Nel mese di agosto ho passato un sacco di tempo in cucina. Eh, lo so, di solito ci si riposa, si va in vacanza, ci si immerge in un ritmo più lento, pigro e sonnacchioso. Io no, me ne sono stata a casa e ho cucinato in maniera quasi compulsiva. Il fatto è che l’atto del cucinare è in sé un atto autoconclusivo. Si progetta di preparare un certo piatto, di provare una ricetta nuova, di fare conserve per un esercito. Poi ci si attrezza per farlo e lo si fa al meglio delle proprie possibilità. E infine, in tempi più o meno brevi, si osserva il risultato del proprio lavoro. Nel giro di un’ora o di una mezza giornata, si possono raccogliere i frutti di quello che si è immaginato e lavorato per realizzare. Ecco, era proprio quello di cui avevo bisogno. Perchè capita che a un certo punto accettare che i cambiamenti che si vuole vedere nella propria vita possano tardare ad arrivare o che un progetto complesso e impegnativo abbia bisogno di lungo tempo per essere portato a terra, molto più di quello che pensavi, possa diventare parecchio difficile. Per sopperire a questa difficoltà, per cercare di svuotare la mente dalle aspettative sul futuro, mi sono dedicata a piccole cose concrete, che hanno bisogno di poco tempo per essere realizzate e concluse, come una conserva di pomodoro, come dei capperi sotto sale, come degli involtini di zucchine. Li pensi e poco dopo sono lì. La materia è rapida, si lascia plasmare e in poco tempo rispecchia il pensiero nella realtà concreta, tangibile. Questo forse ha contribuito a riportarmi un po’ nel presente, a lasciar andare un po’ di quell’ansia per il futuro che troppo spesso appesantisce il bagaglio che mi porto dietro in questa vita. E domani finalmente un paio di giorni di mare me li vado a fare. Un paio eh, fossero troppi!
Prima di partire per il mio, ahimè!, non molto lungo viaggio Siena-Capalbio vi lascio la ricetta di queste piccole delizie. Sono perfette per un antipasto estivo o per un aperitivo, fresche, croccanti, saporite. Un consiglio: il pesto fatelo in abbondanza, questo per due ragioni: la prima è che col triplo della quantità gli ingredienti si amalgamano meglio (se usate un frullatore normale, se usate quello a immersione dipende dalla capienza della caraffa), la seconda è che così lo congelate e ce l’avete lì quando vi serve a disposizione!
// Involtini freschi di zucchine al pesto di basilico nero //
°° Ingredienti °°
Per il pesto:
- 50 grammi di basilico misto verde e nero, o anche tutto nero
- 1/2 bicchiere di olio e.v.d’oliva
- 1 cucchiaio di pinoli
- 2 spicchi d’aglio medio-piccoli
- 1 pizzico di sale fino
Per tutto il resto:
- 3-4 zucchine romane mediamente grandi e lunghe
- 1 paio di melanzane da grigliare, per me violette
- pomodori datterini grandi o tipo piccadilly ma ben sodi e croccanti
- qualche foglia piccola di basilico verde e nero
- il succo di mezzo limone
- sale
- stuzzicadenti
Se vi avanzano le strisce di zucchine più brutte, come è successo a me, fate così: le mettete in una scodella, ci mettete su un filo d’olio e limone e un paio di cucchiaiate di pesto, che di sicuro avanza. Le lasciate marinare in frigo e ve le mangiate al pasto successivo, saranno buonissime!
Sono bellissimi… sembrano proprio dire “guardaci bene prima di mangiare”… 🙂
Ho una piantina di basilico viola che è sopravvissuta alle mie ferie e al caldo, secondo me non vede l’ora di finire insieme alle zucchine…
Godiamoci questi piatti estivi finchè si può, poi ci mancheranno…
Ciao Francesca! In effetti sì, non immagino fine migliore per la tua piantina…anche a me mancheranno molto i piatti estivi, ma ho anche una gran voglia di zuppa di cavolo nero e creme di zucca!
Ciao Cludia, il 18.7
ho ricevuto il premio Versatile Blogger. Ho atteso la fine di agosto ma…
adesso passo la nomination a te e spero che accetterai questo premio da parte
mia. leggi il post: http://profumoditimo.altervista.org/the-versatie-blogger-passaggio-del-testimone/
A presto.
GiuseB
Giuse B, grazie!!! E certo che accetto, mi fa molto piacere che tu abbia pensato al mio blog per questo premio! Sono appena tornata a casa, domani leggo con più attenzione il tuo post e mi metto sotto a pensare alle mie nomination 🙂 Grazie ancora!
Claudia, ma scusa se mi permetto. io i tuoi stati d’animo li condivido tutti, con una puntualità impeccabile (sarai mica dei gemelli?): con nessun altro empatizzo così tanto! peccato che a me l’agosto sia andato un po’ peggio: fino a metà è stato frenetico e spossante, come del resto anche luglio. la tua riflessione sul carattere autoconclusivo del cucinare mi ha placata, perché finalmente posso dare a questo atto sublime una dimensione precisa nella mia vita: mi rassicura, mi dà l’energia per procedere sul disegno più grande, mi dà i piccoli passi di coraggio. senza contare che la sua conclusione e il suo seguito accarezzano la mia fragilità avvolgendola in una matassa di conforto non solo per tutte le ragioni psicologiche che hai tanto efficacemente descritto, ma anche per l’interazione umana che producono e per il valore estetico, se con il cibo si fa una ricerca interiore. quindi grazie per questa riflessione bellissima che mi fa sentire meno sola e mi raccomando non scoraggiarti: io ne so qualcosa di tempi che si allungano, di ansia che sale come la marea e attanaglia come l’afa, ma per ora ce l’ho sempre fatta, nonostante i ritardi. che poi, se anche le cose sbagliate le concludo in ritardo, ho tutto il tempo per accorgermene e cambiare direzione. <3
Ciao Haru! Permettiti pure, mi fa piacere trovare un riscontro ai pensieri che esprimo in questo mio piccolo spazio di rete. Quindi grazie per la tua empatia e per i tuoi incoraggiamenti 🙂 Dei gemelli non sono, ma vengo subito prima, sono un toro…
E se l’estate è stata un po’ faticosa, ti auguro di passare un autunno pieno di energia, inizia proprio domani!