Eccoci all’appuntamento del mese con l’autoproduzione! Non avrei voluto già riproporvi una marmellata, ma vi devo dire una cosa: il fatto di cucinare seguendo le stagioni è una gran cosa, ma anche uno sbattimento per quanto riguarda la tempistica nel pubblicare gli articoli. Insomma, quando preparo e fotografo qualcosa poi non è che posso tenere il materiale lì in attesa per troppo tempo, che poi la stagione passa e la ricetta va all’anno prossimo! E mi sarebbe molto dispiaciuto non condividere subito questa delizia, ancor più che la marmellata, il succo di questo frutto portentoso. Ma dico, avete visto la foto di apertura? Non è post-produzione fotografica, è davvero il suo colore, e non rende nemmeno l’idea. Vi giuro che non ci potevo credere quando ho iniziato a estrarre il succo, mai visto in natura un colore del genere. Mi sembrava di bere puro colorante chimico, invece no, è davvero così 🙂
Inizio col dirvi che ho la fortuna di avere in giardino una grossa pianta di melograno. L’anno scorso, ignorando il periodo di raccolta e dando retta a chi mi diceva “Devi aspettare che si spaccano!” è andata a finire che li ho colti a fine dicembre e li ho portati ai miei per Natale, che ovviamente hanno aperto quelle palle ormai rinsecchite e mi hanno detto “Ma che è ‘sta zozzeria?” e avevano pure ragione. Quest’anno mi sono ben documentata e oltre a seguire il mio alberello dalla fioritura (che è bellissima!) fino alla maturazione dei frutti, ho sfruttato a pieno tutto il raccolto facendo la marmellata ma anche bevendo succhi freschi a volontà, cosa che non ho ancora finito di fare vista l’abbondanza.
Il succo è delizioso, per me il sapore è un po’ troppo aspro quindi aggiungo una mela per smorzare un po’ il tutto, ma so che in parecchi lo bevono puro. É ricchissimo di proprietà benefiche, prima fra tutti un potere antiossidante tra i più alti in natura. Ha un grande contenuto di flavonoidi, che oltre a stimolare la rigenerazione cellulare hanno un’azione protettiva su cuore e arterie. É ricco di minerali, soprattutto potassio, poi fosforo, sodio e ferro, di vitamina C e vitamine del gruppo B e A. Nelle culture antiche e popolari questo frutto ha sempre simboleggiato l’abbondanza e la fertilità, e non a caso ha proprietà afrodisiache, stimola la produzione di testosterone negli uomini e grazie alla ricchezza di sostanze estrogeniche contrasta i più comuni disturbi legati alla menopausa nelle donne. Inoltre ha proprietà astringenti, vermifughe, diuretiche. Per informazioni più dettagliate andate a vedere qui o qui.
Premessa a qualsiasi preparazione a base di melograno è l’infausta procedura di sgranamento dei frutti. Bisogna dotarsi di stoica pazienza, specialmente nel caso della marmellata, per cui ne servono non pochi. Io poi ne avevo colti parecchi e mi sono ritrovata a dover sgranare oltre 20 melograni! Comunque, ho scovato una procedura in internet che semplifica un po’ le cose, la trovate a questo link. Ieri ho trovato anche un’altra tecnica, della serie “con le buone si ottiene tutto”…guardatevi il video su youtube, io ho provato e a suo modo funziona! Per estrarre il succo dai grani, che poi potrete bere subito fresco o usare per la vostra conserva, la cosa migliore è avere un estrattore di succhi o una centrifuga, altrimenti si possono pressare tramite uno schiacciapatate. In entrambi i casi preparatevi a schizzi rossi per tutta la cucina tipo film horror.
Tornando al discorso di cui sopra avrei dovuto postarla prima questa ricetta, ma non ce l’ho proprio fatta! La marmellata l’ho preparata in ottobre, che è sicuramente il mese migliore, ma si trovano dei buoni melograni per tutto il mese di novembre fino ai primi di dicembre. Insomma, io mi sto facendo ancora degli ottimi succhi con i frutti appena colti quindi il periodo è ancora buono.
// Marmellata di melograno //
°° Ingredienti °°
- 8 melograni maturi
- 5 mele
- la scorza di un’arancia grattugiata o una goccia di olio essenziale di arancia
- 50 grammi di zucchero di canna integrale (evitate il mascobado che ha un sapore troppo forte)
- 1 cucchiaino di agar-agar in polvere
COME STERILIZZARE I VASI SENZA METTERCI UNA VITA? Andate a leggervelo sul post della marmellata di uva fragola, è tutto scritto lì! Lo stesso vale per i consigli che ho dato in quel post a fine ricetta riguardo alla conservazione.
Mi è piaciuto molto la tua storia con il melograno e fa venire proprio
la quolina in bocca. Le foto sono stupende e immagino il grande lavoro e
l’immensa pazienza, ma credo che per queste cose, così belle e buone la
pazienza viene da sè. Complimenti e ti sostengo con il mio pensiero.
Ciao Myriam
In effetti a volte mi chiedo da dove mi arrivi tutta questa dedizione, se dalla passione o dalla golosità…forse un po’ da entrambe!
Grazie dei complimenti e del sostegno Myriam!
Complimenti per le foto!!!
Ma grazie Luca!
Veramente belle. Nel mondo dei blog ci sono da poco “seriamente”, di foto ne ho viste…le tue sono efficaci. E ovviamente i contenuti non sono improntati ad una “marchettare frivolezza”!
Grazie davvero Luca, entrambe le tue osservazioni mi fanno gran piacere! Soprattutto quella sui contenuti 🙂
I bloggers si nutrono anche di complimenti oltre che di bit :). E’ un fenomeno che cerco di analizzare, scrivendoci su alcuni vorrei portare la mia attenzione verso forme comunicative in grado di fare la differenza, trasformando una passione in guadagno senza cadere nella promozione totale e svilente.
In quella non credo ci finirò mai, tranquillo…non credo sia sbagliato a priori fare promozione a qualcosa, ma non a qualsiasi cosa. Dev’essere un prodotto che giudichi davvero utile e in linea con il tuo modo di intendere la cucina e l’alimentazione, che insomma promuoveresti comunque anche se non ti pagassero!
Giusto, condivido!
Ho preso la settimana scorsa la melagrana, alla marmellata non avevo pensato, tutta rapita dalla bellezza dei semi rossi, li “maneggiavo” per la prima volta, non riuscivo a staccare la macchina fotografica dallo sfondo nero dove li avevo poggiati… 🙂
La mia passione per marmellate homemade sta diventando una mania, seguirò il tuo consiglio, pian piano farò vasetti con ogni frutto di stagione! Scorte piene di coccole!
🙂
Questi frutti sono una meraviglia da tutti i punti di vista, estetico, nutrizionale, simbolico. Lo sfondo nero deve starci a meraviglia!
Sì, fare marmellate può diventare una droga, per il calore che dà, per il profumo che si sparge per la casa, per quei piccoli vasetti pieni di coccole, come dici tu, da aprire quando ne hai più bisogno.
Attenta a questa qui però, potrebbe venire piuttosto liquida. Ti consiglio di metterci anche un paio di mele in più. In ogni caso è difficile che venga molto compatta, diciamo che è ideale per le crostate, per guarnire dolci in cui viene cotta e addensata nuovamente.
Ciao, ho trovato il tuo blog x caso, è mi hai fatta appassionare! Oggi ho provato con questa marmellata, ho invasato e quando i barattoli si sono raffreddati li ho capovolti come dai detto tu…. Il sottovuoto si é creato, ma la marmellata non scende, rimane attaccata al tappo… Ho sbagliato qualcosa? Devo preoccuparmi? Grazie!! 🙂
Ciao Lara, sono contentissima che il blog ti piaccia!
Non preoccuparti assolutamente, capita spesso che la marmellata resti attaccata al tappo, potrebbe scendere tra qualche giorno o anche direttamente quando la apri, anche tra molto tempo. Solitamente succede quando una marmellata è molto densa, l’importante è che il tappo non sia rigonfio e non faccia il click al centro.
Grazie a te e a presto!