Fagiolini, semplicemente, al profumo di artemisia

Fagiolini, semplicemente, al profumo di artemisia 1
La geometria delle colline muta ancora, un ricordo le zebrature dorate dei raccolti, la paglia imballata a renderle variegate. Le arature e il grigio dell’argilla riguadagnano terreno, trainano il paesaggio verso l’autunno, che la pelle inizia a non sentire più così lontano.

Nel mio percorso preferito di questa estate morente, dietro casa, una metà del campo non è ancora stata toccata dall’aratro. Tra speronelle miracolosamente in fiore nel clima arido e i calici spinosi della centaurea maltese, il cammino inizia a farsi nuovamente più dolce, dopo giorni infuocati. È quel momento delle sere di fine agosto in cui il baccano delle cicale si mescola al canto leggero dei grilli, e in cui il dominio delle poche rondini rimaste lascia spazio al volteggiare dei pipistrelli.
Entro ai margini della radura nel bosco, mi lascio proteggere dalle fronde basse della quercia che si affaccia verso in paese in lontananza, mi siedo a terra. Ho raccolto la pigna più bella. La poggio lì dove ti saresti seduto tu, accanto a me.

Urano non c’è più. Questo luglio se l’è portato via in fretta, senza mandare un preavviso. Quattro giorni, dall’essere il cane di sempre all’ultimo, faticoso, respiro. Due giorni soltanto, dal saperlo condannato al doverlo salutare per sempre.

Urano. Nano, Nino, Nanino. Dodici anni e mezzo di passi, corse, bastoni, pigne, salite, discese, salti, qualche tuffo. Di freddo intenso, vento di tramontana, sole a picco, polvere, insetti, zecche, fango, argilla, pioggia, creta, arsura, qualche neve. Di forasacchi, cacciatori, tartufai, calabroni, processionarie, vipere, veleno per topi, cani sciolti, vicini sbadati e altre ansie. Di spazi aperti, boschi, campi, colline argillose, montagne, foreste, viaggi e poca, pochissima, città. È stato un cane selvatico. Fuori almeno due volte al giorno, nonostante il nostro grande giardino, in qualsiasi condizione atmosferica e climatica, libero, seguendo le piste dei caprioli, correndo, giocando.

Gli devo tanto. Prima di tutto avermi fatto vivere quell’amore che non conosce conflitto e aspettative, fatto solo di affetto, complicità e dedizione reciproca. Un amore così lascia un vuoto enorme, ma allo stesso tempo fa traboccare il cuore, per il solo fatto di averlo conosciuto. E poi avermi portata fuori, sempre. Avermi fatto conoscere le stagioni, giorno per giorno, e le loro manifestazioni. Avermi indotta ad osservare il ciclo vitale delle piante, settimana dopo settimana, mese dopo mese, anno dopo anno. Avermi aiutata a scoprire qualcosa di diverso ad ogni nuova stagione, avermi portata a esplorare, a guardarmi intorno, a provare curiosità, ad approfondire. Posso dire che la responsabilità delle mie conoscenze e delle mie attività legate alle piante spontanee è per metà sua. Una buona metà me la portavo già dentro e l’ha favorita il destino, al resto ha pensato lui.
Sono solita lasciare il mio personale completamente fuori da questo blog, ma Urano è stato una parte troppo importante di quanto è raccolto qui dentro, e queste pagine restano un luogo in cui è stato tanto protagonista, a volte silenzioso, altre meno.

Spesso anche quello che casualmente metto in tavola mi porta a ricordarlo. Questo contorno semplicissimo è per lui, e lui sa perché. I fagiolini sono coltivati in un luogo che ha amato e gli aromi provengono dai nostri percorsi più belli, quelli dove siamo stati più felici.

Urano, in molte interpretazioni dell’astrologia classica, è il pianeta legato ai cambiamenti improvvisi. È questo che ci ha portati a scegliere come chiamarlo, per le condizioni che si sono venute a creare alla decisione di accoglierlo. Allo stesso modo è andato via, in accordo col suo nome.

Seduti in giardino, appena tornati a casa la notte in cui se n’è andato, due stelle cadenti luminose e nitide hanno solcato la porzione di cielo che entrambi stavamo guardando, a pochi secondi una dall’altra. Era ancora fine luglio, non il momento d’oro delle meteore. Ci piace pensare che sia stato il suo ultimo saluto.
Fagiolini, semplicemente, al profumo di artemisia 2

// Fagiolini al profumo di artemisia //

°° Ingredienti °°

  • 4 manciate di fagiolini, misti verdi e gialli, o monocolore
  • il succo di mezzo limone piccolo
  • qualche cimetta di artemisia dei calanchi (Artemisia caerulescens subsp. cretacea)
  • olio e.v.d’oliva
  • sale marino integrale
Fagiolini, semplicemente, al profumo di artemisia 3Pulite i fagiolini privandoli del picciolo, lavateli e cuoceteli. Io preferisco una cottura a vapore breve che li lasci croccanti, ma potete anche lessarli in acqua bollente. Se optate per il vapore salate quando condite, se invece li bollite salate l’acqua di cottura. A seconda delle varietà i tempi di cottura possono essere diversi: i miei fagiolini gialli erano cotti almeno 5 minuti prima dei verdi. In ogni caso, non superate i 15 minuti di cottura.
Fagiolini, semplicemente, al profumo di artemisia 3Fermate la cottura brevemente sotto l’acqua fredda e lasciate raffreddare i fagiolini. Emulsionate il limone con l’olio, aggiungendo il sale se serve. Unite anche l’artemisia tritata, dosandola perchè il suo aroma forte non prevalga troppo.
Fagiolini, semplicemente, al profumo di artemisia 3Condite con l’emulsione e servite. L’artemisia dei calanchi non è sempre reperibile, ma potete usare Artemisia vulgaris, oppure del semplice basilico!

Altre informazioni utili

Fagiolini, semplicemente, al profumo di artemisia 3Nonostante la mia assenza dal blog, ho organizzato una passeggiata botanica la scorsa domenica che è stata molto bella. Non ho avuto proprio spazio per scrivere un post che la promuovesse un po’. Ora starò via un paio di settimane, ma sto progettando diverse attività per ottobre, quindi intanto iscrivetevi alla newsletter! Trovate i box dove lasciare la vostra email ovunque in homepage, nella colonna laterale negli articoli (sotto l’articolo se leggete da cellulare) e in fondo al sito.

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Fagiolini, semplicemente, al profumo di artemisia 3Vado fuori tema con i miei argomenti soliti, ma in tema con l’articolo di oggi. Se siete nei dintorni di Siena e cercate una brava veterinaria con un approccio più olistico alla salute animale e con una certa sensibilità, non posso che citare Tania Terrosi e il suo Ambulatorio veterinario Valdarbia. Siamo stati fortunati a non aver avuto gran bisogno di un veterinario durante la vita di Urano, ma quelle poche volte Tania, da quando l’abbiamo scoperta, si è rivelata la scelta migliore, per l’attenzione ad una dieta naturale, alle cure erboristiche e omeopatiche, ad usare meno possibile farmaci “tradizionali”, come pure a competenza e accoglienza. Anche nella difficoltà degli ultimi giorni ha saputo condividersi ed essere d’aiuto in modo certamente non convenzionale, e l’abbiamo tanto apprezzato. Se avete animali con voi e state cercando qualcuno di affidabile, fateci un pensiero.

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16 commenti su “Fagiolini, semplicemente, al profumo di artemisia”

    1. Antonella Romano

      Cara Claudia, grazie per la condivisione di questo tuo sentimento per Urano: è un onore per me esserne partecipe e ti capisco benissimo…. Un bacio grande a te e ciao Urano grazie per l’affetto che hai donato.

  1. V a bene la ricetta dei fagiolini, ma è solo un’introduzione al tuo ricordare una parte importante della tua vita. Ti capisco e condivido, io ho sempre avuto gatti e so cosa vuol dire lasciarne andare una, una pelosetta parte di te. ciao

  2. Claudia ti sono nel cuore…so bene quanto può mancare un peloso …e sono d’accordo con te su Tania…mi fa piacere che almeno abbiate potuto vivere gli ultimi giorni col suo aiuto
    Ti abbraccio forte..

  3. Adriana Fortuna

    Ciao Claudia, quando ho letto “dove ti saresti seduto tu…” ho sperato con tutto il cuore che non fosse Urano, per me, che ti leggo da tanti anni tu e Urano siete sempre stati una cosa sola, c’era sempre Urano nei tuoi racconti. Qui le parole valgono poco, per la mia esperienza ed il mio pensiero la perdita di una persona è uguale alla perdita di un animale che ha vissuto con te ed è stato parte della tua vita. Un abbraccio e apriamo le braccia all’autunno. Ciao Adriana Fortuna di Vicenza

    1. Cara Adriana, grazie, il tuo abbraccio arriva forte! Bello sapere che anche qui i lettori più costanti fossero così affezionati a lui. Le parole valgono forse poco, sì, ma le ho apprezzate tanto. Un abbraccio a te!

  4. Ciao, mi dispiace per Urano. Da come ne hai sempre parlato traspariva tutto l’affetto che avevi per lui. È stato un cane fortunato perché è stato tanto amato.

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