Scusate la latitanza, ma ho avuto un po’ di difficoltà ad organizzarmi questa settimana. Per varie ragioni da qualche giorno sono a Milano, all’ottavo piano di un megacondominio di periferia, decisamente un bel cambio rispetto al mio abituale nido campagnolo. A parte portare giù il cane la sera prima di dormire, che quando ci si abitua ad avere il giardino è uno sbattimento infinito, mi sento un po’ come nella celletta di un enorme alveare fatto di cemento armato, circondata da centinaia di altre apine che svolacchiano vorticosamente di qua e di là. La città ha però i suoi lati positivi per una che si è abituata alla vita di provincia.
Mi è capitato, ad esempio, di dover andare in un grosso supermercato a comprare due cose, ci voleva sì e no un quarto d’ora, ma io sono stata dentro almeno tre volte tanto. Ecco, mi sono irrimediabilmente trasformata in una bimba intontita che saltella nel paese dei balocchi, tra quelle millemile varietà di cibo disseminate tra gli scaffali chilometrici, tra cui cose che nella mia zona è assolutamente impossibile trovare. Già io di base esco stordita dalla coop di Sinalunga, figuriamoci da un posto del genere! Ho fatto fatica a ricordarmi dove avevo parcheggiato e gli ho pure lasciato un sacco di soldi.
Perdonate la mia incursione nel mondo malato della grande distribuzione, lo sapete che non gli sono tanto amica, ma che vi devo dire, oltre ad avere le mie idee ben definite sull’importanza della consapevolezza alimentare che voi che mi seguite da un po’ ben conoscete, sono pure un’appassionata di cucina, e se trovo le carote viola, che non sono mai e poi mai riuscita nemmeno a vedere se non in foto, non posso fare a meno di cedere, almeno una volta. Avrei voluto farne altro, ma il fatto di non essere a casa mia e di non avere i miei attrezzi a disposizione mi ha portata a semplificare e a utilizzarle in una ricetta che comunque vi avrei passato prima o poi, perchè è buona, semplice e veloce. E poi perchè è decisamente adatta a questo clima gelido che ci abbraccia un po’ tutti in questo periodo (fuori casa per lo meno, io qui dentro mi sto facendo ‘na sauna! Un altro ben cambio rispetto alle temperature di casa mia). Ovviamente in precedenza avevo preparato questa vellutata con le classiche carote arancioni e, colore a parte, il sapore non cambia molto, potete usare le carote che vi pare. Lo zenzero regala un gusto piccantino e gradevolissimo, oltre a sprigionare tutto il suo potere riscaldante così utile in pieno inverno. Riscaldante come la possibilità di un nuovo incontro, un nuovo abbraccio con una persona speciale e le mille possibilità dell’imprevisto.
// Vellutata di carote viola allo zenzero //
°° Ingredienti °°
- 500 grammi circa di carote viola (ma anche no)
- 2 patate medie
- 2-3 centimetri di radice di zenzero fresca, o anche di più se vi piace
- un porro
- sale aromatico con salvia e rosmarino
- olio e.v.d’oliva
- erba cipollina



Ahaha, mi piace troppo l’idea di essere associata all’imprevisto e quindi alla follia e alla sorpresa! Credo che soprattutto in questo periodo la mia anima felina imprevedibile e anarchica stia (ri)nascendo! E tu lo sai che su quel treno al volo sarei salita davvero, ci sono andata veramente sul sito di Italo a vedere orari e prezzi! Rimanderemo ma sarà come essere lì con voi, con il pensiero…
Hai fatto benissimo a cedere alla voce da sirena delle carote viola dell’Esselunga, perchè un colore così va mangiato almeno una volta nella vita… e fotografato! Se ho fatto un bagno lilla, il passo per dipingere i muri è breve… 🙂
E che non lo so che ci saresti salita? Il tuo bagno mi sa proprio che non l’ho visto, ma sì, direi che la tinta può sposarsi alla perfezione 🙂
In attesa della prossima botta di matto…un abbraccio virtuale!
Ora che le alte temperature delle febbre riescono quanto meno a farmi vedere solo due tastiere invece che tre-quattro … questo viola intenso mi è parso quasi curativo!
E poi ti giuro che al punto della coop di Sinalunga mi sono piegata in due 🙂
Ti abbraccio forte, ma senza bacilli o infezioni, e ti dico pure che ora che siete tutte lì, quasi quasi sono invidiosa del tuo essere nella grande città!!! 🙂
Martina, io in questo momento sono circondata da bacilli, quindi abbracciami pure che ricambio volentieri, senza pericoli! Inizio anche io a dare segni di cedimento, ma forse mi salvo. Sennò mi unisco anche io alla visione quadrupla e buonanotte, e potrò dire che la città fa male 🙂
Claudia!!! Mi sa che abbiamo parecchio da raccontarci allora… ehm, il 20 sarò anche io a Milano tra l’altro… un grande sogno che si realizza e di cui ti parlerò! Chissà se riusciamo a incontrarci?!
Intanto mi godo i colori di questa vellutata…quando leggendo in rete ho scoperto che il colore viola è proprio quello originario delle carote sono rimasta di sasso!
In passato le ho usate per due ricettine che avevo condiviso sulla balenina, ma poi non le ho più trovate…chissà, magari con la visita a Milano ci scappa una puntatina al super!
muack
Ma lo sai che ci ho pensato proprio ieri? Mi sono detta “hai visto mai che magari passa anche Lucy da queste parti…” e volevo proprio scriverti per farti sapere che ero qui, cosa che comunque farò a breve così ti racconto meglio.
Anche io avevo letto questa cosa sulle carote, devo dire comunque che non saprei scegliere quale colore preferisco, se l’antico o il moderno…al di là della novità del viola l’arancione delle carote è stupendo!
Per ora mi toccherà continuare a scriverti qui,ma se la sorte sarà dalla nostra spero proprio si possa parlarne a quattr’occhi e dello zenzero fresco e di come le grandi catene di distribuzione sappiano irretire le nostre anime candide 😉
Amo il viola in maniera totale, il che vuol dire che mi rifarò il prima possibile questa zuppa!
P.s. l’anno scorso ho fallito con la produzione di carote viola,ma quest’anno ci riprovo e poi stai sicura che te ne mando un bel cespo 🙂
Ci sono buone possibilità…la febbre già è scesa e le tisane mi stanno tirando fuori di tutto. Vedrai che per domenica sono come nuova! E questa vellutata di carote, che avevo fatto in abbondanza, è stato il mio pasto confortante fino a ieri sera, anche mentre tutti gli altri mangiavano la pizza (impastata da me!)
Mille auguri, a questo punto per nulla disinteressati, per il nuovo tentativo di coltivazione, sono già a casa che aspetto il corriere!