Tintura madre di rosa canina – Autoproduzione di Dicembre parte prima

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L’avevo già fatto, quest’anno, il mio raccolto di rosa canina. Nonostante l’anno scorso, se vi ricordate, dopo aver fatto quest’esperienza la prima volta avevo detto che non sapevo mica se l’avrei rifatta. Ma poi ho preso coraggio, mi ci sono messa con stoica pazienza, ho raccolto, pulito, essiccato e ho fieramente tappato i miei barattoloni di cinòrrodi essiccati, miniera di vitamina C e antiossidanti. Ero soddisfatta e contenta del risultato, potevo anche togliermi il pensiero dalla testa. Poi una mattina, durante una delle mie passeggiate con Urano, l’ho visto. Il più bell’arbusto di rosa canina mai incontrato, con delle bacche enormi, rosso vivo, perfette. Una tentazione troppo grande, soprattutto considerando il fatto che un’altra idea di autoproduzione mi stava frullando nella testa ormai da un paio di settimane. E quale idea fosse, non c’è bisogno neanche che ve lo dica, se siete entrati qua dentro.
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E allora mi sono riarmata di ancor più stoica pazienza e ho fatto un nuovo raccolto, in una mattinata di sole meravigliosa ma freddissima, dopo la prima gelata della stagione, che mi aveva dato il buongiorno appena aperta la finestra sul giardino completamente bianco e che ancora conservava segni del proprio passaggio nel terreno, mentre staccavo dai rami una bacca dopo l’altra, con le mani intirizzite dal freddo ma contenta.
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Proprio in quei giorni leggevo “L’infinito nel palmo della mano” di Gioconda Belli, che racconta a modo suo la favola di Adamo ed Eva, la cacciata dal Paradiso terrestre, la loro conoscenza del Bene e del Male, delle stagioni, delle differenze tra l’uomo e la donna. Adamo, appena avvertita con troppa violenza la necessità di placare la fame, si rivolge istintivamente alla caccia. Eva rifiutava il fatto che gli animali, che nel Giardino convivevano in pace e armonia, fossero ridotti a doversi divorare tra loro, e scopre la sua istintiva predisposizione alla raccolta, all’osservazione dei fiori e dei frutti spontanei, al loro utilizzo e conservazione. Ecco, ci sono delle volte in cui questa primordiale energia femminile me la sento addosso in maniera particolare, come se fosse proprio quest’istinto a portarmi naturalmente all’osservazione minuziosa della ricchezza della natura e a studiare modi per trasformarla in nutrimento, medicina, energia. E che mi fornisce quella stoica pazienza di cui sopra, senza la quale nulla di tutto ciò sarebbe possibile!
Non ho mai fatto una tintura madre, ho cercato di documentarmi un po’ in giro, senza però trovare nessun procedimento convincente o sufficientemente chiaro, poi mi sono ricordata (e come ho potuto dimenticarmene!) della mia sorella non di sangue, ma di anima, Jessica, che in quanto a pratica erboristica ne sa molto più di me. É stata lei a darmi ricetta, dosi, procedimento, a rispondere a tutte le mie domande, a partecipare attivamente, anche se a distanza, alla mia entusiasta sperimentazione. E guarda caso è stata pure lei, regalandomi “La donna abitata” lo scorso Settembre, che mi ha fatto conoscere Gioconda Belli, che in questi mesi è stata mia complice nutrendo con immagini, parole ed emozioni il mio femminile e la mia immaginazione. Grazie di esserci Jessica, amica mia <3.
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Questa è un post in divenire, nel senso che lo pubblico mentre la tintura sta macerando, in attesa di filtrarla la prossima settimana. Questo perché volevo lo vedeste il prima possibile, perché chi fosse interessato avesse ancora la possibilità di fare un raccolto di cinòrrodi prima che la stagione passi del tutto. Cercherò di essere il più precisa possibile e vi aggiornerò se ho novità rispetto all’esperienza della filtratura e del riporto a volume finale. Intanto vi dico che la tintura madre è un ottimo modo per avere tutte le proprietà eccezionali della rosa canina a portata di mano in una soluzione concentrata, facilmente assumibile e ottenuta da estrazione rigorosamente a freddo, operazione essenziale per preservare la ricchezza in vitamina C di questi (falsi) frutti. Attenzione infatti a farne infusi, perché l’acido ascorbico è altamente termolabile, come ho spiegato in un aggiornamento sul post dell’anno scorso, dove trovate anche indicazioni per raccolta e pulizia. E a proposito del post dell’anno scorso e di raccolta e pulizia, devo ringraziare Roberto che nel suo commento diceva: “posso suggerire l’uso di guanti in lattice per evitare di ‘arrossare’ le mani e il manico di un cucchiaino per ‘spolparli’ dei semi!”. Beh, Roberto, non so se stai leggendo, ma grazie! Io non ci ero proprio arrivata e quest’anno, senza i tuoi semplici consigli, il secondo raccolto non l’avrei mai affrontato. E che raccolto! Ci ho fatto tintura madre per un esercito, elisir e oleolito in abbondanza. Il tutto sperimentato per la prima volta, con l’entusiasmo di una bambina.

// Tintura madre di rosa canina //

°° Ingredienti °°

(Attenzione! Vedere aggiornamento a fine post! In questa procedura ci sono degli errori!)

  • 20 grammi di falsi frutti freschi del meglio arbusto di rosa canina delle crete senesi (o di quello che trovate vicino a voi, chiaro!), mondati dai semi interni
  • alcool alimentare a 95%
  • acqua distillata
  • un recipiente di vetro con coperchio
  • tutto il vostro amore e pazienza
Tintura madre di rosa canina - Autoproduzione di Dicembre parte prima 1Dopo aver pulito i cinòrrodi, sminuzzateli usando un frullatore o un mortaio. Se usate il frullatore, procedete a scatti, in modo da ottenere pezzi piccoli senza disfare completamente i frutti. Mettete il tutto in un recipiente di vetro sufficientemente capiente e aggiungete il solvente, ossia una soluzione di acqua e alcool in dosi precise in modo da ottenere una gradazione di 60°: in questo caso vanno usati 56.5 grammi di alcool e 43.5 grammi di acqua, per ottenere 100 grammi di liquido che va versato sulle bacche sminuzzate.
Tintura madre di rosa canina - Autoproduzione di Dicembre parte prima 1A questo punto mescolate a lungo, anche una mezzora (si legge in giro di mescolare due ore, ma mi sembra un tantino eccessivo; comunque se vi va fatelo!). Infine coprite il recipiente con un coperchio e lasciate macerare al buio per 15 giorni. Ogni giorno aprite e date una mescolata.
Tintura madre di rosa canina - Autoproduzione di Dicembre parte prima 1Passato il tempo di macerazione, tramite un filtro da caffè o un tessuto a trama sufficientemente larga, filtrate il liquido, strizzando per bene i frutti per estrarre tutto il liquido. A questo punto il liquido perso va reintegrato per tornare ai 100 grammi iniziali. Vanno fatti dei semplici calcoli per capire quanta acqua e quanto alcool aggiungere: Prima di tutto si pesa il liquido; mettiamo che pesi 70 grammi, quindi ci mancano 30 grammi per raggiungere i 100. Abbondiamo arrivando a 35 grammi, perché il liquido andrà versato di nuovo sui cinòrrodi e perderemo ancora qualcosina. Abbiamo detto che per ottenere 100 grammi di soluzione a 60° ci vogliono 56.5 grammi di alcool e 43.5 grammi di acqua; si fa quindi una proporzione per sapere quanto alcool utilizzare: 100:56.5=35:X, dove X sarà il valore di alcool che ci serve. X=56.5×35/100 (le sapete fare le proporzioni, vero?! Io è l’unica cosa che ho imparato in matematica nei miei 5 anni di liceo scientifico! Forse perché è l’unica che serve davvero nella vita di tutti i giorni…soprattutto in cucina). Insomma, otteniamo che il valore X, l’alcool che ci serve, è circa 19.8 grammi. Se da 35 di soluzione che ci manca sottraiamo questa quantità di alcool, otterremo i grammi necessari di acqua, ossia 15.2. Quindi fate la vostra soluzione, versatela nuovamente sui cinòrrodi, mescolate 5 minuti poi di nuovo filtrate e strizzate, aggiungendo il liquido a quello già ottenuto.
Tintura madre di rosa canina - Autoproduzione di Dicembre parte prima 1A questo punto invasettate in barattoli di vetro scuro, o comunque foderati di stagnola perché la tintura non prenda luce e avete finalmente finito.

La tintura madre si conserva 5 anni, quindi vale la pena farne in abbondanza, potete moltiplicare a piacere questa quantità base. La quantità che vedete in foto è stata ottenuta moltiplicando per 10, ho usato quindi 200 grammi di cinòrrodi freschi con un litro di solvente. Potete assumerla ogni giorno in inverno, due o tre cucchiaini diluiti in un bicchiere d’acqua o altra bevanda non calda, come prevenzione contro i malanni di stagione, e in generale tutto l’anno come integratore di vitamina C e antiossidanti, come tonico, stimolante del sistema immunitario e per tutte altre proprietà che trovate sempre nel post dell’anno scorso.
Mi sono un po’ dilungata, ma quando un argomento mi appassiona non posso farne a meno…ed è solo l’inizio! Ho decretato che questo mese di dicembre, su GranoSalis, sarà votato all’autoproduzione, quindi restate connessi…

// Aggiornamento novembre 2015 //:

Mea culpa, era la mia prima esperienza con la tintura madre…studiando meglio ho scoperto che la preparazione è diversa a seconda che la pianta sia fresca o essiccata. Le proporzioni pianta-solvente qui descritte sono in realtà adatte per la rosa canina secca, se volete capire come preparare una tintura da cinórrodi freschi andate a leggere la procedura su questa pagina, in cui, dopo diverse prove ed errori, l’ho preparata con la Ballota nigra.

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40 commenti su “Tintura madre di rosa canina – Autoproduzione di Dicembre parte prima”

  1. Ma sei una bravissima e appassionata erborista in erba! Mia madre quando aveva l’erboristeria faceva spesso di queste procedure: lente e precise per ricavare elisir profumati e preziosissimi per la salute!
    Purtroppo io non ho preso da lei… non ho un filo di pazienza! 😉

    1. Claudia_GranoSalis

      Ahahah, Mari, è un classico! Neanch’io ho preso da mia madre, che in cucina non ci sa fare granchè e di pazienza manuale ne ha ben poca…di certo ho ereditato altre cose, ma in qualche modo bisogna sempre differenziarsi 🙂
      Grazie dei tuoi complimenti, mi sono fatta un bel mazzo per preparare questa tintura e scrivere questo post, quindi li apprezzo molto!

      1. grazie per la condivisione ti auguro tutto il bene e la comprensione vera anche del male perchè male e bene sono la stessa cosa e quando potremo accettarlo la felicità sarà più vicina.. da una donna in cammino!!! bAci

  2. Tutto va ben oltre ogni aspettativa … ufficialmente sei salita nel podio dei miti 🙂
    Ora (e mi devi scusare per questa intrusione) però ti chiedo un favore. Restando in tema autoproduzione, avevo intenzione di acquistare un essicatore e, avendo capito che tu ne possiedi uno, ti chiedevo di darmi gentilemente due consigli su dove trovarlo. Ho visto varie cose su diversi siti, ma siccome sono molto diffidente preferirei avere qualche dritta. Se poi arriva da te, direi che mi fido quasi ciecamente!!!
    Ancora super complimenti per il gran lavoro e grazie in anticipo.

    1. Claudia_GranoSalis

      Martina cara, lo ripeto, so che tu puoi capirmi, quindi apprezzo moltissimo questo tuo commento 🙂
      L’essiccatore ti serve urgente? Sennò come minimo mi devi aspettare due-tre mesi, quando andrò online con il mio altro progetto e li venderò io direttamente! In ogni caso posso anticiparti che li trovo tutti piuttosto validi quelli che si trovano in commercio, a patto che siano a corrente d’aria orizzontale e non verticale…l’essiccazione è molto più uniforme e affidabile. Quelli verticali, per intenderci, hanno forma tonda e sono più compatti, gli orizzontali sono cubici o rettangolari e un po’ più grandi. Comunque se vuoi scrivimi in privato su [email protected] che cerco di darti qualche informazione in più!
      A presto Martina e buon inizio settimana 🙂

      1. Bertrand Tardy

        Ciao!vorrei fare la tintura madre di rosa canina ma quando seguo il link della ricetta “aggiornata”li ti riferisci ad un altra pianta..come bisogna comportarsi quindi con la ricetta?grazie mille e buona giornata

        1. Ciao Bertrand! Hai ragione, e anche quest’anno non sono riuscita ad aggiornare questo vecchio articolo, mi spiace! Ma in generale puoi seguire esattamente la ricetta “giusta” che ho linkato, usando la rosa canina al posto della pianta descritta, facendo gli stessi calcoli. Usa la stessa gradazione a 65°, che vedo essere utilizzata da diversi produttori. Come scritto nel mio articolo aggiornato, quella procedura può essere utilizzata per tutte le piante che ti interessano adattandola alla gradazione richiesta dalla pianta. In questo caso la gradazione è la stessa, quindi non devi fare grandi variazioni. Spero sia chiaro, fammi sapere se ti va!

  3. Sono anni che quando vedo le bacche di rosa canina mi ripropongo di raccoglierle… poi mi ritrovo senza contenitori in cui metterle o vedo che si trovano in luoghi inaccessibili… purtroppo dalle mie parti non sono così frequenti, mentre le trovo in montagna… Alla prossima passeggiata mi devo ricordare di portare forbice e sacchetto!

    1. Claudia_GranoSalis

      Ciao Daria! Più che forbice, ti consiglio guanti, meglio se aderenti. Le bacche si staccano dai rami molto facilmente, non serve tagliare, ma un paio di guanti possono tenerti al riparo dalle spine, anche se sinceramente non li trovo essenziali, io quest’anno ne ho raccolta parecchia a mani nude e senza problemi. Se prendi coraggio (un po’ ce ne vuole!) e avrai bisogno di consigli sono qui 🙂

  4. Ciao Claudia, questo è un post degno di studio e approfondimento :-). Da piccola, mangiavo tantissimo la rosa canina, sia come sciroppo, sia come marmellate oppure anche essiccate, e nelle tisane (come faccio ora). E’ un frutto selvatico ricco di vitamina C e quasi me ne ero dimenticata come era acerbo e pelloso 😉 crudo – da ragazzina organizzavo spedizioni con gli amichetti nei cespugli delle rose canine, vicino a casa di mia nonna….

    1. Claudia_GranoSalis

      Ciao Ivy! Per me invece la rosa canina è una scoperta recentissima, che la campagna da bambina la frequentavo solo d’estate…e sotto casa di nonna a Roma il massimo che potevo raccogliere erano i pinoli (e quanti ne ho raccolti!)

  5. Io voglio vivere con te… mi ti sposerei!:))) grazie con le lacrime agli occhi ( non è facile spiegarti perché ma ti sento nella carne.. sorella gemella)

  6. Francesca Vallarino

    Ciao, ho filtrato ieri la mia prima, primissima tintura di rosa canina….sono meravigliosamente soddisfatta e felice…ti ringrazio infinitamente. Non avrei mai conosciuto questo “frutto” e le sue proprietà se non grazie a te. Mi sono da pochissimo trasferita in Umbria, in un posto magico e silenzioso, il Castello di Cammoro. Nelle mie passeggiate nei boschi e grazie al mio compagno ho conosciuto le bacche e poi la mia innata curiosità mi ha condotto al tuo blog. Grazie
    P.s. una curiosità… la tintura è molto alcoolica è normale, inoltre dopo averla filtrata ieri e messa in bottigliette scure ho notato stamani che si è creato un po’ di deposito sul fondo. È normale!?

    1. Sembra un posto magico davvero quello in cui sei, sto guardando le foto su internet, meraviglioso. E molto stimolante, per una curiosa amante della natura ;). Mi è capitato di stare qualche notte in un eremo nei dintorni di Spoleto, ho trovato bellissimi quei luoghi e quel paesaggio. Grazie a te, sono contenta che tu sia arrivata qui! E spero troverai molti altri spunti interessanti.
      La tintura sì, è molto alcolica. Hai letto gli aggiornamenti a fine post, vero? Vorrei assicurarmi che tu abbia seguito la procedura corretta. Il deposito può crearsi, ma non è un grosso problema. Sarebbe meglio però fare una filtratura il più accurata possibile con un filtro da caffè americano, che trattiene molti residui.

      1. Francesca Vallarino

        Grazie infinite, si ho seguito gli aggiornamenti a fine post….e ho seguito la procedura in maniera meticolosa. Il tuo blog sarà fonte di ispirazione per me 🙂

  7. gioacchino nanu

    Cara Claudia sono Gioacchino abito a Roma in zona Bufalotta . ho realizzato con successo il mio primo quantitativo di tintura madre e ti ringrazio di tutte le tue utili informazioni, in seguito ti voglio
    raccontare molte cose riguardo ai prodotti naturali pr la nostra salute. adesso volevo solo chiederti una curiosità.una volta finita la macerazione dei frutti,di rosa-canina,e filtrato il tutto.come si potrebbe effettivamente sapere il contenuto di vitamina C, la mia tintura a preso un bel colore ambra intenso e un sapore forte al palato .Che ne pensi? Avrò fatto un buon lavoro? vorrei che mi spiegassi un po al ri guardo ,Grazie ti saluto e Ti Auguro un buon lavoro ,

    1. Ciao Gioacchino, benvenuto, mi fa piacere che tu abbia trovato utili i miei contenuti.
      Mi spiace ma non so risponderti, l’analisi chimica esula dalle mie competenze :). Studio, sperimento, faccio prove ed errori, cerco di preparare rimedi che mi siano utili imparando da chi l’ha fatto prima di me, ma resto un’autodidatta e una sperimentatrice che ha piacere di condividere il suo percorso. Conosco le preparazioni di base, ma non sarei proprio in grado di analizzarne i componenti. Quindi non so dirti granché, se non che la mia tintura aveva un’apparenza e un sapore proprio come quelli che descrivi!
      Grazie e buon lavoro a te!

  8. Simone D'Amario

    Ciao Claudia. Vorrei chiederti un particolare.
    La parte più “difficile” ovvero meno sostenibile di questo interessante processo di salvaguardia della vitamina C della rosa canina mi sembra essere la mondatura dai semi. Per grandi quantitativi di in passato ho usato un tritacarne con il quale “passavo” i conorrodi.

    La domanda è quindi questa: vedi delle complicazioni/pericoli nell’esecuzione di questa ricetta con conorrodi che contengono ancora i semi?

    1. Ciao Simone!
      Innanzitutto, spero tu abbia letto l’aggiornamento a fine post sulla procedura corretta da seguire: le indicazioni che trovi in questo post puoi replicarle per la rosa canina.
      Detto ciò: pericoli non ce ne sono usando i falsi frutti comprensivi di acheni interni, non sono tossici. L’unica controindicazione è che aumenteranno il peso della droga utilizzata, e di conseguenza la preparazione sarà meno ricca di sostanze funzionali che se la preparassi con le bacche svuotate dai semi. Resta efficace, ma leggermente meno.
      Spero di aver fugato i tuoi dubbi, ma se hai altre domande chiedi pure :).

  9. Ciao claudia! Grazie per aver condiviso queste preziose info, troppo tardi per me purtroppo che credo ormai di aver fatto “danno”:ho raccolto una buona quantitá di cirroidi e li ho messi in alcool a 95 per non farli deteriorare e non potendo in quel periodo fare molto piû di cosî( Monnosi sapevo l’alcool andasse Diluito) pensi sia inutilizzabile cosî? Grazie mille!

    1. Ciao Lisa!
      Caspita, temo proprio che 95° siano davvero troppi :). Ma potresti provare a diluire l’infusione alcolica per farne un liquore, con zucchero e acqua. Non ho pubblicato un procedimento online (ci sono ricette di liquori in un mio libro, ma con altri ingredienti), ma di certo potrai trovare tante ricette sul web; potrebbe essere un buon modo per recuperare al danno!

  10. Carissima Claudia ho letto solo oggi(perché prima di quest’anno non ti conoscevo) l’articolo sul macerato di rosa canina. Come sempre sei così minuziosa nella descrizione dei luoghi e delle procedure che mi pare di essere lì con te mentre sperimenti o raccogli. Il tuo compagno Urano sembra la mia adorata Cora (Labrador dorata) . Devo chiederti una cosa , io ho trovato questo inizio agosto un arbusto di bacche di rosa canina. Va bene lo stesso se le raccolgo ora anziché con il freddo? E aggiungo ,rispetto al commento che hai fatto sull’erbologia e le donne:io ho avuto questa curiosità rispetto alle foglie e ai fiori già da bambina,quando passavo ore seduta a terra a raccogliere e con le dita sfilettare le foglie per vedere le loro nervature e così pure i fiori. Quando alle medie dovevo fare delle ricerche per scienze il mio interesse andava in questa direzione . Nel gierdino di casa di nonna c’erano piante enormi di Iris blu e viola che lei amava e io prendevo quei fiori e le bruciavo le pentole cercando di creare saponi. Eppure nessuno me l’aveva insegnato e nella mia famiglia di origine nessuno aveva questo interesse o attitudine. È qualcosa di innato mi sarebbe piaciuto che i miei studi portassero in quella direzione. Ora da autodidatta ma soprattutto curiosa leggo e faccio intrugli…qualche volta mangio ciò che raccolgo. Mi sa molto di magia e stregoneria e ho le tue storie che mi accompagnano grazie

    1. Ciao Caterina,
      prima di tutto grazie per le tue belle parole: mi fa piacere accompagnarti, nelle tue raccolte, con le mie storie. Capisco questo istinto di cui parli, anche se in me si è fatto più chiaro in età adulta. Oggi non lo ricollego più molto a un istinto prettamente femminile, ma semplicemente umano, slegato dal genere, che nasce da una necessità di maggior contatto col vivente. Anche io tornassi indietro, farei un percorso di studi diverso, ma tutto contribuisce a portarci dove siamo :).
      Riguardo alla raccolta: è vero, le bacche sembrano pronte anche ora, ma non lo sono. Sarebbe come cogliere una mela acerba: puoi mangiarla, ma gusto e nutrimento non saranno quelli del frutto maturo. Aspetta ancora un po’, con la pazienza necessaria ad ogni raccolto.
      E sappi che questo post è ormai molto datato e dovrà subire una revisione: se vuoi fare una tintura madre con la rosa canina fresca, segui le indicazioni che trovi nel mio articolo sulla tintura madre di elicriso, che ho pubblicato di recente: lo trovi qui.
      Grazie ancora!

  11. Ciao Claudia, mettendo le bacche di rosa canina nell’alcol, non si perde la vitamina C?.
    Il tuo Blog è fenomenale.

    1. Ciao Oronzo, grazie mille, fenomenale è un bellissimo complimento!
      Avevo i miei dubbi in merito e mi sono confrontata con un erborista (Carmelo Zerbo, fitopreparatore, titolare di Officina Plantarum a Firenze), ché personalmente non ho una formazione da fitochimica.
      Intanto ti dico, se non lo hai già letto a fine post, che per preparare una tintura madre da pianta fresca il procedimento corretto lo descrivo qui (questo post è da aggiornare, spero di riuscire a farlo quest’inverno). Tra le inesattezze che ci in questo articolo c’è la gradazione alcolica, che vedo essere molto più spesso del 55°, in diverse buone tinture madri prodotte da aziende che conosco, e non del 60°. Ma in realtà molti manuali indicano la gradazione più alta, su questo ci sono diverse impostazioni.
      Quello però che mi ha detto Carmelo è che la vitamina C é solubile in una soluzione di acqua e alcool con gradazione non troppo alta, 30/50° massimo. Quindi intuisco che la cosa migliore potrebbe essere preparare una tintura a 50°, in modo da estrarre una buona quantità di vitamina C, ma anche molte altre sostanze che difficilmente vengono estratte tramite una gradazione troppo bassa.
      Spero ti sia utile! A me la tua domanda lo è stata di certo per approfondire l’argomento, grazie mille :).

      1. Ciao Claudia, scusa se ti faccio questa domanda forse stupida. Le bacche di rosa canina, non potrebbero essere messe in un liquore che abbia tra i 40° ai 50° gradi?, così non ci sarebbe il problema di fare i conti di quanto alcol e acqua di deve mettere.

        1. Non è affatto una domanda stupida :). Puoi farlo, non sarà un tintura secondo farmacopea ufficiale, ma estrarrai senz’altro molte sostanze utili. In quel caso ti consiglierei il metodo “a copertura”, ne ho parlato nelle note in fondo all’articolo dedicato alla TM di elicriso, lo trovi qui.

          1. Ciao Claudia se dovessimo dare ad bambino piccolo l’estratto di Rosa Canina come si può ottenere un’estrazione senza alte temperature e soprattutto senza alcool?

            1. Ciao Ombretta, a me vengono in mente gemmoderivato o estratto idroenzimatico. Il gemmoderivato contiene un quantitativo irrisorio di alcool, è una preparazione che possono assumere anche i neonati (c’è un manuale di Paola Beria tutto dedicato all’argomento, se ti interessa si chiama “La salute del bambino con la gemmoterapia e altri rimedi fitoterapici” di Orbis Editore). L’estratto idroenzimatico non contiene alcool né altri solventi, ma non so dirti se durante il processo venga utilizzato il calore, è una preparazione un po’ misteriosa, brevettata e poco descritta di produttori. Almeno, io non sono riuscita a scoprirlo dalle poche ricerche che ho fatto ora, mi sei di stimolo per approfondire! Conosco il tipo di estrazione perché la mia veterinaria la prescriveva al mio cane, ché per gli animali l’alcool è ancora più nocivo, anche a piccolissime dosi.

  12. Ciao, complimenti per il blog, davvero illuminante!! Volevo se possibile un chiarimento, mi è capitato di leggere che la raccolta andrebbe fatta , prima o dopo la prima gelata in base a quello che poi ne verrà fatto, nel caso della tintura madre è bene raccogliere prima o dopo? Grazie per i tuoi preziosissimi consigli !! 

    1. Ciao Sara, che gentile, grazie mille! E scusa il ritardo della risposta, ma sono sommersa di lavoro in questi giorni :).
      Personalmente raccolgo sempre dopo la gelata, per tutti gli utilizzi della pianta. Gelata che però arriva sempre più tardi. Diciamo che il periodo è da metà novembre-inizio dicembre, in centro Italia. Se proprio non riesci ad aspettare, non raccogliere comunque prima di metà novembre.

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