Granola autoprodotta alla melassa, in essiccatore o al forno

Granola autoprodotta alla melassa, in essiccatore o al forno 1
L’autunno non si è fatto attendere neppure un giorno sul calendario. Si è imposto subito all’equinozio, come a prestare fede a una promessa, soffiando via ogni aspettativa di strascichi estivi con un vento novembrino e nuvole cariche d’acqua ed elettricità.
Resta poco a riportare i sensi alla bella stagione rimpiazzata così bruscamente: il profumo inebriante dell’elicriso bagnato di pioggia, che arriva da un giardino di una stradina di città, potente quasi più che in un giugno costiero; i raccolti di solanacee ancora abbondanti, tra i campi orticoli dove passeggio con Urano e nella mia cucina, e i peperoncini che seccano appesi al termosifone ancora spento; l’odore intenso e penetrante del fieno, schiaffato in faccia dal vento che attraversa il grande capannone verde dietro casa, tra le presse impilate fino in cima: lo respiro e mi lascio invadere, a occhi chiusi, fatico a lasciarlo andare.

All’equinozio sono spuntati i crochi sotto la quercia e mi sono coperta le spalle. Ho sostituito la birra col vino rosso per la mia irrinunciabile bevuta serale. Ho comprato degli occhiali protettivi dal ferramenta in previsione del prossimo carico di legna, per non finire al pronto soccorso oftalmico una terza volta. Ho perlustrato i campi in cerca delle prime nuove erbette da raccogliere, dopo la lunga aridità agostana.
E ho iniziato a fare colazioni più sostanziose. Non che in estate mi risparmi, ma il freddo, si sa, stimola anche ulteriormente la fame.

Torno a preparare lo yogurt e la granola, per i primi risvegli freddolosi. Vi ho già suggerito una preparazione da fare in casa tempo fa, ma oggi ve ne propongo un’altra variante, che è quella che preparo più spesso. La versione di un annetto e mezzo fa ha dalla sua l’essere priva di zuccheri che non siano quelli della frutta: avevo usato polpa di mela e datteri, senza in nessun modo rinunciare a croccantezza e dolcezza. La versione di oggi vince per rapidità di preparazione, e anche un po’ per versatilità nella parte zuccherina.
L’ho mutuata dalla ricetta che c’è nel libro Con le Mani in Pasta di Manuela, da cui ho ripreso un po’ le dosi e l’equilibrio degli ingredienti, ma cambiandoli un bel po’. Al di là di variare gli ingredienti (no frutti rossi per me, che li reperisco con difficoltà) e il metodo di cottura, ho omesso l’olio, che ancora non ho capito a cosa serva in una granola: mi sembrano più che sufficienti acqua e zucchero, quest’ultimo in tante forme possibili. Che nel mio caso, oggi, assume quella della melassa: ne ho ancora qualche scorta ri-regalata dalla mia amica mezza brasiliana, anzi da sua sorella, in visita in Italia lo scorso anno, avanzata dalla produzione casalinga di zucchero di canna della vicina di sua nonna in Brasile. Che giri per far arrivare un vasetto di melassa nella mia dispensa! Vasetto che conservo come un tesoro e uso solo in occasioni particolari (anni fa ci preparai queste barrette al sesamo). Voi però potete trovarla comodamente in tanti negozi di alimentazione naturale, fisici e online. Mi piace molto l’aroma caramellato della melassa, mi piace il suo colore, quella sua consistenza vellutata e schiumosa quando la parte chiara si separa in cima (questo perlomeno è ciò che succede con la mia artigianale).

Ma come dicevo, la preparazione è versatile: potete usare un buon miele da apicoltura naturale nelle stesse quantità, oppure un malto di cereali, indifferentemente. Come anche variare gli ingredienti secchi, sostituendo o integrando le mandorle con altra frutta a guscio, scegliendo altri semi, o diverse varietà di fiocchi.
Ci vuole davvero poco a prepararla, soprattutto se usate l’essiccatore. La parte più laboriosa è tritare le mandorle, per il resto è un attimo. Quando sono proprio di corsa, ometto le mandorle, aumento i semi di girasole sostituendone il peso, e via.

Di solito la infilo, appunto, nell’essiccatore elettrico, ed è in assoluto il metodo più rapido, efficace e salutare, ma di recente ho sperimentato anche la granola in padella, avendo prestato l’essiccatore a un’amica per qualche settimana, per potervi suggerire un altro metodo alternativo, che oh, pure il forno mica ce l’hanno tutti. La mia amica Marta, per esempio.
E quindi questa preparazione in padella? No, non ve la dico. Non mi ci sono trovata affatto bene, quindi evito di passarvela. Ci si sbatte troppo a mescolare la granola sul fuoco, ma la cosa più importante è che poi il tutto va lasciato asciugare su un vassoio, e la mia dopo 17 ore era ancora così come l’avevo lasciata appena tirata via dal fuoco, tutta umida e appiccicosa. E mi è toccato ripassarla in forno.
Quindi ecco, ribadisco che tra forno ed essiccatore vince decisamente l’essiccatore, e posso aggiungere anche: lasciate stare la padella.

Se sto riuscendo a pubblicare questo rapido post, è perché mi è toccato annullare la passeggiata di ieri mattina a Colle Val d’Elsa, causa meteo più che pessimo. Trovo davvero poco tempo per scrivere ultimamente, e annullare gli eventi, per quanto non mi faccia mai piacere, alle volte ha il risvolto positivo di riuscire a riportarmi un attimo qui :).
Manca pochissimo però al corso di sabato 10 ottobre al Podere Pereto, l’unico quest’anno in cui riuscirò a proporre una piccola parte teorica e di laboratorio, grazie agli spazi ampi e ventilati del Podere. Il numero di posti è limitato, per mantenere tutti il più possibile in sicurezza, quindi prenotatevi al più presto, entro giovedì mattina! Tutte le informazioni le trovate nella pagina dei corsi e nell’evento facebook.
L’appuntamento successivo sarà domenica 18 ottobre mattina a OrtoMangione, a Siena, e sarà l’occasione anche per conoscere più da vicino questo bellissimo progetto di orto collettivo a due passi dalla città. Un orto naturale ricco di energie buone…e di erbacce commestibili e officinali :). Pubblico l’evento a breve, ma intanto se vi interessa tenetevi liberi e leggete le altre informazioni sotto al ricetta.

// Granola autoprodotta alla melassa, in essiccatore o in forno //

°° Ingredienti °°

  • 300 grammi di fiocchi di cereali a piacere (per me 150 g avena e 150 g monococco)
  • 100 grammi di mandorle sgusciate (ma anche noci o nocciole)
  • 80 grammi di uvetta
  • 80 grammi di semi a piacere (per me girasole)
  • 90 grammi di melassa (o miele naturale o malto di cereali)
  • 90 grammi di acqua
  • un pizzico di sale marino integrale
Granola autoprodotta alla melassa, in essiccatore o al forno 2Se avete tempo e se vi va, tostate le mandorle prima di tritarle in un tegame d’acciaio a fiamma alta, agitandole spesso. Tritatele grossolanamente al coltello e unitele in una ciotola con i fiocchi, i semi di girasole e l’uvetta (se usate il forno, l’uvetta va aggiunta successivamente). Sciogliete in un tegame d’acciaio la melassa (o il miele o il malto) nell’acqua, a fuoco basso e con un pizzico di sale, scaldandola giusto il tempo di amalgamarla al liquido.
Granola autoprodotta alla melassa, in essiccatore o al forno 2Per l’essiccazione: mescolate il liquido zuccherino agli ingredienti secchi, poi stendete il composto sui vassoi foderati con i fogli riutilizzabili o con carta da forno, formando una strato irregolare alto un centimetro scarso (con queste quantità occupo 3 vassoi del Biosec). Essiccate a 40° per 6-8 ore. Tirate fuori i vassoi una o due volte durante il processo per rigirare il composto e romperlo un po’.
Granola autoprodotta alla melassa, in essiccatore o al forno 2Per la cottura in forno: stendete il composto sulla leccarda foderata di carta da forno (per queste quantità ve ne serviranno due) formando uno strato irregolare alto circa un centimetro, e infornate a 140° per 10 minuti. Sfornate, rigirate un po’ il tutto e rinfornate per altri 10 minuti. Unite infine l’uvetta, mescolate (cercando di non rompere troppo gli agglomerati ma di esporre al calore le parti più umide) e proseguite per altri 5-10 minuti, fino a che il composto risulterà dorato e asciutto.
Granola autoprodotta alla melassa, in essiccatore o al forno 2Conservate la granola al buio in vasi di vetro ben chiusi. Consumatela entro 2-3 mesi.

Altre informazioni utili

Granola autoprodotta alla melassa, in essiccatore o al forno 2OrtoMangione non solo ospiterà la prossima passeggiata di riconoscimento erbe, ma è anche aperto alle nuove adesioni per la stagione 2020/2021. E la campagna per la ricerca di nuovi soci è andata finora così bene che ci sono solamente 5 posti disponibili rimasti, per quest’anno! Aderire a OrtoMangione significa sostenere un progetto agricolo locale autorganizzato e condiviso, significa passare dall’essere semplici consumatori al diventare co-produttori, significa imparare a trapiantare un porro o a preparare un terreno per la semina, e soprattutto farlo insieme. E ovviamente, avere diritto a una bella razione settimanale di verdure di stagione fresche di raccolto per tutto l’anno. Più informazioni sul progetto le trovate sul sito di MondoMangione e sulla pagina facebook dell’orto. Se volete iscrivervi alla newsletter fatelo cliccando qui.
E venite alla passeggiata, che stiate pensando di aderire o meno, ci sono un sacco di erbette diverse e interessanti!

Granola autoprodotta alla melassa, in essiccatore o al forno 2C’è bisogno che vi parli di nuovo del libro di Manuela Conti? Anche sì, promuovere un buon libro non è mai una cattiva idea, anche se l’hai già fatto più di una volta. E quello di Manuela l’ho amato da prima che uscisse, amando già moltissimo il blog da cui tutto è iniziato. Blog che ora rimpiange la sua presenza, ma come biasimarla, Manuela ora fa la cuoca per davvero, nella cucina dell’agriturismo La Costa, in Brianza. Che se non ci siete ancora stati siateci, ci ho fatto un salto un paio d’anni fa a salutarla ed è un posto magico, davvero.
Vi sarà più facile in questo momento trovare qualche nuova ricetta di Manuela su instagram, dove è molto più presente che sul blog, e se siete in zona Milano-Brianza o ci sarete prossimamente, non fatevi scappare i suoi corsi di panificazione, che stanno finalmente ricominciando (anche quelli mi sa li trovate solo su instagram, per ora).
Il libro, chevvelodicoaffare, è di quelli da avere in bella vista sullo scaffale e da consultare spesso. Ora che ho messo per iscritto la mia versione della granola posso finalmente risparmiarmi di andare a prenderlo ogni volta per sbirciare le mie modifiche a matita sulla sua ricetta e passare ad altre! Quanto è comodo autoconsultarsi sul proprio blog?!
Con le Mani in Pasta – Manuela Conti – Guido Tommasi Editore

Granola autoprodotta alla melassa, in essiccatore o al forno 2 La selezione degli ingredienti, come spesso succede nelle mie ricette, la fanno stagione e produttori locali, di filiera corta o da commercio equo. I fiocchi d’avena e monococco e i semi di girasole sono del Podere Pereto, le mandorle sono un presidio Slow Food pugliese custodito e commerciato da Fattoria della Mandorla, l’uvetta arriva tramite progetti di commercio equo dalla rete di  Altromercato. Il valore dell’autoproduzione, come ci tengo sempre a precisare, sta soprattutto nella possibilità di scelta consapevole della materia prima e del processo produttivo. E nel riappropriarsi di una certa autonomia nella produzione del proprio cibo, un qualcosa che sottolineavo tempo fa in questo articolo prendendo a prestito le parole, come sempre perfette, di Michael Pollan.

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2 commenti su “Granola autoprodotta alla melassa, in essiccatore o al forno”

  1. Ciao Claudia, vorrei provare a fare la granola in forno. Posso usare dello sciroppo di riso al posto della melassa? Se sì, la quantità è la stessa? Grazie!

    1. Ciao Rossana, assolutamente sì, e stessa quantità. Fammi sapere come viene. Io l’ho finita ieri mattina e non l’ho ancora ripreparata, maledizione!

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