Ci credete voi che alcune persone non si incontrano per caso?
All’inizio di quest’anno ho ricevuto una mail: era di una ragazza da poco approdata qui sul mio blog, trasportata dalla sua grande passione per le erbe e i frutti spontanei, che si chiedeva come fosse possibile che non ci fossimo ancora incontrate davanti a un cespuglio di rosa canina nel bel mezzo delle Crete Senesi, visto che abitavamo a pochi chilometri di distanza. Qualche mese dopo quei chilometri li ho percorsi e ho conosciuto Graciela, una persona bellissima con cui ho poi condiviso passeggiate, raggi di sole, pensieri, parole, musica e poesia. E con cui mi sento sempre un po’ in debito, perchè ad ogni mio passaggio per la sua splendida casa di pietra e di legno immersa nel bosco me ne torno sempre con qualcosa di verde e di vivo, che lei ama condividere e donare.
La mia passione per l’autoproduzione, lo sapete, è grande. Incontrare Graciela mi ha portata ad entrare ancora più in contatto con quella che è la base dell’autoproduzione, ossia le piante, i semi, le verdure, la frutta. É proprio lei, la materia prima, la regina delle autoproduzioni, quella che non ha bisogno di nessun altro ingrediente per essere realizzata all’infuori di terra, acqua e sole, che la natura ci dà in abbondanza, e della nostra pazienza e dedizione. E nel mio caso, ancora per quest’anno, anche di molti vasi, che a terra non mi ci posso ancora radicare.
Le prime piante che Graciela mi ha regalato sono state delle aloe, piccole figlie delle sue mille, grandi piante di aloe vera. Poi è stata la volta di piantine di pomodori e zucchine di varietà diverse, seminate in eccedenza e salvate così dal diventare concime per le altre già messe a dimora. Poi delle piante di peperoncini brasiliani, di cui attendo i frutti con trepidazione. Mi ha donato molto, molto altro ancora, ma soprattutto la curiosità di piantare il semino di una bacca di goji e vedere che succede, o un pezzetto di radice di zenzero, o il seme di un limone. Mi ha trasmesso ancora di più (maledizione!) la voglia di far crescere la mia materia prima. Credo ci sarà ancora da aspettare per me, ma nel frattempo, nel mio piccolo, sperimento.
Questa che vi propongo oggi è una ricetta semplice, ma tanto ricca: sulle fette di pane di grano duro fatto in casa con la mia pasta madre ci sono i pomodori e le zucchine raccolti dalle mie piante, le olive raccolte lo scorso autunno e messe in salamoia, il prezzemolo e il basilico che ho piantato direttamente da seme questa primavera. Ad alcuni potrà sembrare poca cosa, lo so, ma per me questo piatto è un piccolo tesoro. Lo dedico a Graciela, alla sua profonda generosità, e anche a queste terre in cui siamo entrambe forestiere, e forse anche per questo in grado di apprezzarle in modo particolare.
La ricetta del pane è tratta dal bellissimo libro Pasta Madre di Riccardo Astolfi, quello che si è inventato la comunità della pasta madre e la mappa degli spacciatori, che però purtroppo non viene più aggiornata. Il libro merita davvero, le ricette sono ottime e l’aspetto estetico non è da meno. Unico neo per la sottoscritta: lui usa la pasta madre solida, quindi mi tocca fare un rinfresco in più per la conversione della mia liquida. In fondo alla ricetta, se vi serve, vi spiego bene come fare.
// Bruschette di grano duro con pomodori e zucchine //
°° Ingredienti °°
Per il pane di grano duro, tipo Altamura
- 90 grammi di pasta madre solida già rinfrescata
- 300 grammi di semola di grano duro
- 180 ml d’acqua
- un cucchiaino di sale marino integrale
Per le bruschette
- qualche pomodorino maturo
- 1-2 zucchine (se sono minuscole come le mie pure 3 o 4!)
- fiori di zucca, se li avete
- olive nere
- 2 spicchi d’aglio piccoli
- basilico fresco
- prezzemolo fresco
- olio e.v. d’oliva
- sale marino integrale
- qualche fetta del pane di cui sopra
Dicevamo, e se ho la pasta madre liquida? Fate così: rinfrescate il vostro lievito come sempre (per 100 grammi di madre si aggiungono 100 grammi di acqua e 100 grammi di farina), fatela riposare circa 6 ore, mettete via il vostro solito vasetto in frigo e col resto fate un altro rinfresco per passare allo stato solido. Semplicemente per 100 grammi di madre liquida aggiungete 50 grammi di acqua (quindi la metà) e i soliti 100 grammi di farina. Impastate un pochino e lasciate riposare le solite 6-8 ore fino all’impasto finale. In questo modo si ottengono 250 grammi di pasta madre solida, se volete usarne meno basterà farsi due conti riducendo le quantità in proporzione fino ad ottenere dalla somma degli ingredienti la quantità che più o meno vi serve. Per i 90 grammi della mia ricetta, ad esempio, userete 40 grammi di madre, 40 grammi di farina e 20 di acqua, in questo modo otterrete 100 grammi di madre. Tutto chiaro? Allora buon impasto!
Ciao Claudia! Che vitalità e che colori, mi sembra di poterci passare la mano, tra quelle foglioline tenere di basilico, osservarle scrollarsi la rugiada di dosso! Ho letto tutto d’un fiato il post, ritrovandomi molto nel tuo racconto e in questa amicizia speciale che ho instaurato con una donna più matura di me che vive tra i boschi, di cui ti accennavo nelle mail.. incontri preziosi capaci di indicarci una Via, quella che ci riconduce alla parte più selvatica, alla Saggezza senza tempo della nostra Natura profonda.
Queste bruschette sono semplicemente perfette, trasmettono che a ogni morso puoi gustare ll Sole e tutta la sua energia concentrata in quei meravigliosi pomodorini..
Io per gustarle dovrò aspettare la fine del mio periodo senza glutine.
Ne ho in coda anche delle altre, con semplice olio extra vergine aromatizzato con scorze di limone e sopra una macinata di pepe e qualche fogliolina di rosmarino..
muack
Mmmmm, Lucy, due volte che leggo il tuo commento e due volte che mi viene l’acquolina in bocca a leggere il tuo condimento per le bruschette…Olio: ce l’ho. Limoni: ce l’ho. Adesso devo solo metterli insieme e rifare il pane!
Già, incontri davvero preziosi questi, capaci di darti tanto in così poco tempo. Sono contenta di sapere che questo risuoni anche con te! E grazie dei complimenti, gongolo come al solito 🙂
Claudia questo inizio settembre mi sembra proprio che ti abbia dato un’energia tutta nuova. Non so davvero cosa ti sia uscito meglio … tra il progetto dell’orto (ma aspetta che anche qui ci si sta dando da fare a riguardo!), le foto meravigliose, il pane una meraviglia e la ricetta semplice e ricca di sapori, proprio quelle che amo di più in assoluto.
Ma forse semplicemente sei sempre stata così, un vulcano di idee, emozioni e passioni … e sono solo io che vedo tutto più splendente. Si sà, solitamente quando torni in un posto a te caro, dopo una lunga assenza, nulla ti è mai sembrato più bello!!!
Un abbraccio forte … un po’ come il verde animaletto e il piccolo pomodoro 🙂
Martina, ma bentornata! Se ogni volta che ritorni dopo tanto tempo sei così piena di complimenti, asséntati anche più spesso se vuoi 🙂 Ovviamente scherzo, che tu poi sei carinissima sempre, pure quando passi ogni settimana. Mi rendo conto ora che non ho ancora letto del tuo rientro, che nel mio blog mi ci sono rituffata, e con tanta energia, come hai ben notato, ma nel mondo fuori mica tanto! Sono ancora un po’ per aria e lascio che l’ultimo sole estivo me lo faccia fare…
Un abbraccio forte anche a te!
P.S: Ti ho pensata tanto qualche giorno fa, appena posso ti mando una foto che ti farà capire perchè…roba da streghette 🙂
Positività, energia (verde, verdissima, ovviamente!), aria, luce… mi trasmetti tutto questo, Claudia! Insieme alla voglia di fare amicizia con la natura sempre di più, coccolarla e curarla come fosse una persona o un animale… magari la frase può sembrare strana, ma credo abbia capito cosa intendo dire… perchè come in tutte le cose, quel che dai ricevi… e allora coltivare e spendere tempo ha un bel ritorno, gratificante… Mi piacerebbe vivere la campagna con te, lo sai… e mangiare bruschette fino a scoppiare! Ne sono capace! 😉
Ciao Fra, bentornata anche a te!
Tu per ora avrai un bel po’ da fare a coccolare animali 🙂 E riguardo al coccolare la natura (certo che ho capito cosa intendi dire!) a tuo modo e nel tuo piccolo lo fai già, con Gino, Mariposa, e tutti gli abitanti del tuo balcone. Arriva il tempo giusto per tutto, magari arriverà anche per te l’occasione di un buen retiro campagnolo dove dare soddisfazione a questa tua voglia…
Qui intanto sei la benvenuta quando vuoi, a passeggiare tra le erbe e a strafogarsi di bruschette!
Caspita! Veramente che bei colori! E che passione!
Grazie QG!!!! Che bello che sei passato a trovarmi <3
maio ti leggo e seguo spessissimo! solo che sto sempre a manetta e non riesco mai a fermarmi! ghgh
Lo so, per quello apprezzo ancora di più questo segno del tuo passaggio 🙂
🙂 si ma…..quando se magna?!?!?!?!
Se vieni giù ti faccio un bel pranzone!
eddaiiiiii!!!! speriamo presto!
La mia passione per l’autoproduzione non è ancora giunta al momento originario del tutto, il seme, (anche perchè finchè non riesco a far germogliare sto benedetto nocciolo di avocado mi sento troppo fallita per provare con qualcos’altro) ma leggendoti mi è venuta in mente mia mamma, che pianta tutto! 😀 anche noi abbiamo vasetto di goji e di zenzero 😀
Poca cosa , comunque, no davvero, Claudia!
Eccome se l’apprezzerei una cosa così.
Tanta voglia mi aveva fatto venire la tua foto su facebook che oggi per pranzo -senti un po’- complice anche il freddino ho deciso di lasciar da parte la mia amata frutta per prepararmi la bruschetta al pomodoro. Peccato che quel pomodoro che ho usato -credo provenisse da un supermercato- pur avendolo lasciato insaporire una buona mezz’ora con erbe e condimento non sapesse proprio di nulla! Ecco che ho rimpianto eccome la possibilità di andare a staccarlo direttamente dalla pianta. Così ho preso in quattr’e quattr’otto una manciata di datterini presi da un buon fruttivendolo e ho messo sul pane solo quelli senza nemmeno farli riposare, solo con una spolverata di gomasio, ed è stata tutta un’altra cosa.
Quindi, per quanto possa sembrare qualcosa di banale, c’è pomodoro e pomodoro, e di conseguenza, bruschetta e bruschetta.
Anche quella alle zucchine però dev’essere squisita, con le olive!
Un abbraccio 🙂
Il nocciolo di avocado! Mio padre l’ha fatto germogliare diverse volte fino a crescere una piantina, che però ha sempre avuto vita breve…io ancora non mi sono cimentata, ci penso spesso quando apro un bel frutto verde.
Spiacente di averti spinta di nuovo verso il pane 🙂 Ma non posso che esserne onorata, se ti ho fatto venire così voglia! Eh sì, c’è pomodoro e pomodoro, e ti dico che anche il condimento di zucchine è buonissimo, da provare prima che passi la stagione!
Un abbraccio a te.
… ecco … è una gran bella cosa avere la fortuna di poter vedere crescere nell’orto .. i pomodori i peperoni i peperoncini piccanti gli aromi il basilico la maggiorana .. oppure dispiacersi per vedere stare poco in salute il timo .. io mi sono cimentata quest’anno per la prima volta ..
grazie per le tue rappresentazioni !
Sì, davvero bello. Per me, finora, è stato soltanto un orto in vaso, spero di potermi trasferire presto sulla terra “vera”!
Grazie a te di essere passata di qui 🙂
…anche il vaso in orto dà le sue soddisfazioni ma .. l’orto “in terra” è un’esperienza da fare 🙂 e poi non si smette piu…
Salutone