Sono letteralmente circondata da campi di grano ormai spigato, che inziano a imbiondire anticipando il periodo giallo di cui vi ho parlato l’anno scorso. Bellissimo guardarli, bellissimo quando il vento ci passa attraverso riempiendo l’aria di quel fruscio inconfondibile e disegnando onde che si muovono armoniche in quel mare verde brillante. Un po’ meno bello sapere che quei campi sono stati diserbati, disinfestati e fertilizzati chimicamente, proprio fuori dalla porta di casa mia. Ma pure fosse stato a centinaia di chilometri non mi avrebbe lasciata indifferente. E che i semi da cui è nato quel grano non sono stati semplicemente selezionati nel tempo, ma sono stati ottenuti tramite manipolazione genica per irraggiamento allo scopo di ottenere una varietà che privilegiasse la resa a discapito del loro valore nutrizionale. Così sono la maggior parte dei campi qui intorno, ma non tutti…
Del Podere Pereto vi ho già parlato, questo è il loro bellissimo farro monococco fotografato l’anno scorso, pochi giorni prima della trebbiatura. Un grano alto, a tratti caotico, come si vede dall’ultima immagine, dalla spiga sottilissima di uno splendido color ambra. E antico, così tanto che a quanto pare è stato tra i primi cereali, se non il primo, a essere coltivato dall’uomo più di 9000 anni fa. Il monococco risulta essere ben più digeribile delle altre tipologie di frumento, anche per chi abbia delle intolleranze al glutine. Cito direttamente dal sito pastamadre.net:
“Il frumento monococco o farro piccolo è un frumento diploide, che porta ancora un corredo genetico originale e non derivato, come nei frumenti poliploidi, dall’unione di corredi di diverse piante. (…) Essendo stato coltivato in terreni poveri per millenni il frumento monococco si è dovuto fortificare e creare delle autodifese naturali che sono costituite da molecole molto interessanti anche per la salute umana sia dal punto di vista nutrizionale che da quello della prevenzione. Questa sua capacità di resistenza lo rende inoltre una specie molto promettente per l’agricoltura biologica e a basso input anche per la sua bassa richiesta di concimazione.”
Il farro monococco ha un profilo nutrizionale abbastanza diverso da quello degli altri tipi di frumento, le proteine sono complete di tutti gli amminoacidi essenziali, compresa la lisina, che è assente nel grano. E’ inoltre più ricco di ferro, rame, zinco, calcio e magnesio e i grassi di cui è composto sono costituiti da una percentuale maggiore di grassi monoinsaturi, che lo rendono utile nel combattere gli stati infiammatori all’interno dell’organismo. Riguardo la tolleranza alle proteine contenute nel monococco, è stato osservato che non presentano attività tossica per le cellule dell’intestino e neanche attività immunogenetica, ossia non stimolano lo sviluppo degli anticorpi caratteristici della celiachia. Posso dirvi un’altra cosa? E’ buono! Io lo preferisco al farro dicocco.
Grazie al Pereto per il suo farro e grazie a Marcello per le sue taccole, anch’esse grandi protagoniste in questa ricetta.
// Insalata di farro monococco con crema di taccole e mandorle //
°° Ingredienti °°
- 400 grammi di farro monococco
- 500 grammi di taccole
- 50 grammi di mandorle
- 100 grammi di olive nere (per me taggiasche)
- un mazzetto di prezzemolo
- la scorza grattugiata di mezzo limone
- olio extra-vergine d’oliva
- pepe
- sale



Questo piatto è buonissimo tiepido, ma anche freddo. Chiaramente potete usare anche il farro dicocco, oppure orzo se preferite.
Ci credete che mi sono resa conto solo adesso che ho finito di scrivere che è passato oltre un anno da quando ho pubblicato il primo articolo? E protagoniste erano sempre le taccole!
Ciao Claudia, ho scoperto che abiti vicino a Siena e non ci siamo ancora conosciute? Ma è possibile? Dobbiamo recuperare il tempo perduto. Il tuo blog è veramente bellissimo e spero parteciperai al Contest di Siena and Stars. Intanto io ti seguo perché ho visto che hai delle ricette veramente splendide e le tue foto sono incantevoli. Un forte abbraccio, Pt
Ciao Patty,
Io ho conosciuto il tuo blog proprio informandomi su Siena and Stars, complimenti anche a te! Spero davvero di riuscire a partecipare al contest, anche se in questi giorni trovare l’ispirazione è abbastanza dura…se arriva lo faccio! C’è ancora tempo. In ogni caso sì, sarebbe bello incontrarsi, se non sarà il 26 luglio troveremo un’altra occasione 🙂
Grazie per avermi lasciato un commento, così ti ho scoperta! Questo angolo tutto verde e bianco mi piace, rilassano anche le immagini, è come vivere in un giardino all’aperto e sano… quante belle ricettine vedo… 🙂
Ciao Francesca, benvenuta!
Io ti ho scoperta per caso poco tempo fa, dai commenti su conlemaniinpasta, che seguo da un po’. Il tuo ultimo post mi ha rapita 🙂
Sono contenta che qui ti piaccia,passa quando vuoi, il giardino è sempre aperto!