Latte di mandorla fatto in casa

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Ve l’avevo detto la scorsa settimana che avrei abbandonato un attimo le piante e sarei tornata in cucina. Lo faccio con una base incredibilmente semplice quanto utile e versatile, per cui vi serviranno due soli ingredienti: acqua fresca e quella che per me è la regina della frutta secca oleosa, ossia la mandorla.
Mi piacciono tantissimo le mandorle. Le mangio in ogni stagione dell’anno. Ultimamente, devo dire la verità, sono state un po’ surclassate dalle nocciole nella mia classifica della frutta secca, ne avevo un bel po’ in guscio prese dalla Sicilia che stanno ora tristemente finendo, e ho divorato ultimamente quelle sgusciate e tostate di una recente conoscenza, Meri della Fattoria Roncaglia di Ronciglione, vicino Sutri nel viterbese, che ne produce di buonissime (e ci fa pure una crema di nocciole al cacao che è da urlo. E seguite bene la sua pagina facebook, che oltre a ciò fa bellissimi laboratori con i bambini, attività escursionistiche nei dintorni e attività legate all’erboristeria con la mia amica-sorella Jessica, con cui condivido la grande passione per le piante. Chiudo parentesi. Ma quante parentesi faccio ogni volta che scrivo?) (che poi lo sapevate voi che il territorio di Sutri è pieno di noccioleti? Ma pieno davvero, purtroppo la maggior parte pieni pure di pesticidi, non quelli della Meri di cui sopra però. Scusate, chiudo anche questa). Ma torniamo alle mandorle, che sono uno dei miei spezzafame preferiti. Ne portavo sempre un sacchetto durante la vendemmia, entrava benissimo nel tascone da operaio che mi portavo nelle vigne, e riusciva a farmi arrivare fino a pranzo senza svenire. Ne porto anche quando vado a fare escursioni da qualche parte o quando viaggio, a meno che non abbia da poco autoprodotto qualche barretta super-energetica tipo questa o questa o quest’altra ancora.
Oltre ad essere parecchio nutrienti, le mandorle contengono tanto magnesio, ferro e calcio, vitamina E, grassi mono e poli-insaturi e proteine. A differenza poi di tutto il resto della frutta secca oleosa, che ha effetto acidificante, contribuisce ad alcalinizzare l’organismo.
Il latte di mandorla è davvero facile da fare e potrà esservi molto utile in tante preparazioni. Sappiate che ho già pronta una raffica di ricette in cui lo utilizzerò, e tante altre ne verrano sicuramente in futuro. Ma lo sapete quante ne ho messe in stand-by aspettando di farvi prima vedere questa procedura base così semplice?
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Ora, ci sono tanti modi per farlo, l’elemento che più varia è la quantità di mandorle per litro d’acqua. Io mi assesto sui 200 grammi per litro, ma c’è chi ne usa meno (anche 100 grammi, ma io sotto i 150 non scenderei) o anche di più, fino a 300-350 grammi. Poi c’è chi adotta procedimenti molto lunghi, come ho visto tempo fa da Martina. Probabilmente il latte viene più saporito, un giorno proverò, ma io preferisco farla semplice e metterci molto ma molto meno. La cosa importante, in ogni caso, è l’ammollo delle mandorle, che deve durare almeno 12 ore. Va fatto sia per ammorbidire i semi, che rilasceranno meglio le loro sostanze e grassi nel latte, sia per inattivare l’acido fitico, un antinutriente che limita l’assorbimento dei minerali e rende difficile la digestione. Basterà ricordarsene la sera per la mattina o la mattina per la sera.
Altra cosa che alcuni fanno è togliere la pellicina alle mandorle dopo l’ammollo, prima di lavorarle. Io sono una di quelle che non lo fa: perchè mai dovrei? Il latte viene bianco bianco in ogni caso, e credo che anche nella pellicina ci siano sostanza buone, quindi evito questo passaggio macchinoso.
La cosa bella del latte di mandorla fatto in casa, oltre ovviamente al fatto di avere un prodotto freschissimo con totale controllo degli ingredienti, è che potete prepararne quanto ne volete, senza dover rischiare di aprire un cartone di latte da un litro perchè ve ne servono 200 ml per una ricetta e poi ritrovarvi a non avere tempo per utilizzare il resto e doverlo buttare via. Il latte di mandorle che trovate in commercio poi contiene ben poche mandorle rispetto a quello che costa, facendolo da voi invece avrete un prodotto più ricco a un prezzo contenuto. E ci vuole così poco che davvero vale la pena iniziare ad autoprodurselo.
Tra i vari tipi di latte vegetale, quello di mandorle è in assoluto il mio preferito. Non mi piace affatto il sapore del latte di soia (oltre al fatto che di soia preferisco consumarne molto poca), nè di quello di riso, che sono anche più laboriosi da preparare, perchè prevedono una cottura. Mi piace usarlo come base per frullati, come ingrediente nei dolci e per diverse preparazioni salate. È davvero parecchio versatile, e ovviamente si utilizza anche lo scarto di lavorazione, vi farò vedere qualche esempio più avanti.
Che altro posso dirvi di più? Giusto che la mandorla, prima che nel dopoguerra arrivasse la concorrenza californiana e spagnola, era una delle eccellenze italiane, in particolare del Sud. Fortunatamente sta tornando in auge: in Sicilia ci sono tanti ottimi produttori, se fate parte di un G.A.S. non sarà difficile trovarne qualcuno con cui organizzare delle spedizioni. Anche la Puglia ha una lunga tradizione, ultimamente ho provato quelle di Fattoria della Mandorla, che ha recuperano la varietà di Toritto nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia e produce un sacco di cose buone. Insomma, fate qualche ricerca e scegliete le vostre preferite, io vi lascio alla ricetta, a presto!

// Latte di mandorla fatto in casa //

°° Ingredienti °°

  • 200 grammi di mandorle sgusciate
  • un litro di acqua fresca
Latte di mandorla fatto in casa 1Mettete in ammollo le mandorle in una ciotola con abbondante acqua fresca e lasciatele lì per circa 12 ore. Passato il tempo di ammollo scolatele e sciacquatele bene in un colino.
Latte di mandorla fatto in casa 1Mettete le mandorle in un frullatore con un litro d’acqua e frullate a più riprese. Foderate un colino a maglia fine con un bel pezzo di stoffa di cotone o di lino e filtrate, strizzando molto accuratamente il residuo fibroso. Se avete un sacchetto per latte vegetale usate quello. Non buttate via il residuo, ma conservatelo per altre preparazioni dolci o salate. Se non sapete come usarlo aspettate che pubblichi qualcosa in merito e intanto pesatelo e congelatelo 🙂
Latte di mandorla fatto in casa 1Traferite il latte ottenuto in una bottiglia di vetro e conservatelo in frigorifero per 3-4 giorni. Agitate bene prima dell’uso, la parte grassa tende a separarsi. Se preferite un gusto più dolce mettete nel frullatore anche 3-4 datteri o un cucchiaio di scriroppo d’agave.
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22 commenti su “Latte di mandorla fatto in casa”

  1. Ciao Claudia !! Mi hai letto nel pensiero ? Proprio stamattina mentre facevo colazione con farro soffiato e latte di mandorle comprato stavo pensando che mi piacerebbe iniziare ad autoprodurlo !! Grazie proverò sicuramente la tua ricetta. Baci

    1. Buongiorno, regina della lavanda! Che piacere ritrovarti qui!!
      Che bella coincidenza 🙂 Devi provare assolutamente, sì, se a casa ne consumate vale la pena, è rapidissimo e molto semplice da inserire nella programmazione culinaria settimanale. Fammi sapere se ti piace!

  2. DONATELLA DESIDERI

    SALVE CLAUDIA…SONO DONATELLA MI SONO ISCRITTA DA POCO E SONO FELICISSIMA CHE ESISTE UN BLOG COSI’ E CON QUESTO NOME . PROPRIO IN QUESTI GIORNI VOLEVO FARE IL LATTE DI MANDORLA ED ECCO ARRIVARE LA TUA RICETTA . MI ERA GIA’ CAPITATO NELLE SETTIMANE SCORSE. AVEVO LE VERDURE NELL’ORTO E TU ARRIVAVI A PUNTINO CON UN NUOVO MODO PER CUCINARLE . GRAZIE DAVVERO DI ESISTERE. VORREI SAPERE PERALTRO SE LE MANDORLE SI POSSONO FRULLARE CON LA BUCCIA OPPURE VA TOLTA..GRAZIE MILLE

    1. Ciao Donatella, grazie mille per tutto quello che scrivi, sei gentilissima. E mi fa piacere esserti così utile 🙂
      Se leggi bene gli articoli vedrai che sono sempre molto dettagliata nelle spiegazioni. E in effetti in questo post c’è già la risposta alla tua domanda che è sì, puoi lasciare la pellicina alle mandorle, io lo faccio sempre.
      A presto!

  3. A proposito di mandorle, mi ero persa questo post che degnamente porta poi alla maionese! Non ho ancora mai provato a fare questo latte in casa, ma non so neanche io perchè aspetto, mi piace l’idea di avere una bottiglia in frigo da guardare fiera nella sua purezza e nel suo bianco. E sono certa che Ulisse, al posto delle mani, mi presterebbe le sue zampette per una foto simile, ehehe! 😉

    1. Fallo Francesca, è velocissimo!! Ma come tante altre cose semplici, si accumula facilmente nella lista dei “proverò”, che è sempre troppo lunga 🙂
      Io come vedi ho dovuto usare altre zampe pelose per immortalare la bottiglia, con l’autoscatto non ci vado tanto d’accordo. Meno male che lui ha delle bellissime mani!

  4. da fare sicuramente!!!! anche io sono una grande consumatrice di mandorle che uso anche per fare i dolci l’unica cosa negativa è il prezzo al supermercato : (

    1. E’ vero, non costano pochissimo, ma rispetto al latte di mandorle confezionato il risparmio c’è. Come mi piacerebbe avere un albero da cui attingere! Non solo per i frutti, ma anche per i fiori, così belli e fonte di gioia, visto che sono tra i primi a spuntare ancora in inverno…un annuncio che la primavera arriverà presto 😉

  5. Antonella romano

    Ciao Claudia
    Help me

    ho fatto il latte di mandorla, buonissimo!
    l’acqua dell’ammollo delle mandorle non l’ho utilizzata per frullarle. è giusto? ho capito bene? perchè in un altro blog invece la usavano.

    un abbraccio

    1. Ciao Antonella! Che io sappia no, non andrebbe utilizzata, meglio acqua fresca. So che durante l’ammollo le mandorle perdono il loro contenuto di fitati, degli anti-nutrienti, diventando ancora migliori per il consumo. Non so bene se sia semplicemente una trasformazione chimica all’interno del frutto o se queste sostanze vengano cedute all’acqua, ma nel dubbio io la cambio. Chi consiglia l’ammollo della frutta secca, per il consumo quotidiano, consiglia anche di cambiare l’acqua di ammollo ogni 2-3 ore.
      Stessa cosa con l’acqua di ammollo dei legumi, io la butto sempre. Puoi usarla per innaffiare le piante o per altri usi domestici.
      Un abbraccio a te!

  6. Ciao Claudia, ho provato anche io che in cucina non sono lesta e non possiedo strumenti superlativi! Ho recuperato un vecchio frullatore molto basic, niente di super tecnologico e ho provato, il risultato però mi ha lasciata insoddisfatta e ho pensato di aver frullato troppo poco. La domanda è, per quanto tempo devo frullare?! Scusa se faccio una domanda sciocca e grazie come sempre!

    1. Ciao Caterina! Eh, difficile risponderti…dipende dal frullatore, in effetti 🙂 Il vecchio frullatore può cavarsela benissimo per questa preparazione (più complicato sarebbe invece fare il burro di mandorle), probabilmente devi solo frullare più a lungo. Il liquido deve diventare di un bel bianco opaco e le mandorle devono trasformarsi in una poltiglia: te ne accorgi poi quando filtri e strizzi il residuo, la polpa che rimane dovrebbe essere molto morbida e vellutata e compattarsi senza fatica. Io ci metto circa un paio di minuti, procedendo a scatti, ma magari per te ci vuole di più. Spero di esserti stata utile, a presto!

      1. Grazie Claudia, utile come sempre sei!
        Proverò ad insistere un po’ e anche a lasciare le mandorle in ammollo qualche ora in più! Ciao cara!

  7. ciao, io con l’okara, il residuo delle mandorle, quando faccio il latte, creo una salsa per crostoni o verdure cotte, aggiungo all’okara capperi, pomodori essiccati, sale e olio….

  8. Finalmente una ricetta per fare l’amato latte di mandorla: una ricetta umana, intendo, perché ne girano certe di psicologicamente terroristiche che mi hanno fatta sentire una minus habens! E considera, cara Claudia, che sono una specie di genio in cucina ^_^ Grazie, grazie davvero, con grande simpatia

    1. Ahahahah!! Grazie davvero a te, mi ci voleva proprio una risata stamattina!
      Bisogna che faccia un po’ di ricerca per trovare queste ricette di cui parli, ora sono curiosa! A me viene benissimo con questa qui :).
      Buona giornata!

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