è proprio adesso il loro momento! Ecco, insomma, quando smette di piovere 🙂
Particolarmente apprezzato grazie siete stati bravi
Grazie Mara! Puoi parlare al singolare, faccio tutto da sola qui 🙂
ad una cara amica su f.b. ho scritto così; naturalmente cerco di condividere, sulla mia bacheca l’articolo rinnovando i complimenti a Claudia.
Grazie mille Salvatore!
Stavo sorseggiando la mia tazza di Fanta e mi è rimasta in gola mentre leggevo il tuo articolo(la nuova fanta è al gusto limone e fiori di sambuco), perché dici da consumare con cautela anche quella Nigra. Speriamo bene perché ne ho bevuto abbastanza sta settimana(però è molto buona).
Eh, in realtà sono le bacche a dover essere consumate con moderazione, per i fiori non c’è alcun problema. Di certo puoi usare molta meno moderazione nel bere infusi di fiori di sambuco che nel bere Fanta a volontà 😉
Ciao sai dirmi se c’è differenza tra fiori di acacia e fiori di robinia ?? Intendo in cucina..
Ciao Alex, non c’è differenza, sono la stessa pianta. Il suo nome botanico è Robinia pseudoacacia, ne ho scritto anni fa qui: https://granosalis.org/risotto-ai-fiori-dacacia-e-pepe-verde/, in fondo al post trovi anche gli articoli correlati in cui ci sono altri link in cui ho cucinato i fiori.
Grazie mille. Sei grande.
Grazie a te Alex, davvero!
Salve,
Volevo sapere se possibile l’assunzione massima giornaliera della marmellata di sambuco e dello sciroppo.
Ciao Leonardo, per lo sciroppo, ricavato dai fiori, non ci sono grandi limiti, i fiori di sambuco non presentano tossicità. Per la marmellata non so darti dosi precise, quello che suggerisce il buon senso: 2-3 cucchiai al giorno non fanno sicuramente male, da non assumere tutti i giorni, ma questo fa parte del buon senso che dicevamo 🙂
io quando apro un vasetto la consumo tutti i giorni con pane integrale e l’effetto lassativo è blando..la ho appena fatta assieme alle more del mio orto+ coriandolo,cannella,chiodi di garofano,zenzero e su 2kg ho messo 200g di zucchero…ottima specie in questo periodo caldissimo che da’ stitichezza…ciaooo.GRAZIE.
Grazie a te del contributo Natascia! Sì, per “non tutti i giorni” intendevo non tutto l’anno, chiaramente quando si apre il vasetto va finito in tempi brevi. Che bell’abbinamento di sapori hai fatto, dev’essere una marmellata buonissima 🙂
Estremamente utile…..Grazie
Molto gentile Christine, grazie a te 🙂
Scusa Claudia….ho fatto oggi la presunta marmellata di bacche di sambuco….mai mangiata in vita mia e a lavoro finito sento essere amara come il veleno mentre voi dite il contrario….mi hanno dato quindi la raccolta delle bacche sbagliate secondo te???
Ciao Elena, non dovrebbe essere amara, probabilmente hai raccolto le bacche sbagliate, oppure, ancora più probabile, non erano sufficientemente mature. Non so dove sei tu, ma dalle mie parti, in bassa Toscana, non le vedo ancora pronte. Se erano bacche acerbe meglio non mangiarla, può far male.
Grazie le tue informazioni sono state preziose.
Gioia
Grazie a te Gioia, felice di esserti stata utile!
forse è una domanda fuori luogo…. ma per me reperire il sambuco fresco è difficile.
vorrei provare a fare delle ricette con il sambuco ma non so… posso usare quello secco? come?
Ciao Elisa, la domanda non è affatto fuori luogo, non sempre è facile reperirlo. Potresti usare i fiori essiccati, li trovi in erboristeria, con quelli potresti fare lo sciroppo, che ho pubblicato qui: https://granosalis.org/sciroppo-di-fiori-di-sambuco-e-appuntamenti-in-edicola/. Come dosi potresti usare 4 cucchiai di fiori essiccati e seguire la ricetta con gli stessi passaggi…a parte il lavaggio, ovviamente 🙂 Le bacche secche le vedo più difficili da usare in cucina, ma facendole rinvenire in acqua potresti prepararci delle salsine per guarnire dei dolci, a piccole dosi. Non le ho mai provate però!
Ciao Claudia . Ho trovato il sito molto casualmente e lo trovo molto interessante ! Complimenti!
Ciao Carletto, grazie! Sia dei complimenti che dell’esserti preso il tempo di scriverli, benvenuto!
ho tre belle piante di sambuco qui nell’orto e da ora in avanti , grazie alla tua splendida spiegazione, ne raccolgierò sia i frutti, le foglie e i fiori….perchè ogni parte della pianta è fondamentale per la cura e l’alimentazione umana, grazie mille
Grazie a te Daniela, felice che tu possa finalmente approfittare della ricchezza che hai appena fuori la porta di casa 🙂 Il momento dei fiori, la parte in assoluto più utile, inizia proprio ora! Leggi anche questo post se vuoi: https://granosalis.org/un-nuovo-raccolto-di-sambuco/
Bellissimo articolo sul sambuco. Io sono circondata da piante di sambuco. In questi giorni sono fiorite e molto profumate.Finora apprezzavo solo il profumo. Ora sfrutterò anche i frutti. Anche mia mamma mi chiedeva sempre di raccoglierli e fare la marmellata, ma io trovavo sempre una scusa. ora che mi ha appena lasciato rimpiango di non averlo fatto e spero che da lassù mi vedrà fare la marmellata. Bellissimo articolo. Complimenti. Ora ti seguirò sempre. Ma non biasimare troppo chi sta al nord. Ti assicuro che la natura è meravigliosa anche qui nelle Prealpi. Abbiamo paesaggi mozzafiato e incontaminati.
Ciao Roberta,
Ti ringrazio! Oltre ai frutti puoi sfruttare anche i fiori proprio ora, trovi più informazioni a questo link, dove c’è la lista degli articoli che ho dedicato al sambuco: https://granosalis.org/?s=sambuco&submit=Cerca
E sul nord…devi avermi fraintesa 🙂 Figuriamoci se biasimo quelli del nord, sapessi quanto vi invidio Alpi, Prealpi e la splendida natura che c’è lassù! Quando ho scritto questo post era settembre 2014, e quell’anno l’estate (e pure la primavera!) al nord è stata piovosissima, pioveva praticamente tutti i weekend e la gente non ne poteva davvero più. Per quello le mie frasi di esordio, erano di pura solidarietà, non di biasimo 🙂
Grazie dei complimenti, sei la benvenuta quando vuoi!
Ciao Claudia, sono da poco in pensione e durante le mie passeggiate in campagna ho notato una pianta di sambuco molto vicina alla completa maturazione. Grazie ai tuoi consigli voglio provare a fare questa particolarissima marmellata che mi sta incuriosendo molto. Ciao.
Ciao Paola, grazie a te, spero che riuscirai a fare un buon raccolto! Il sambuco, per quanto riguarda le bacche, non è sempre generoso, dipende dalle stagioni e dai luoghi. Ma sì, siamo vicinissimi al momento di raccolta, almeno qui in Toscana, e quest’anno i frutti sembrano molto belli, credo la rifarò anche io la marmellata 🙂
Grazie per le ottime spiegazioni (utili anche i commenti). Ho raccolto frutti meravigliosi, ma non tantissimi, che ne dici se uso metà sambuco e metà mela ben frullata ?…. forse si attenuano l’effetto lassativo e l’effetto tossico ?….
Ciao Ornella, grazie a te! La tua è un’ottima idea, la mela sta sempre bene con tutto, quando si tratta di conserve, e la renderà sia più vellutata che più tollerabile. Oltre a renderla più abbondante! Come dicevo a Paola qui sopra e come hai sperimentato anche tu, i raccolti non sempre sono così copiosi 🙂
Stavo cercando di informarmi sui frutti del sambuco, incuriosita dal fatto di aver sempre e solo usato i fiori, e mi sono imbattuta in questo bellissimo e utile post. E scoperto cosí il tuo blog fino ad ora sfuggitomi senza motivo. Grande lavoro, complimenti!!!
Michela – il Macina Caffè
Ciao Michela, grazie di tutto! Ho visitato ora anche il tuo sito, ci sono tanti contenuti interessanti, complimenti anche a te!
Grazie, articolo interessante e puntuale, apprezzo anche il tuo colloquiare. Ho già letto ed apprezzato l’articolo sulla rosa canina
Grazie a te Lina, per ognuno dei tuoi apprezzamenti!. Che uno sia rivolto anche verso il mio colloquiare mi fa particolarmente piacere, visto che non riesco proprio a farne a meno ;).
Ma come fai ad amare la natura e i frutti e scrivere ” stagione INFAME ” . Ma che termini usi nei tuoi articoli? Né la natura ne le stagioni sono infami.. Un brutto termine..ma del resto sei [commento censurato, ndr] una maleducata e ignorante”doc”. Vergogna.
Questo è in assoluto il commento più divertente che abbia mai ricevuto, grazie Anna per questi 30 secondi di risate. Peccato l’atteggiamento razzista sul finale, certo poco intonato all’amore universale che sembri professare, e che ho dovuto censurare per rispetto ad altri che leggeranno dopo di noi.
Ciao Claudia, sono Pietro. Anch’io adoro raccogliere erbe spontanee e fare marmellate e conserve. Grazie della “guida per il sambuco” che è stata utilissima! Grazie a te ho scoperto di averne una pianta nel giardino dell’azienda ed ho raccolto quasi 400 di frutti pulito con cui ho fatto una squisita marmellata! Bravissima!!!
Ciao Pietro, tanto piacere e grazie a te per questo commento. Sono davvero contenta che tu abbia potuto scoprire questo tesoro grazie al mio articolo. Prova anche, se non l’hai già fatto, ad usarne i fiori la prossima primavera, essiccandoli per tisane e per farne sciroppi, sono splendidi. Qui nel blog trovi molte ricette. Grazie ancora!!
Grazie alle tue spiegazioni super accurate quest’anno mi sono lanciata a spolpare, l’alberello di sambuco che si affaccia nel mio giardino qui in montagna, in quel di Bergamo. Spero di aver azzeccato il punto giusto di maturazione, credo di si, visto che alcune bacche stanno già seccano. Il lavoro di sgranatura e’ degno di un seguace di budda…finirò domani, oggi mi si incrociano gli occhi. E domani ..vasetti!!!grazie ancora
Dona
Ahahah!! Sì, non è proprio tra i più rilassanti, lo trovo peggio della pulizia dei frutti di rosa canina. Ma sono molto contenta di esserti stata utile, sono certa che col tuo entusiasmo e pazienza la marmellata sia venuta buonissima :). Grazie a te!
quest’anno volevo tanto farla la marmellata di sambuco e allora vagavo in cerca di qualcuno che sapesse chiarirmi le differenze tra piante simili per non confondermi nella raccolta delle bacche onde evitare spiacevoli incidenti e non avvelenare nessuno. Devo ammettere son capitata qui per caso ma è stato illuminante. Dopo aver letto qualche commento iniziale ho proseguito non credendo che dal settembre 2014 fossero ancora attivi e invece con gran sorpresa ho l’opportunità per ringraziarti. Adesso chiudo arrivederci a tutti, vado a vedere a che punto sono le bacche qui da noi nel Goriziano 🙂
Ciao Clara, grazie mille a te! Sì, mi piace ancora scrivere in questo blog, aggiornarlo il più spesso che posso e seguire i vecchi articoli, come questo. Grazie per aver contribuito, spero che la marmellata sia deliziosa!
Buongiorno, una domanda… esiste il Sambuco Rosso e quello Nero, ci sono differenze a livello di commestibilità?? Saluti
Ciao! Se per sambuco rosso intendi il Sambucus racemosa, mi risulta commestibile anche quello, facendo attenzione, se si usano le bacche, ad eliminare tutti i semi, che sono tossici. Non l’ho mai trovato (cresce in ambienti montani) e dunque mai raccolto e assaggiato, non so dirti come sia a livello gustativo. C’è una buona scheda descrittiva qui su actaplantarum, con proprietà officinali e utilizzi commestibili.
Un saluto a te!
Ciao! Molto utili le tue spiegazioni! Come posso capire quando è l’ora di raccogliere le bacche?Grazie
Ciao Agnese, grazie! Per capire se sono mature devi schiacciarne qualcuna tra le dita: devono cedere senza alcuna resistenza. Occhio che macchiano! Il colore deve essere viola scuro, quasi nero, se vedi bacche rossicce sono ancora indietro (può capitare anche che non tutte le bacche di una stessa ombrella siano mature).
Cercando sambuco, sono arrivata qui. Infatti stamattina un mio amico mi ha dato delle bacche di sambuco del suo giardino e vorrei provare a fare la confettura. Perfetta la tua spiegazione, soprattutto ora sono convinta di prepararla. Pubblicherò il risultato sul mio blog . Grazie sei molto precisa, ti voglio seguire, ciao
Ciao Marika, grazie mille!
Non so dove siate tu e il tuo amico, ma qui da me, in bassa Toscana, le bacche sono ancora tutte acerbe. Assicuratevi solo che sia effettivamente sambuco e poi marmellate tranquillamente :).
Grazie ancora dei tuoi complimenti!!
Scusa non riesco ad iscrivermi per seguirti, come faccio????
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Da wikipedia sull’Ebbio…”I frutti di Sambucus ebulus sono utilizzati nella tradizione austriaca per trattare disordini dell’apparato respiratorio e febbre.[4]. Tuttavia la pianta, specialmente le bacche, è da considerarsi velenosa [5]. “
Se continuate a raccogliere fiori e fritti in questo modo… non nasceranno maio più nuove piante di sambuco ( dai frutti vengomno i semi che con il tempo dovrebbero spargersi) e finirete per farlo estinguere (almeno nella variante commestibile)
L’essere umano è raccoglitore da millenni prima che inventasse l’agricoltura. Non c’è nulla di sbagliato nel raccogliere, a patto di farlo con rispetto e consapevolezza, cosa che questo blog e i miei corsi comunicano da sempre. Il sambuco, poi, è estremamente diffuso, non è in alcun modo una specie vulnerabile e per lo più è un grosso arbusto spesso arboreo, in cui la maggior parte dei fiori restano sempre e comunque irraggiungibili agli umani. Il pericolo della raccolta indiscriminata, in generale per tutte le specie, è sempre dietro l’angolo, e scongiurarla resta responsabilità del singolo e di chi, praticando la raccolta consapevole, sceglie di tentare di sensibilizzare sull’argomento.
Abbandonare la pratica millenaria della raccolta e lasciar morire una cultura e un sapere importantissimo non è la soluzione, che sta invece nel praticarla con rispetto. Io la vedo così :).