Questa ce l’avevo in testa da un bel po’, come minimo dalla vendemmia dello scorso settembre, quando ormai le foglie di vite, diventate forti e spesse per proteggere i grappoli maturi, andavano verso la fine del loro ciclo vitale. Mi ero ripromessa di coglierle in tarda primavera, tenere e verdissime, poi come al solito ho fatto tardi, ma per fortuna non troppo. Qualche giorno fa sono andata a salutare i tanti abitanti del Podere Alberese e ho fatto razzia di foglie dal pergolato di uva fragola (sì, sempre quello) che fa ombra agli ingressi degli appartamenti per gli ospiti dell’agriturismo. Beh, razzia…in confronto alla rigogliosa abbondanza della vite quello che ho portato via è ben poca cosa, ma sufficiente a riempire un bel tegame fitto di dolmades, ossia involtini di foglie di vite ripieni di riso.
Queste delizie sono tipiche della cucina greca, ma anche di quella turca e del mediterraneo orientale tutto. Non ho ben capito se la ricetta originale preveda effettivamente la carne, in molti dicono di sì; in ogni caso come ben sapete qui di carne non se ne cucina, e per la mia ricetta mi sono ispirata allo splendido blog neozelandese My darling lemon thyme, che sono molto felice di aver scoperto qualche tempo fa. Quindi grazie a Emma per l’ispirazione e grazie al Podere Alberese per la sua solita disponibilità ad assecondare qualsiasi mia ispirazione culinaria che preveda una raccolta nei loro terreni :-). Già che ero lì, dopo aver scelto le mie foglie ed essermi fatta viziare da caffè e fetta di torta di Antonietta, ho pensato bene di prendere anche un bianco da bere bello freddo per innaffiare la mia cena greca. Il loro cavallo di battaglia è ovviamente il chianti, ma adesso so che pure il trebbiano è davvero niente male!
Premesse doverose: La ricetta non è difficile per niente, ma richiede un po’ di tempo, e soprattutto va preparata in anticipo, perché i dolmades vanno mangiati freddi, meglio ancora dopo un paio d’ore di frigorifero. Preparateli la mattina o subito dopo pranzo e mangiateli per cena, o anche il giorno dopo e quello dopo ancora, ammesso che ci arrivino, che diventano anche più buoni. Per la cottura l’ideale è un tegame di acciaio a fondo spesso, ma usate quello che avete, male che vada andrà bene anche una padella antiaderente.
Vanno bene le foglie di qualsiasi vite da uva. L’uva fragola è per certi versi la migliore perché i pergolati non vengono trattati quasi mai, quindi nella maggior parte dei casi raccoglierete foglie completamente pulite e naturali. Io avevo a disposizione in ogni caso coltivazioni biologiche da cui rifornirmi, ma se si possono evitare anche i trattamenti consentiti nel bio meglio ancora. Se non aveste a disposizione vigneti da cui attingere, è possibile trovare in commercio anche foglie già scottate e conservate in barattoli di vetro. Sinceramente non le ho mai cercate e non le ho mai viste, ma immagino si trovino in ipermercati forniti e negli alimentari etnici, soprattutto greci, turchi e rumeni.
Cercate di abbondare con le foglie raccogliendone anche 3 o 4 più spesse in modo da poter foderare il fondo del vostro tegame per la cottura.
// Veg Dolmades //
°° Ingredienti °°
- una trentina di foglie di vite, giovani e tenere o un barattolo da 400 grammi di foglie conservate
- 150 grammi di riso ribe semintegrale
- una cipolla grande
- 3 cucchiai di pinoli
- 3 cucchiai di uvetta
- 3 cucchiai di prezzemolo tritato
- 2 cucchiai di menta tritata
- il succo di un grosso limone
- spicchi di limone per servire
- olio extra-vergine d’oliva
- pepe
- sale
Come vi dicevo prima, dopo due giorni sono ancora più buoni! Gustateli durante una bella cenetta estiva, accompagnati da insalata (magari greca!) e verdure crude e da un bel bicchiere di vino bianco ghiacciato. Ah, che goduria…ve l’ho detto sì che adoro mangiare?!
Che bella idea !
e grazie di tutti i consigli!
😉
Grazie a te Gaia per il tuo passaggio…spero avrai tempo e possibilità di sperimentare i dolmades perchè sono davvero buonissimi, almeno secondo me, freschi e delicati.
Ho appena visto il tuo pane di luglio…mi hai fatto venire una voglia che non ti dico, nonostante io e il pane non ci frequentiamo granché, soprattutto in estate. E’ bellissimo!
Sono stata in quell’agriturismo e siamo stati divinamente!
Anch’io ho 4 piante di uva fragola e non vedo l’ora che sia matura per utilizzarla in modi diversi. Ma con le foglie ancora non ho mai cucinato nulla. Mi hai dato una bella idea!
proverò anch’io!
Ciao e buona giornata.
GiuseB
Dai Giuse, sei stata all’Alberese!?! Io lo trovo davvero un posto bellissimo, come la grande famiglia che lo gestisce.
Se vuoi nel blog trovi altre idee per utilizzare l’uva fragola, ho postato l’anno scorso una focaccia dolce e una marmellata, sempre con le uve del Podere…magari le hai già viste, comunque sono qui:
https://granosalis.org/sangiovese-canaiolo-e-uva-fragola/
https://granosalis.org/marmellata-di-uva-fragola/
Grazie del tuo commento e buona giornata anche a te!