Post della serie: specialità regionali mai viste e sentite prima di ritrovarmi ad abitare in Toscana. Vi presento le stringhe! Me le ha fatte conoscere Giuseppina, la mia padrona di casa di quando abitavo a Lucca, che ancora sento ogni tanto per telefono a distanza di un anno e mezzo. Oltre ad essere una bella persona è anche una brava artista, che però non ha ancora fatto bene amicizia con internet, appena si deciderà a farlo spero metta in vetrina un po’ dei suoi lavori. In una delle nostre serate cena-e-poi-poker tra lei, suo figlio Alessandro, Gabriele e me, ha cucinato questi fagiolini molto particolari, che hanno un gusto più tendente all’amarognolo rispetto ai fagiolini classici, sono molto più lunghi, sui 20 centimetri (da qui il loro nome), e hanno una consistenza un po’ più coriacea. “Non hai mai mangiato le stringhe?! Nooooo?!” Mi ha detto con aria incredula. Molto buone, le ho apprezzate subito e tuttora nella loro stagione, che è questa, le cucino spesso.
Ecco, non so se questo sarà un post destinato a pochi eletti o se le stringhe si trovino anche in altre regioni, io personalmente non le avevo mai viste, nè a Roma nè nei vari altrove in cui ho vissuto pochi o tanti mesi. La morte loro, secondo me, è in padella con aglio e pomodoro, e così ve le propongo, semplici e saporite.
// Stringhe in padella al pomodoro //
°° Ingredienti °°
- un mazzetto di stringhe (circa 200 grammi)
- uno spicchio d’aglio
- 150-200 grammi di pomodori da sugo
- olio e.v.d’oliva
- sale
Io sono della versilia e conosco molto bene questa ricetta. È buonissima! Non so se lo sai (io lo faccio) ne preparo un bel po anche per l’inverno mettendoli nel freezer.
Ciao Ilenia! Niente male come idea, se il mio freezer non fosse già stipato tra pesto, conserve varie e pappa del cane lo farei volentieri…mi sa che quando inizierà a svuotarsi un po’ sarà già troppo tardi 🙂
Ciao.ma le stringhe le conservi già cotte col pomodoro o crude? Grazie
Ciao Mizia,
se intendi conservarle in congelatore, devi necessariamente sottoporle a cottura prima. Non devi per forza cucinarle secondo questa ricetta (anche se puoi farlo, in modo da ritrovarti un piatto pronto da tirare fuori quando ti serve), puoi conservarle al naturale scottandole per 2-3 minuti in acqua bollente, per poi scolarle bene, lasciarle raffreddare e congelarle: in questo modo potrai tenerle dei mesi e usarle come più ti piace di volta in volta in ricette diverse.
Buonissime, io preferisco non tagliarle , le lascio lunghe , si mangiano arrotolandole come spaghetti
È tanto che non le ritrovo, quando mi ricapiteranno sottomano proverò, grazie Antonella!
Adesso, ad agosto è il periodo giusto, qui in lVersilia si trovano bene, forse sono tipiche della zona
In effetti le ho mangiate molto quando vivevo a Lucca, qui invece, in provincia di Siena, le trovo solo da un paio di produttori e nemmeno spesso.