Il vento soffia fortissimo tra gli alberi, a chiudere con una potenza inaspettata il mio movimentato febbraio. Pioggia, finalmente, a nutrire la terra indurita. Freddo, là fuori, mentre me ne sto rintanata nel calore del mio rifugio. So che presto tornerà l’orchestra armoniosamente caotica degli uccelli sui rami, che suonava prepotente nelle giornate più calde del mese passato: la primavera è alle porte. Una stella cadente lenta e luminosissima, caduta tra i tigli il primo di marzo, mi dice che tutto andrà bene.
Mi mancano le parole, in questi giorni. Tanta confusione nei pensieri, tanti cambiamenti, un senso di sospensione che prende tutto lo spazio. Avevo voglia di tornare a scrivere, seppur brevemente, e di condividere una ricetta improvvisata, di quelle che escono da sé quando in dispensa non c’è molto, ma quel poco trova un accordo semplice e appagante. Vivo con l’essenziale, da qualche settimana, ma mi sento piena.
Questa ricetta a dire il vero l’ho fotografata lo scorso autunno, ripromettendomi di pubblicarla di lì a breve, ma poi sono passati dei mesi. È più che attuale anche ora, con gli orti che pian piano si spogliano delle vesti invernali senza aver ancora guadagnato quelle primaverili. Una verza intenerita dal gelo, un avanzo di broccoli, qualche odore, un vasetto di fagioli lessati di buona qualità, olio buono e tanto calore.
Non ho mai avuto l’abitudine di comprare legumi in scatola, ma quest’anno ho preso a tenerne almeno un vasetto in casa, per quando, ed è capitato diverse volte, non avevo testa di mettere a bagno quelli secchi per tempo. Non fagioli qualunque, ovviamente, ma quelli di cui conosco la provenienza, la qualità e la cura verso il suolo in cui crescono. Il Podere Pereto, in questo resta una garanzia. Lo so che li nomino sempre, ma fanno davvero di tutto e sono vicinissimi a casa, non potrei proprio sperare in un produttore migliore da cui rifornirmi, per un sacco di cose diverse.
I fagioli in zuppe e minestre sono una gran risorsa, danno corpo, sostanza e densità, ma potreste anche rendere più avvolgente questa minestra aggiungendo della farina di mais, in sostituzione dei cannellini o anche in aggiunta, come avevo fatto nella farinata di cavolo nero, una ricetta che ha cambiato per sempre il mio modo di cucinare le zuppe. Ultimamente ne ho trovata un’altra versione, ancora più invitante, nel bel libro di Giulia Scarpaleggia La cucina dei mercati in Toscana, che mi ero ripromessa di sperimentare questo inverno ma che ormai passerà al prossimo, ché di cavolo nero già non è più tempo.
Buon inizio marzo a tutti, in fondo alla ricetta trovate qualche notizia sui miei prossimi corsi e un paio di altre cosette interessanti :).
// Minestra di verza e fagioli //
°° Ingredienti °°
- una verza di media grandezza
- un vasetto di fagioli cannellini lessati (o fagioli ammollati e cotti in casa)
- 2-3 patate
- qualche cima di broccolo
- 2 carote
- uno spicchio d’aglio
- una cipolla media
- olio e.v.d’oliva
- un ciuffetto di salvia
- brodo vegetale granulare, se volete, anche fatto in casa
- pepe nero macinato al momento
- sale marino integrale
Altre informazioni utili
È quasi primavera, dicevamo, e come sempre riparte la mia stagione di corsi di riconoscimento e utilizzo delle piante spontanee. Sto ancora organizzando diverse cose, ma per ora ci sono quattro date fissate, tutte, tranne una, fuori dalla provincia di Siena dove mi muovo di solito. Domenica 12 marzo mattina sono a Fiesole, vicino Firenze, ma siamo già al completo! Provate a chiamare per farvi mettere in lista d’attesa in caso qualcuno rinunciasse. Sabato 18 marzo pomeriggio sono a Roma, al Parco degli Acquedotti, domenica 26 marzo pomeriggio sono a Colle Val d’Elsa, tra Siena Firenze, in collaborazione con Cantina Errante che preparerà un aperitivo a base di birre a fermentazione spontanea, e domenica 2 aprile mattina infine a Nibbiaia, sulla costa livornese. Quattro passeggiate botaniche in quattro posti ricchissimi di biodiversità selvatica, trovate tutte le informazioni sulla pagina dei corsi qui sul blog, su facebook e su instagram. È necessaria la prenotazione, mandatela il prima possibile ai contatti che trovate nei singoli eventi. E ribadisco che il “parteciperò” agli eventi facebook non vale come prenotazione, mi dovete proprio scrivere ;).
A proposito di piante spontanee, e in particolare di quelle che si mangiano, durante l’ultimo weekend di febbraio c’è stata la seconda assemblea dei soci di AIF, Associazione Italiana di Fitoalimurgia, di cui sono socia fondatrice insieme ad altre 13 persone. Botanici, naturalisti, coltivatori, raccoglitori, fitoterapeuti e cuochi, un gruppo estremamente stimolante e competente, che sono davvero felice di avere incontrato. Sto imparando tantissimo dai nostri scambi. Al di là del nostro chinarci di fronte a innumerevoli rosette basali apparendo sicuramente dall’esterno come dei completi disagiati, a osservare dettagli microscopici tipo la peluria fogliare con lenti d’ingrandimento da gioielliere, ognuno ha il proprio lavoro che segue singolarmente e che sa essere molto impegnativo, soprattutto nei mesi primaverili e autunnali, quindi stiamo crescendo come associazione piano piano, ma con tenacia. Se vi va di seguire gli sviluppi di questo progetto per ora c’è un sito, ancora in via di sviluppo, e una pagina facebook, dove vengono anche pubblicati gli eventi dei soci. Di chi si ricorda di farlo, per le meno, cosa che io dimentico spesso!
E collegandomi ad AIF, non so dirvi la gioia e la ricchezza di ispirazioni nel cucinare insieme a Meret Bissegger, anche lei tra i soci fondatori, e ovviamente regina della parte dedicata alla cucina in ognuno dei raduni. Vista la stagione più bella alle porte, non posso che suggerirvi di procurarvi due dei suoi libri, particolarmente indicati per i mesi a venire. I libri di Meret non sono semplici libri di ricette, ma vere e proprie enciclopedie gastronomiche, in cui gli ortaggi, come le erbe, vengono raccontati in tutta la loro complessità. La mia cucina con le piante selvatiche e La mia cucina di primavera e di estate sono tra i volumi a cui tengo di più, nella mia piccola biblioteca personale. Non costano poco, lo so, ma valgono ogni singolo euro speso!