Stavolta non vi spaccio un pacchetto di biscotti da regalare come autoproduzione, anche se quella di questo mese l’ho fatta apposta per un altro regalo di compleanno. Cosa inventarsi per autoprodurre un regalo nel mese di Maggio, senza spendere praticamente niente e sfruttando tutto ciò che si può rimediare in giro? Essendo il mio giardino dotato di fecondo e abbondante cespuglio di rose ed essendo la destinataria del regalo un’utilizzatrice di acqua di rose, direi che non ci vuole molto a fare due più due. Riciclando la bella scatola di un regalo ricevuto tempo fa, confezionando il tutto con nastrini vari messi da parte e allegando mazzettino di rose del giardino di cui sopra, il gioco è fatto.
L’acqua di rose è conosciuta soprattutto per le sue proprietà cosmetiche e in parecchi la usano, ma piuttosto che comprare le classiche boccettine stracolme di conservanti la si può autoprodurre direttamente in casa con conseguente notevole risparmio e soprattutto con maggiori benefici vista la freschezza del prodotto e la selezione degli ingredienti.
Ho provato a fare l’acqua di rose anche un paio di anni fa, vivevo in un posto che di cespugli di rose ne aveva davvero tanti, in ogni angolo, di ogni varietà e colore, vicino al Podere Le Fornaci di Sotto a Castelnuovo Berardenga, che detto tra noi produce un ottimo Chianti che anche se non certificato, ve lo posso assicurare, è praticamente biologico. Quella volta ho usato il classico procedimento che normalmente viene consigliato in rete, ossia l’infusione, che consiste nel bollire i petali di rosa in acqua per tot minuti, poi lasciar raffreddare e riposare qualche ora e poi filtrare. Stavolta ho preferito fare una macerazione a freddo, per conservare in più possibile i principi attivi dei petali senza aggredirli con le alte temperature. Rispetto al metodo “a caldo”, i petali qui non cedono il loro colore e l’acqua rimarrà praticamente del colore originario, effetto certo un po’ meno scenico, ma per quanto mi riguarda quando c’è da scegliere dò la precedenza alla sostanza piuttosto che alla forma…se poi si possono avere tutte e due ben venga!
Per quanto riguarda il profumo, non ve lo aspettate in nessuno dei due casi, non ci sarà. Se volete potete aggiungere da tre a cinque gocce di olio essenziale di rosa o di un’altra essenza che vi piace particolarmente.
L’acqua di rose nell’uso cosmetico ha proprietà astringenti, rinfrescanti e antinfiammatorie. É ottima usata come tonico, soprattutto in caso di acne. Messa in uno spruzzino in estate può essere vaporizzata sulla pelle come rinfrescante e anche come lenitivo dopo l’esposizione al sole. Ha buone proprietà anche in caso di psoriasi o dermatite seborroica, picchiettata sulla pelle prima di altri trattamenti specifici. Per i non vegan può essere un ottimo ingrediente per un peeling casalingo mescolata in parti uguali con zucchero e miele: si ottiene una pappina che va massaggiata bene sul viso e poi sciacquata via con acqua tiepida. L’infuso di petali può anche essere usato come bevanda dalle proprietà astringenti, toniche e disinfettanti. É utile per lenire i sintomi di mestruazioni abbondanti, in caso di sudorazione eccessiva, gengive sanguinanti e diarrea. Ha anche una certa efficacia nello sciogliere i calcoli renali.
// Acqua di rose (macerazione a freddo)//
°° Ingredienti °°
- i petali di 23 rose piccole o 11 rose grandi
- un litro di acqua distillata
- una grossa garza sterile e spago da cucina
- olio essenziale di rosa o di quello che preferite (opzionale)
Ho preso notizie in diversi siti per questa autoproduzione, ma mi sono ispirata soprattutto a questo link, dove potete trovare anche altre notizie.
Potete usare qualsiasi tipologia di rosa, la rosa canina è particolarmente ricca di principi attivi, ma avendo solo 5 petali vi servirebbero davvero un bel po’ di fiori…io ho preferito lasciarli nel bosco e sfruttare quelli del giardino.
Auguri ancora Myriam, spero che il regalo ti sia piaciuto 🙂
Io ci ho fatto una cosina buona (che si può mangiare) con le rose… con le uniche due sbocciate nel mio balcone… 😉
Francesca, che bello trovarti così a sorpresa in un post d’archivio di un anno fa, qui solo soletto e senza commenti!
Direi che quelle due sole rose erano un po’ poche per farne uso l’uso cosmetico qui descritto, l’uso culinario è senz’altro più azzeccato…immagino che vedrò presto il risultato del tuo esperimento, giusto? Che qui mi si sta accumulando la curiosità!
Grazie dei consigli molto utili!
Grazie a te Carmelina!!
Trovata e letta per caso, ma super apprezzata.
Grazie
Grazie mille Sara!