“E che ci fai già qui?!”, vi direte. Ho pubblicato appena qualche giorno fa un nuovo post sul sambuco e mi ripresento già il giovedì successivo, giorno piuttosto inusuale per l’uscita di nuovi articoli qui su questo blog. E magari in tanti siete già in viaggio verso mare, montagna, amici e parenti, che oggi è festa e in tanti vi godrete un bel ponte lungo baciato dal sole (ehm, sì, se siete a sud forse, che da queste parti non va proprio come previsto qualche tempo fa col meteo, ha grandinato di nuovo appena l’altro ieri).
È che a me, quattro anni fa, è venuto in mente di scrivere il primo articolo proprio un tranquillo pomeriggio di inizio giugno, senza badare a ricorrenze concomitanti o cose simili. Insomma, oggi sarà anche la festa della repubblica, ma è pure il compleanno di GranoSalis, che lo si sappia! E grazie a un paio di settimane più rilassate dopo il piacevolissimo delirio degli ultimi 3 mesi, che mi hanno vista coinvolta in tanti incontri in compagnia delle erbe selvatiche con tante persone diverse (oltre che negli altri 2-3 lavori che impegnano il mio tempo, sob), riesco anche a festeggiare qui con voi.
Stavolta niente torta (quella dell’anno scorso però era buona, eh?), ho deciso di mettere in risalto questa ricorrenza raccogliendo la sfida e la richiesta di uno dei miei lettori più assidui…o per lo meno lo era, ci sarà ancora? Sergioooo, sei lìììì?! Ti ricordi quando ho pubblicato quelle barrette di sesamo alla melassa e tu nei commenti hai chiesto una ricetta di barrette energetiche per sportivi? Te l’avevo detto che sui tempi non potevo assicurarti niente, e infatti sono passati non pochi mesi, ma il pensiero era lì, ed eccolo finalmente realizzato.
Io che sto sempre in movimento di qua e di là, ma a livello di attività sportiva sono invece un mezzo bradipo, ho chiesto a Sergio che caratteristiche secondo lui dovessero avere le barrette che mi chiedeva e lui ha prontamente risposto: “1. nutrienti quasi esclusivamente glucidici (carboidrati) di veloce assimilazione; 2. presenza di vitamine e sali; 3. compattezza del prodotto”. Ok, ce la posso fare. Di certo deve esserci di base della frutta secca dolce. Poi della frutta secca oleosa, magari anche dei semini, che diano anche un po’ di proteine e acidi grassi essenziali. E poi, perché no, qualche altra sostanza naturale particolarmente energetica. Fortuna vuole che abbia parenti e amici che viaggiano e pensano a me, e che la stessa anima bella che mi aveva procurato la splendida melassa che ho usato proprio per le barrette di sesamo, mi abbia portato dal suo successivo viaggio in Brasile, trascorso in un piccolo villaggio di pescatori a sud, della polvere di guaranà. Potevo sperare di meglio? L’ho trovata assolutamente perfetta come ingrediente speciale.
Il guaranà, pur contenendo caffeina, ha un effetto stimolante molto diverso da quello del caffè: è potente, ma a rilascio graduale, quindi non c’è un picco che cala velocemente come nel caso del caffè, ma un effetto molto più prolungato, che dà energia più a lungo.
Come frutta secca sono andata subito sui datteri, che adoro e che sono tra i frutti più ricchi di nutrimento sulla faccia della terra, ma ho inserito anche dei fichi, per aumentare la varietà di vitamine e sali minerali. Come frutta secca oleosa ho messo le noci, ne avevo ancora comprate in un mercatino autunnale ed era il momento di farle fuori, e le mandorle, ridotte in farina, per dare più consistenza. E infine come semi ho scelto dei semi di chia, me ne aveva regalati mio padre tempo fa, non presi dal Centro-America, stavolta, ma più banalmente all’Antica Erboristeria Romana di Via di Torre Argentina a Roma, dove ogni tanto lo mando in spedizione per prendermi alcuni dei migliori prodotti erboristici dal fidato proprietario Paolo Ospici, che consiglio a chiunque anche per consulti personalizzati: è bravissimo, davvero competente. I semi di chia, dicevamo, sono i più ricchi di omega 3, e si sente: ci avete mai fatto caso che anche negli alimenti vegetali ricchi di questi acidi grassi importantissimi si avverte un certo retrogusto di pesce? L’ho notato leccandomi le dita dopo la preparazione di queste barrette (mica ve le lavate subito voi, vero?) scrocchiando i semini sotto i denti, come anche mangiando la portulaca, una pianta selvatica di cui non vi ho ancora parlato, ma che di certo troverà spazio tra questa pagine prima o poi.
Insomma Sergio, in queste barrette ci trovi: zuccheri semplici, facilmente assimilabili, fibre e proteine vegetali, grandi quantità di magnesio, potassio, calcio, ferro, zinco, rame, fosforo e manganese, vitamine A, C, E e gruppo B, acidi grassi Omega 3, sostanze energizzanti e stimolanti a rilascio graduale contenute nel guaranà, oltre a una miriade di altri elementi, identificati e non, di cui ogni frutto della terra è sempre pieno, e che concorrono a nutrire il corpo in una straordinaria sinergia. Mica poco, no?! Che dici, promossa? E sulla compattezza direi che ci siamo, ti basterà avvolgere le tue barrette autoprodotte in foglietti di carta da forno, conservarle in una scatola di latta o in un barattolone di vetro e portarle con te, quando vuoi. Ecco, ovviamente parlo anche a tutti voi altri eh, mica solo a Sergio : ). Sono supersoddisfatta di queste barrette, sono facili, comode, saziano a lungo e sono davvero tanto ricche. Ero già abbastanza decisa sugli elementi in gioco quando ho trovato anche il post della bravissima Camiria, che ha confermato i miei sospetti sulla bontà della preparazione e mi ha dato ulteriore ispirazione, soprattutto nel dosare le quantità. Grazie Camiria, trovo sempre tanti spunti interessanti sul tuo sito! Per chi non lo conoscesse si chiama Una V nel piatto, vi ci affezionerete subito.
Oltre alla ricetta di oggi, vi faccio un altro regalo: ho allargato un po’ il menù in alto, inserendo una nuova voce a cui avevo pensato da parecchio, che è quella dei libri. Se ci cliccate su, o cliccate direttamente qui, troverete un lista di libri che ho letto e che vi consiglio, relativi ai tanti argomenti che vengono trattati su questo blog. In tanti mi hanno chiesto consigli, soprattutto riguardo i libri sulle erbe, quindi spero possa essere utile. Trovate il link dei singoli libri collegato ai titoli, dove potrete vedere anche una descrizione generale più completa. Chiaramente la lista è in continua evoluzione. E se volete contribuire ad allungarla, nella parte introduttiva della pagina trovate il link alla mia lista dei desideri su amazon, dove, se volete, potete farmi un regalo, è tutto già impostato in modo che riceva i libri direttamente a casa! Sì, c’è anche la Flora d’Italia del Pignatti che costa centinaia di euro, lo so…non fateci caso, a quella ci penserò io quando ce la farò, ma il resto dei testi è molto più abbordabile 😉
Ho introdotto anche la voce relativa a corsi ed eventi. Non è completa, ma la rivedrò un pochino nelle prossime settimane. Sarà una pagina che aggiornerò ogni volta che programmerò un nuovo evento, quindi resterà anche un archivio di quelli passati, sempre consultabile.
Ok, vi lascio alla ricetta, io divoro una di queste barrette e porto fuori il mio canino che mi aspetta implorante, prima che arrivi un nuovo acquazzone…che dite, un po’ di sole ce lo concederà questa primavera, almeno a giugno?
// Barrette energetiche alla frutta e guaranà //
°° Ingredienti °°
- 200 grammi di datteri senza nocciolo
- 100 grammi di fichi secchi
- 40 grammi di noci sgusciate
- 40 grammi di mandorle, ridotte in farina o intere da tritare
- 1 cucchiaio e mezzo di semi di chia
- 2 cucchiaini di polvere di guaranà
4 anni, che bel numero pari e pieno! Sarà che mi piace perchè è il giorno in cui sono nata? 🙂 Non posso non farti gli auguri per questa occasione, è grazie al blog che ci siamo conosciute e ho potuto gustare e ammirare tanta natura, come una dose settimanale di cui ho bisogno!
La voglia di energia non si placa mai, quindi prendo qualche barretta, un po’ del celeste di quel nastrino e sono a posto fino al prossimo appuntamento! 🙂
Grazie mille Francesca 🙂 Il 4 come giorno di nascita ci accomuna, ma ho sempre preferito i numeri dispari per le ricorrenze, non so perché. 3 anni mi piaccio più di 4, 7 più di 6.
Prendi pure tutte le barrette che vuoi, per la dose settimanale di natura ci rivediamo presto, che ho in serbo qualcosina 😉
Promossa! Altro che! Tranquilla, ci sono ancora, leggo sempre i tuoi interessantissimi post, anche se non mi espongo spesso. Sono onorato della ricetta personalizzata, hai decisamente vinto la sfida… Spero che siano in tanti a sfruttare i benefici di queste barrette! Proverò presto a preparale anche per provarne gli effetti. Se ci sono i datteri poi, è una garanzia di bontà.
Grazie infinite di questo regalo!
PS: Il leggendario triplice volume del Pignatti è la Bibbia di ogni botanico. Comprendo bene la tua brama di possederlo! Rientra anche nella mia di lista.
PPS: la gelatina che si forma naturalmente dai semi di chia a mollo si presta a innumerevoli esperimenti.
Ciao, con anche un applauso!
ECCOLO SERGIO! Che piacere trovarti già qui, mentre scrivevo mi dicevo: “oddio, stai a vedere che mi toccherà mandargli una mail per avvertirlo della pubblicazione”, e invece eri lì già pronto alla lettura 🙂 E questo è sicuramente un bel regalo che fai tu a me, quindi grazie della partecipazione, della promozione e pure dell’applauso!
Io le barrette le ho già finite, maledizione, ma ne sono stata così soddisfatta che ne farò presto delle altre. Anche il mio lui, che di solito non ama molto questo genere di preparazioni, ha apprezzato. Insomma, qui sono piaciute, spero piaceranno anche a te!
P.S: Sai che l’avevo trovato diversi anni fa in una libreria dell’usato a Perugia a un prezzo interessantissimo e me lo sono lasciato scappare? Non avevo ancora compreso con cosa avevo a che fare, ora mi mangio le mani. Li ho pure chiamati di recente, per sapere se l’avessero ancora, ma l’hanno venduto, sob.
P.P.S: Sì, conosco questa loro caratteristica e adoro il budino di semi di chia…è già in programma su queste pagine, per quando matureranno i miei lamponi (sì, insomma, sono già maturati, ma i primi me li sono mangiati già tutti cogliendoli dalla pianta)
Non si può non passare almeno per un saluto,anche se arrivo tardi e la festa è praticamente già passata.
Le barrette sono tra le cose su cui ho deciso di applicarsi per l’autunno…se avrò dei dubbi saprò a chi chiedere!
Quindi tanti auguri e, come si dice, 100 di questi giorni!
Grazie Manu! La festa durerà ancora un bel po’, due post in una settimana per me sono parecchi, direi che questo weekend passo.
Di barrette ne sperimenterò ancora, sono così semplici, comode e sazianti che vale davvero la pena dedicarcisi ogni tanto e farne scorta! Per qualsiasi cosa sono qui, ma tanto già lo sai 😉
Ma auguri! In questi giorni anche Goccedaria ha compiuto gli anni, ma ho posticipato “i festeggiamenti” al cambio di raccolta che sarà a breve… Ottime queste barrette, me le preparerò per le escursioni in montagna!
Ma grazie Daria bella! E auguri anche a te a questo punto, passerò ai festeggiamenti “ufficiali”, quando sarà il momento 🙂 Decisamente da escursione queste barrette, sì, con o senza guaranà, danno una bella botta di energia.
Meravigliose 🙂
Grazie!
Ecco il risultato del mio test sulla base della tua ricetta. Le barrette sono ECCEZIONALI. Il gusto è golosissimo, saziano, sono facilmente trasportabili e danno la giusta carica. Solo due appunti: ho fatto una fatica indescrivibile a trovare il guaranà. Nemmeno il negozio bio più fornito ne aveva, pertanto ho ripiegato sulla buona e familiare polvere di cacao, che in ogni caso apporta caffeina. L’altra cosa, è che il mixer che ho usato è defunto sotto l’eccessivo sforzo di tritare una massa di fichi e datteri troppo spessa (grande ingenuità). Poco male, era vecchio e andava rimpiazzato. Confermo nuovamente la vittoria della sfida!
Ecco, adesso sono ancora più contenta…che finché poi uno non le prova, ogni giudizio è sulla fiducia; apprezzatissimi, per carità, ma quelli dati dall’esperienza sono sempre i migliori.
So che il guaranà non è facile da trovare, io mi sono potuta concedere questo lusso giusto perché mi è caduto tra le mani senza che lo cercassi. Ma se non l’avessi avuto, credo avrei usato il cacao anche io, oppure la polvere di maca, che è un ottimo adattogeno ed ha anche un gusto dolce e piacevole.
Mi spiace per il tuo vecchio mixer! Sì, ce ne vuole uno un po’ prestante, almeno ti ho dato una buona scusa per rinnovarlo 😉
Grazie ancora Sergio, ora sì che posso gongolare davvero!