Mentre le querce sono ancora impegnate a lasciar andare le ultime foglie secche, le gemme sugli arbusti del prugnolo faticano a contenere l’esplosiva vitalità dei fiori, che premono forte per aprirsi alla luce e accogliere i primi impollinatori. Una gran parte delle piante, già abbondantemente fiorite, sono ormai diventate grandi nuvole bianche profumate di miele, ricche di vita e ronzii tutt’intorno.
La primavera è tornata, che la rinascita abbia inizio!
Non so voi, ma io ne ho davvero bisogno. Questi 3 mesi invernali sono stati parecchio impegnativi per me, in particolare l’ultimo, da metà febbraio fino ad oggi: a partire da quel momento non mi sono presa nemmeno un singolo giorno di riposo. La casa è un delirio, pile di libri si muovono di continuo dal tavolo della cucina al divano (sogno uno studio tutto per me con grandi vetrate che si affacciano su un giardino fiorito, non come il mio che è un delirio quanto la casa 🙂 Ma in realtà mi basterebbe lo studio, ecco.), ho i capelli arruffati, due occhiaie così e pelosità diffuse da far invidia all’abominevole. La giornata di oggi è un po’ uno spartiacque, anche per altre questioni mie personali, ma pure perché finalmente consegno il lavoro responsabile di tutta questa fatica e di cui finalmente vi parlo. Stamattina ho mandato direttamente alla redazione di Tecniche Nuove Editore la bozza di un libro, che potrete trovare disponibile a partire da giugno. Sarà il mio secondo libro, ma è un po’ come se fosse il primo: stavolta ho un contratto che prevede dei diritti d’autore, diversamente dal ricettario pubblicato due anni fa, di cui vi ho parlato qui. È un piccolo libro che sarà parte della collana I libri di Cucina Naturale, farà quindi la sua prima apparizione come allegato al numero di giugno della rivista a un prezzo speciale, per poi andare nelle librerie fisiche e online. Di cosa tratterà? Avrà molto a che fare con la rubrica Vita in campagna che trovate ogni mese tra le pagine di Cucina Naturale, in cui vi parlo ogni volta di un frutto, un ortaggio o una piantina spontanea diversa, dandovi delle idee originali per usarli in cosmesi, in cucina, in semplici autoproduzioni. Ecco, in questo caso, con lo stesso filo logico, si parlerà unicamente di frutta. Ci saranno approfondimenti e curiosità sui nostri frutti coltivati, con qualche piccola incursione nel selvatico, e parecchie ricette utili per usare la frutta nella cura personale, nelle pulizie domestiche, nelle conserve. È stato un lavoro più faticoso del previsto, più che altro perché i tempi sono stati davvero strettissimi ed avendo anche altri lavori che richiedono la mia energia non potevo stare al 100% solo lì. Ma ce l’ho fatta, oggi tiro un bel sospiro di sollievo e me ne esco fuori al sole (in realtà lavoro tutto il giorno ed è pure nuvoloso 🙂 ma è metaforico!). A meno che non mi torni indietro la bozza tra due giorni con tremende modifiche da fare, o peggio una bella bocciatura. E io già vi ho spifferato tutto prima ancora di avere un feedback dalla redazione. Oh, che vi devo dire, mi piaceva troppo quest’idea di consegnare proprio il 21 marzo, all’inizio preciso della primavera, e ve lo volevo comunicare proprio oggi. Regalandovi pure una bella ricetta NON tratta dal libro, visto come sono brava a fare auto-promozione? No, vabbè, arriverà più avanti, ma oggi il posto d’onore spetta alle spontanee, che ricominceranno finalmente a prendere il sopravvento anche nelle mie giornate e nelle mie attività.
Già il 19 marzo c’è stata una bellissima e partecipata uscita a San Giovanni d’Asso, nelle Crete Senesi. Mi piacciono le attività collegate a feste di paese e sagre, il pubblico è sempre molto eterogeneo: ci sono gli anziani, che ricordano bene i rimedi tradizionali più diffusi e le erbette commestibili, ci sono adulti, ragazzi, bambini, come la deliziosa bimba di domenica, attrezzata col suo piccolo cestino, che mi chiedeva se esistessero anche fiori da cui spuntano fatine. E certo che ci sono, li conosciamo tutti, no? 😉 Gli appuntamenti futuri li trovate nella pagina Corsi ed Eventi. Prossima tappa Livorno, questo weekend, e già non sto nella pelle: cucinerò per voi insieme a un gruppo di bellissime donne, e mangeremo insieme domenica 26, dopo una lunga passeggiata erboristica. E poi c’è di nuovo il corso al Cipollino Felice di Colle Val d’Elsa e parte anche quello in Mediateca ad Asciano, in 4 incontri. Non mi sto a dilungare, trovate tutte le info qui e nei miei eventi su facebook.
Anche oggi, come la scorsa settimana, devo ringraziare Erbaviola per avermi ispirato questa ricetta. Non conoscevo l’erbazzone, una preparazione tipica emiliana, che ho visto per la prima volta, in versione erbaviolesca, nel bellissimo libro Orto e Cucina, per cui devo invece ringraziare la gentilezza di un mio lettore, Fabio, che per il secondo anno consecutivo mi ha fatto arrivare, ben infiocchettato, un pacchetto di libri scelti direttamente dalla mia lista dei desideri pubblica, dove c’è preimpostato il mio indirizzo di spedizione. Mi sono arrivati due giorni prima di Natale, mentre ero già quasi sulla porta per mettermi in viaggio verso Roma, mai corriere fu più tempestivo. Grazie ancora Fabio, di cuore!!
E insomma, al di là di consigliarvi il libro di Grazia che è una piccola meraviglia, con le foto di Alice Martini, tante informazioni sui metodi di coltivazione degli ortaggi trattati e ottime ricette 100% vegetali (ma si sa, Erbaviola è una garanzia!), vi consiglio in particolare di provare l’impasto di questa buona torta salata, che è semplicissimo e tremendamente facile da stendere, anche molto sottile (è un impasto all’olio, e già sapete quanto adori gli impasti all’olio). Poi dentro potete metterci tante cose diverse: l’erbazzone classico, ho poi scoperto, è con bietole, pancetta e formaggio, Grazia invece ci ha messo spinaci e cicorino da taglio a crudo e cipollotti caramellati. Io ho deciso di orientarmi sulle erbette di campo, di cui il pascolo dove porto Urano la mattina è davvero pieno. Ho raccolto in parti più o meno uguali borsa di pastore (Capsella bursa-pastoris), crespino (Sonchus arvensis) e rapastrelli (Sinapis arvensis), che insieme stanno davvero benissimo. Quando ho detto al mio lui, poco prima di pranzo, che avremmo mangiato una torta salata con le erbette, lui se n’è uscito subito con un “Noooo, ma allora è AMARA”. Povero, alcune volte gli ho fatto mangiare cose davvero estreme, l’ho scioccato. Ma non in questo caso, no no, l’insieme non risultava amaro per niente, ed era anzi ben bilanciato a livello gustativo, tant’è che si è spazzolato da solo anche tutti gli avanzi del giorno dopo. Questo per dirvi che il ripieno è a prova di palati difficili 🙂
Non ho messo le erbe a crudo come Grazia, che le mie piantine erano decisamente meno delicate rispetto alle sue foglie verdi, e più voluminose: le ho scottate un minuto in acqua bollente e ripassate in padella con cipolla e aglio, per due minuti. Ci stanno bene anche delle olive, secondo me, io non le avevo e non sarei uscita a comprarle nemmeno sotto tortura, ma voi mettetele se volete. Con le dosi che vi dò ho riempito una teglia tonda da 27 cm e ho fatto due calzoncini rimpastando i ritagli avanzati. Non me ne vogliate, ma non ho pesato le erbe, sono andata a occhio e alla fine la quantità era perfetta per l’impasto. Vi posso dire che, messe nello scolapasta dopo il lavaggio, formavano una bella pila e non ce la facevano a starci, cadevano giù. Insomma, erano un bel po’.
Vi lascio alla ricetta e vi auguro uno splendido inizio di primavera! Non so se ci sarò la prossima settimana, che nel weekend sarò via, ma ci rivediamo prestissimo 🙂
// Erbazzone selvatico //
°° Ingredienti °°
- 300 grammi di farina semintegrale tipo 1 (per me sempre il mix di grani antichi del Pereto)
- 170 grammi di acqua
- 6 cucchiai di olio e.v. d’oliva + altro per saltare le erbe
- erbette di campo in quantità, leggete meglio quali ho usato nell’intro
- una cipolla grande
- 2 spicchi d’aglio
- sale marino integrale
- pepe nero
un sacco di novità, am quella che più mi elettrizza è il tuo nuovo libro! complimenti!! non me lo perderò!
Grazie Giulia!!! E’ un piccolo libro, ma mi ci sono impegnata tanto. Guardacaso sei anche in bibliografia, col volume di Gribaudo sulla frutta 🙂
ma dai!! <3
e cmq, piccolo o grande, conosco la fatica e l'impegno! ora puoi goderti il momento!
Me lo godo TUTTO, stanne certa! Intanto domani parrucchiere, ahahah!!!
ciaooooooooo!
ma sai che mi piace un sacco e mi sa che la faccio sta sera che ho giusto giusto un chilozzo di erbe di campo che mi stanno per arrivareeee?
bellaaaaaaa!
quante cose belle.. mi piaci tanto
Manu
Ciao Manu, grazie, se l’hai fatta spero ti sia piaciuta 🙂
Quando le persone autentiche e le amiche brave hanno belle novità e soddisfazioni da raccogliere come erbe, sono sempre felice! Gioisco con te, Claudia, ogni periodo denso e non semplice ha il suo risvolto positivo! Ti passo il correttore delle occhiaie di cui non sono mai sprovvista (ahaha) e attendo giugno, con calma, perchè voglio godermi la primavera appena arrivata e prenderne ogni profumo! Quando le torte rustiche a base di verdure escono dal forno, a proposito di profumo, ne hanno uno unico e facciamo che il tuo erbazzone segna l’inizio della stagione come un brindisi, con un ripieno verde che fa bene e porta leggerezza!
Durante la giornata di martedì di brindisi alla primavera ne ho fatti parecchi, quando concludo queste fatiche mi viene una gran voglia di una buona birra di quelle dal sapore deciso!
Grazie Francesca, della gioia, delle tue parole e anche del correttore 🙂 anche se non ce la posso proprio fare a metterlo, sulla mia pelle mi pare mi peggiori le cose, un po’ come tutti i trucchi, eheheh…ma apprezzo il gesto! Un abbraccio grande, gattina.
Come ti capisco.. anche io ultimamente ho avuto la vita sociale di un opossum catatonico e conosco bene quella sensazione di libertà che si sente subito dopo la consegna di un progetto.. per poi sentirne la nostalgia dopo un po’.. !! Cara Claudia sono felicissima per questa novità, e non mancherò di prendere il tuo libro e sostenerti!! mi avevi accennato ma non avevo capito fosse un libro specifico sulla frutta!! pur avendo diversi libri di cucina, non ho nulla di specifico sulla frutta, quindi non posso che essere doppiamente contenta! A questo punto non mi resta che aspettare giugno e intanto ti auguro ogni bene per tutti i tuoi progetti!
Grazie cara Lucy! Ancora non sono riuscita a rilassarmi pjenamente, che consegnato il libro è partita ufficialmente la stagione dei corsi, e il weekend è stato molto impegnativo (e bellissimo al tempo stesso!) Insomma, non so ancora bene quando potrò concedermi una mattina senza sveglia, ma mi sento certo più leggera, questo sì!
Ogni bene a te per i tuoi, di progetti, che sono tanti e belli, un abbraccio!!
E’ una settimana che voglio venire qui a stringerti forte, a dirti brava, perchè dopo aver condiviso dubbi e un po’ di malinconia invernale ci voleva proprio questa sferzata di luce!
Alla fine eccomi…sai che sono orgogliosa di te, vero?! Non poteva esserci tema migliore per questo libro, è proprio tuo 😀
Ora goditi i rami fioriti, Urano che corre, le api e tutto questo rifiorire, per la casa c’è tempo 😉
Un abbracio
Grazie davvero tesoro, mi prendo il “brava” e l’abbraccio più che volentieri! E ti preannuncio che dopo la consegna c’è una gran bella sensazione di leggerezza, presto arriverà anche per te 😉
buonissima!!! ho fatto questa ricetta usando delle erbe di campoa miste che avevo raccolto. Ottima grazieee per tutte queste preziose ricette : )
Anche per me l’erbazzone è stata una vera scoperta. Ne ho già preparate altre due varianti da quando ho scritto questo articolo, una con altre erbette di campo, una con bietole e germogli di luppolo, ottima in entrambi i casi. Ringraziamo anche Erbaviola che me l’ha fatto scoprire, ma anche te per questi feedback entusiasti!