La tramontana è arrivata all’improvviso, con l’ultima luna piena di settembre. È entrata decisa, nel giro di poche ore, spazzando via l’estate, liberando il cielo da ogni nuvola, avvicinando gli orizzonti e soffiando lontano le ultime esitazioni. Ha dato inizio al cambiamento, ad una nuova stagione, nella natura come in me.
Ve ne sarete già abbondantemente accorti tutti, che l’autunno è arrivato, che da quella luna piena è già passato diverso tempo. Pochi giorni dopo le temperature sono tornate ad alzarsi un po’ ed io a scoprire le braccia, ma la voglia di calore e coccole è rimasta. Ho accolto in casa la prima zucca, in previsione di una vellutata avvolgente, preparato il primo risotto coi porri e lo zafferano, cotto a vapore i primi broccoli, da condire con le olive nere e i semi di girasole. E ho infornato dei biscotti, cosa che mi capita di rado, che io e i biscotti non è che andiamo tanto d’accordo. È che avevo della farina d’avena da utilizzare, macinata di fresco, che non era molta, così mi sono diretta decisa verso casa di Ileana, che ha un folto archivio di dolci fatti proprio con questa farina (solo nella sua homepage in questo momento ce ne sono altri due in bella vista!), che io invece non ho mai usato molto; i biscotti mi sono parsi la cosa migliore in cui far finire quel mucchietto che se ne stava lì chiuso in un barattolo di vetro.
Avevo un bellissimo mulino macinacereali che ho venduto poche settimane fa, e ho macinato dei chicchi d’avena, ecco il perchè di quella farina fresca, per dimostrarne il buon funzionamento a chi è passato a comprarselo; rischiando anche di farlo scappare via, che non accendevo quell’aggeggio da talmente tanto tempo che non ricordavo assolutamente più che avesse dei gradi di macinatura da impostare, dalla più fine alla più grossolana, e che io stavo pretendendo che l’avena passasse nella fessura più stretta possibile contro la pietra, occludendo di fatto il mulino e cercando di districarmi dal disastro con un “ehm…non è rapidissimo, ma macina davvero bene, vedi?” No, non è che non è rapidissimo, è che non sta macinando proprio, maledizione! Ma vabbè, mentre gli stavo già dicendo che evidentemente il mulino aveva dei problemi e che anche se era garantito 12 anni non glielo potevo vendere così, con poco sonno sulle spalle, un solo caffè all’attivo e vergognandomi come una ladra, ho inavvertitamente sbloccato il meccanismo e con esso la mia memoria. E da lì il mulino ha macinato che è un piacere. Io invece ho fatto un altro paio di figuracce, ma poi per fortuna il tipo è andato via col suo nuovo mulino, pensando cosa di me non lo so. Mi è dispiaciuto un po’, era davvero un gran bell’attrezzo, ma non avevo spazio per tenerlo fisso in cucina e pesava troppo ed era troppo ingombrante per continuare a prenderlo e rimetterlo a posto con la sua scatola nello sgabbuzzino fuori; mi piangeva il cuore di lasciarlo lì ad invecchiare invece di farlo usare a qualcun altro aspettando una cucina spaziosa che magari non avrò mai. Ho la fortuna di avere un mulino eccellente a pochi passi da casa, che macina grani antichi tirando fuori una farina splendida, preferisco in questa situazione avvalermi del mestiere e della conoscenza di chi lo gestisce piuttosto che fare da me, mi va bene così.
Ma torniamo ai biscotti: tra le tante invitanti ricette di Ileana ho scelto questa qui, facendo le mie piccole modifiche dettate da gusto e dispensa. La dispensa ha detto no farina di farro ma di grano tenero, il gusto ha detto no fiocchi di cereali ma mele. E pure la dispensa, a dire il vero, che avevo da poco fatto il primo acquisto della stagione da Podere Fontecornino e ne avevo una cassetta da 7 chili da smaltire (ne avevo anche scaricate altre 30 da 14 chili quando l’ordine collettivo è arrivato a destinazione, ma questa è un’altra storia. Mi fa ancora male la schiena però). Rispetto alla ricetta originale poi ho omesso le mandorle: quello, dico la verità, è stato a causa di pigrizia e distrazione, mi sa che ci stanno parecchio bene, ma sperimenterò alla prossima infornata. Sì perchè i biscotti non mi sono dispiaciuti affatto, e sono pure riuscita a non bruciarli! Accompagnateli, se volete, con i primi infusi d’erbe e fiori dell’autunno, come quelli di tiglio o di sambuco, così dolci, confortanti e benefici per affrontare i primi starnuti, quelli dati dai vestiti eccessivamente leggeri, tipici di quando l’estate è ancora troppo vicina per capire davvero come affrontare il mondo fuori.
Prima di lasciarvi alla ricetta vi aggiorno sui miei corsi autunnali. Chi è iscritto alla newsletter già sa, ma qui aggiungo qualche dettaglio in più che non avevo ancora quando l’ho mandata (se volete iscrivervi alla newsletter dei corsi cliccate qui). Il primo appuntamento sarà per sabato 13 ottobre alle 14.30 ad Asciano (SI), sarà una passeggiata di riconoscimento erbe di tre ore circa nei dintorni del paese. Non mi dilungo sui dettagli che trovate nella pagina Corsi ed Eventi e nell’evento su facebook, dove ci sono anche i contatti per prenotare. Stessa cosa per l’appuntamento di fine mese a Colle Val d’Elsa (SI), sabato 27 ottobre, ultima giornata lunga prima del ritorno all’ora solare. Cambio l’orario che ho comunicato nella newsletter, scusate, l’appuntamento è alle 15 e finiremo verso le 18. Ci vedremo davanti a Sbarbacipolla Biosteria, con cui ho fatto anche una convenzione per cena per chi volesse eventualmente fermarsi a Colle: se partecipate al corso, potete mangiare lì col 15% di sconto. La cucina di Nicola è bio, locale, stagionale, adattissima a vegetariani e vegani e pure agli onnivori. Mi piace il lavoro della squadra di Sbarbacipolla, abbiamo collaborato diverse volte quest’anno, causa il mio lavoro principale, e mi sono ancora più affezionata al posto e a chi lo anima, quindi mi fa molto piacere farlo conoscere a più persone possibile, o farci tornare chi ne ha voglia. Approfittatevene! 🙂
// Biscotti alla farina d’avena con mele e uvetta //
°° Ingredienti °°
- 110 grammi di farina d’avena integrale
- 110 grammi di farina di grani teneri antichi tipo 1
- 30 grammi di amido di mais
- una punta di cucchiaino di bicarbonato
- 100 grammi di zucchero di canna
- 60 grammi di uvetta
- 60 grammi di mela
- poco succo di limone o aceto di mele
- 80 grammi di olio di semi di girasole
- 4-5 cuccchiai d’acqua
- un pizzico di sale marino integrale
Grazie a MondoMangione per tutto quello che vedete in questa foto oltre ai biscotti. E ai fiori, per quelli ringrazio il sole generoso di inizio autunno 🙂
Eccomi qui, finalmente riesco a passare con più calma…:)
Io scelgo l’infuso di tiglio e mi siedo a farti compagnia!
Sai che mi piacerebbe davvero tanto avere un mulino? Per adesso rimane un gran bel sogno perché non ho molto spazio…ma magari in futuro..chissà!
Questi biscotti non li preparo davvero da tantissimo tempo, poi ho preparato una variante simile senza zuccheri aggiunti, ma credo che questi li farò presto per regalarli!
Grazie di cuore per averli provati, ti abbraccio :*
Ecco sì, ci vuole lo spazio, che sennò fa la fine del mio 🙂 Pazienza, è andata così, ma un po’ mi dispiace.
Grazie a te per l’ispirazione Ileana, a presto!!