Lo so, non è una ricetta granché originale, ma è in assoluto uno dei miei piatti preferiti, da sempre, da quando ero bambina. Non so quante volte ho pressato le mie nonne (che facevano entrambe degli gnocchi eccezionali) con insistenti richieste. Loro cercavano sempre di glissare, che l’opera un po’ le affaticava, ma alla fine cedevano sempre con mia somma gioia e soddisfazione. Mi piaceva aiutarle a rigirare i cilindri di impasto sulla grattugia e nel frattempo inziavo già a farne fuori qualcuno crudo.
Gli gnocchi non sono poi così complicati, basta programmarli in anticipo, trovare le patate buone e farsi un po’ di esperienza per capire quando la consistenza dell’impasto è quella giusta. Bisogna organizzarsi per dare tempo alle patate di cuocersi e freddarsi prima di iniziare ad impastare. Io dalla famiglia (mio padre pure fa degli gnocchi buonissimi! Sono stata fortunata!) ho imparato il classico procedimento di bollirle con la buccia per poi farle freddare, sbucciarle e passarle nello schiacciapatate, poi ho scoperto che cuocerle a vapore è moooolto più rapido e semplice, oltre al fatto che le patate restano molto più asciutte, che per lo gnocco è importante. Le patate devono essere “vecchie”, insomma non usate le novelle che sono più acquose e poco adatte. La varietà migliore è quella a buccia rossa, che resta più compatta, mentre per la farina potete scegliere ciò che volete, ma cercate di usare non la bianca ma come minimo una semintegrale o un’integrale, che sia di grano, di kamut o di farro, come preferite. Perché evitare la farina più raffinata a favore di quella poco lavorata o intera dovrebbe essere ormai di dominio pubblico, ma meglio non dare niente per scontato, ho già in programma diversi articoli su cereali e farine, dove potrò approfondire meglio la questione. Nel caso degli gnocchi io preferisco usare la semintegrale, che è anche più semplice da lavorare e più adatta se siete al primo esperimento, l’integrale vi darà un risultato più rustico e altrettanto buono. State attenti a scegliere una farina davvero integrale e non una bianca addizionata di sola crusca di cui è pieno il mercato.
Ho fatto uno sforzo per cercare di darvi quantità precise di farina, io sono sempre andata a occhio e a chi me l’ha chiesto in passato non ho avuto idea di cosa rispondere. Tenete conto che le condizioni possono variare di volta in volta, dipende dalla qualità delle patate. C’è chi nell’impasto mette l’uovo, ma è una cosa che proprio non ho mai capito.
Ah, un’ultima cosa. Le quantità sono abbondanti, forse anche troppo per 4 persone. Io personalmente questa dose la faccio per due, ma davvero non faccio testo. Sappiate comunque che sono buonissimi ripassati in padella, quindi gli avanzi non sono un problema!
// Gnocchi fatti in casa al ragù vegetale //
°° Ingredienti °°
Per gli gnocchi:
- 1 chilo di patate a buccia rossa
- 340 grammi di farina semintegrale a piacere più altri 60 grammi circa per la lavorazione
Per il sugo:
- 1 bottiglia grande di polpa o passata grossa di pomodoro
- 2 carote
- 1 grosso gambo di sedano
- 1 cipolla grande
- 1 mazzetto di basilico fresco
- olio e.v.o.
- sale quanto basta
- 1 pizzichino di zucchero
Buonissimi anche con un semplicissimo pomodoro e basilico. Sarà che sono stata abituata bene, ma mi hanno sempre disgustata gli gnocchi confezionati, non mi piacciono neanche quelli che si trovano dal pastaio. Preferisco un’insalata. Davvero!
Buoooooni ! Ma, invece del sughetto, non si potrebbe anche mettere solo una spruzzatina di tartufo ? Se gli gnocchi sono fatti con le patate e la farina giuste con il tartufo dovrebbero essere DELIZIOSI ! Oh no ?
Direi proprio di sì! Basta scaldare in un po’ d’olio una parte di tartufo grattugiato, poi condire gli gnocchi e completare con delle belle scaglie abbondanti su ogni piatto. Che voglia che avrei…
cara claudia con le tue parole e le tue immagini faresti cucinare la donna più lavativa del mondo!
Grazie Cinzia 🙂 E benvenuta!
Ottima l ‘idea di passarli sulla grattugia per far assorbire il sugo meglio!
Che ne pensi di chi mette anche in uovo nell”impast?
Ciao Lucia, come dicevo nel post l’uovo mi sembra piuttosto inutile, l’impasto lega talmente bene anche senza! Una volta ho anche provato a metterlo, ma ho trovato che il risultato fosse peggiore.
Claudia , Claudia , Claudia ……..
I love YOU !!!!!!!
Sei fantastica ….. già’ te lo avevo detto , e’ che non hai rivali , il tuo lavoro e’ sopraffino .
Oggi a casa ho deciso di fare la tua polenta con le cime di rapa , dato che ne ho piantato un bancale intero e nonostante il clima molto più’ caldo dell’Italia mi sono venute bene ( vivo a ibiza ) .
Avevo degli amici a pranzo , una di loro sbirciando nel mio quadernino delle ricette preferite , mi dice : ” Ah !! GranoSalis !! La conosco lei , cioè’ l’ho invitata ad Ibiza a fare uno dei quei corsi meravigliosi suoi , sarebbe fantastico !! ”
Al che io eccitatissima le dico da quanto ammiro il tuo lavoro e quanto le tue ricette con pre poesia siano inimitabili ….
Si’ propio un’ ispirazione , per noi specialmente che viviamo nel campo con tutte queste ricchezze che la natura ci offre , sto cogliendo erbe a destra e a manca , mi sono emozionata a vedere il video di Syntropy e non vedo l’ora di applicarlo nei grandi futuri progetti che abbiamo , nonostante ritengo che siamo già’ su una buona strada con il biologico , la permaculture , gli animali e produzione di compost propio .
Ah , un’altra cosa … tramite te sono in contatto con Sofia e Paolo da cui ho comprato semi e libri preziosi e in più’ ho contattato il Podere Pereto per fare un grande ordine dei loro preziosi prodotti .
Solo grazie ti posso dire ,
Brava !!!!
E niente Francesca, tu ogni volta che scrivi un commento mi lasci senza parole…grazie, davvero, di tutto quello che mi hai scritto!
Al di là delle bellissime parole che mi hai rivolto, mi fa tanto piacere che dei lettori si mettano in contatto con le realtà di cui parlo nei miei articoli: non amo e non voglio avere a che fare con la parola influencer, mi piace tanto invece la condivisione spontanea, sincera, quella che cerco di portare avanti qui dentro e quella che spesso contraddistingue anche i progetti di cui racconto. Sapere che questa condivisione crei contatti reali là fuori è una gioia! Prima o poi, come il famoso libro che si diceva anni fa e che ancora è un progetto nella testa, tornerò anche a raccontare di Sofia e Paolo, mi piace davvero tanto quello che fanno.
Ed è bella questa connessione con la tua amica, che coincidenza, mi ricordo bene di lei e del suo invito, è stata gentilissima! Mi riesce tuttora difficile organizzarmi, ma resta una possibilità ;).
E infine, grazie di apprezzare così tanto la mia scrittura e la mia divulgazione, e di comunicarmelo. Per me non è affatto scontato!
Un abbraccio!