La vignarola, il mio saluto a maggio

La vignarola, il mio saluto a maggio 1
Oggi sarò breve, ve lo dico. Quanto c’è da fare in primavera!! Talmente tanto che anche i post che vorrei pubblicare scalciano per imporsi l’uno sull’altro e alla fine mi tocca accontentare qualcuno e lasciare indietro qualcun altro, che se ne rimane lì un po’ offeso e imbronciato, ma tanto poi gli passa subito 🙂
Oggi avrei programmato altro a dire il vero, ho passato la mattinata a spadellare e fotografare sapendo bene cosa sarebbe andato dove. Tipo ad esempio oggi dovevo pubblicare un’anticipazione del mio libro, che tra l’altro mi è arrivato inaspettatamente a casa in molteplici copie proprio nel bel mezzo del delirio e col pranzo in ritardo, come al solito, sulla tabella di marcia. Il mio lui, che aspettava invece con ansia un pacco molto desiderato, è andato ad aprire al corriere convinto di esserne il destinatario designato, ha aperto la scatola tutto contento e si è ritrovato davanti ‘sto paccozzo di libri che non gliene poteva fregare di meno, ci è rimasto malissimo. Io invece ero contenta sì, ma lì per lì non li ho degnati di uno sguardo, che avevo ancora da scattare due foto e iniziavo ad avere una fame niente male.
E insomma, dovevo pubblicare una ricetta tratta proprio dalla mia fatica invernale per annunciarvi che finalmente la trovate in edicola allegata al numero di giugno di Cucina Naturale. Ma poi ero lì che spadellavo la vignarola e riflettevo su quando poi avrei potuto parlarvene…non la settimana prossima, perché c’è un’altra ricorrenza da festeggiare (vediamo se qualcuno si ricorda quale ;)), saremmo finiti almeno alla quasi metà di giugno. Ecco allora che la stagionalità intransigente ha preso il sopravvento su tutto il resto e ha imposto la scaletta. Posso parlarvi ancora di carciofi a metà giugno? E se poi le fave sono finite, com’è molto probabile che sia? E quindi eccola qui, sua maestà la vignarola, piatto delizioso, apoteosi del verde maggiolino, tipico di quella Roma dove sono cresciuta e che, lo sapete, me porto sempre ner core. Così tipico che io non ne avevo mai sentito parlare fino a tre anni fa, quando finalmente mi è balzato prima agli occhi e poi al palato per mezzo non di una romana, ma di un’abruzzese, un giro strano di cui vi avevo già parlato qui. Devo ringraziare dunque Laura di Il Gambero Russo se mi ha fatto scoprire questo piatto, che i miei concittadini e parenti tutti mi hanno tenuto nascosto per così tanti anni, non so se potrò mai perdonarli.
Che poi la vignarola è un piatto semplice eh, non vi aspettate chissà che! Ma sarà che, già ve lo dicevo la settimana scorsa, per me le verdure di maggio sono le più buone del mondo, io semplicemente la adoro, come tanti piatti poveri che le somigliano (il mio è ancora più povero del tradizionale, che a quanto pare prevede anche la pancetta). Non avevo mai provato poi a cuocere la lattuga romana, che regala un tocco particolare all’insieme. Non ho usato la menta ma la profumatissima nepitella, pianticella selvatica (Calamintha nepeta) che in qualche modo lega con un lungo filo la Toscana e le campagne laziali, dove viene solitamente chiamata mentuccia romana: in entrambe le regioni è un’aromatica molto utilizzata e conosciuta, compagna fedele dei carciofi, dei funghi, di alcuni piatti a base di selvaggina che poco mi riguardano. Maggio è anche il suo momento, il momento in cui inizia a germogliare e a sprigionare il suo profumo nei prati e ai margini del bosco.
La ricetta tratta dal libro dunque arriverà più avanti, ma che esce tra pochissimo ve l’ho detto, sarà in edicola il 25 maggio. Se ve lo perdete o abitate in un posto minuscolo tipo me, da luglio sarà disponibile il libreria. In edicola però lo pagate meno e vi ritrovate tra le mani anche la miglior rivista di cucina naturale che ci sia, in edicola dal 1989! Oh, sono quasi 30 anni eh.
La vignarola, il mio saluto a maggio 2
Poi, prima di chiudere: la pagina Corsi ed Eventi è aggiornata, ci trovate tutte le informazioni sulla passeggiata erboristica da Sabina e Gianluca, nel comune di Todi, di cui vi avevo accennato qui. Non ho ancora potuto fare un sopralluogo, ma i ragazzi mi hanno mandato delle foto e il posto promette davvero bene! Prenotatevi, fate girare, venite numerosi, c’è anche lo sconto se venite in due! Da Roma è molto vicino, come anche da tutta l’Umbria, la bassa Toscana, il viterbese e anche le Marche.
Vi lascio col mio saluto a maggio, che lascio andare un po’ malvolentieri quest’anno. Che in verità lascio andare un po’ malvolentieri sempre. A presto!

// La vignarola //

°° Ingredienti °°

  • 200 grammi di fave sgusciate
  • 200 grammi di piselli sgusciati
  • 4 carciofi
  • 2-3 cipollotti freschi piccoli o uno grande
  • una decina di foglie di lattuga romana, le più esterne, sennò qualcuna in più
  • un mazzetto di nepitella, in alternativa menta fresca
  • mezzo bicchiere di vino bianco
  • mezzo limone
  • olio e.v.d’oliva
  • sale marino integrale
  • pepe nero
La vignarola, il mio saluto a maggio 3Pulite i carciofi, eliminate la barbetta interna se presente e tagliateli a quarti, poi ogni quarto in 2 spicchi. Tuffateli in una ciotola piena d’acqua acidulata col succo del limone e tenete da parte i gambi.
La vignarola, il mio saluto a maggio 3Sgranate i piselli e anche le fave tenendone da parte metà dei baccelli; sciacquateli (i baccelli delle fave) e metteteli a bollire in acqua abbondante insieme ai gambi dei carciofi tagliati a pezzetti grossolani e alla parte verde dei cipollotti, per farne un brodo. Filtratelo dopo una ventina di minuti e tenetelo da parte.
La vignarola, il mio saluto a maggio 3Rosolate in un tegame capiente il cipollotto finemente tritato, inclusa la parte verde se ne è rimasta un po’. Aggiungete il vino bianco, lasciatelo sfumare, poi unite i carciofi sgocciolati e lasciateli insaporire un paio di minuti. Aggiungete anche fave e piselli, salate, aggiungete un paio di mestolate scarse di brodo e coprite con un coperchio; lasciate cuocere per un quarto d’ora circa a fuoco basso.
La vignarola, il mio saluto a maggio 3Unite la lattuga romana tritata grossolanamente e la mentuccia, regolate di sale e pepe e lasciate cuocere ancora qualche minuto, lasciando asciugare il brodo in eccesso o aggiungendone ancora poco se serve. Spegnete e servite la vignarola calda o tiepida.
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10 commenti su “La vignarola, il mio saluto a maggio”

  1. Claudia anche per me maggio è un mese speciale…per le ricorrenze i compleanni le verdure le fragole… quest’anno ho puntato il memo al 25 per comprare la rivista e il libro !!! grazie per averci regalato questa bella ricetta .. è la prima volta che leggo della Vignarola, anche se gli ingredienti sono tanto in comune con una ricetta che si cucina da sempre nella mia famiglia aprile/maggio

    1. Mi diceva Lucy, la mia ortolana, che conosce la stessa ricetta come “favata”. Effettivamente, come dicevo, è una ricetta semplicissima, ma davvero deliziosa 🙂
      Grazie a te Cristina, a presto!

  2. Antonella romano

    Ciao Claudia, dalle mie parti si fa la frittella di fave, carciofi,piselli e cipollotto e si fa stufare il tutto coperto con olio e rigorosamente senza acqua.
    adesso voglio provare questa tua ricetta che mi garba assai!

    Oggi vedo se trovo il tuo libro ^_^

    1. Ma quanto sono versatili queste verdure?! E quant’è bella la cucina, con le sue tipicità, differenze, i suoi mille modi di processare un ingrediente? Grazie mille, spero troverai il libro, non tutte le edicole ce l’hanno…male che vada da luglio in libreria 😉

  3. Maggio è un mese bellissimo, non riesco proprio a smettere di dirlo! E qui ci sono tanti motivi per gioire. Ci credi se ti dico che ho il tuo libro da tre giorni e non sono ancora riuscita a guardarlo? Però la felicità di andare in cassa con qualcosa di tuo tra le mani… Brava Claudia!

    1. Ci credo sì, in questo momento per me sarebbe lo stesso col tuo, benchè tanto atteso! Ma forse forse tra poco arriva l’estate, magari qualche lettura sotto l’ombrellone, che sia quello del giardino o quello della spiaggia, ce la riusciremo a concedere 🙂
      E meno male che me l’hai detto, che te l’avrei spedito a brevissimo…sei stata troppo solerte, maledizione, e troppo lento l’editore a farmi arrivare le mie copie!! Ti ringrazio di cuore, non vedo l’ora di dirti anche io il mio “brava”, mi verrebbe già da dirtelo preventivo 😉

  4. Claudia grazie mille il tuo omaggio mi riempie di gioia e mi fa veramente piacere sapere di aver contribuito in qualche modo a farti conoscere qualcosa della cucina romana 🙂 Ad ogni modo adesso è arrivato il momento sia tu a svelarmi qualche segretuccio in più che so già troverò sul tuo libro!Brava complimenti!

  5. Quanto ho cercato questa ricetta!
    Oggi ho ricevuto la tua newsletter e mi sono messa a curiosare nell’archivio: è un patrimonio! Spero di poter tornare presto a una tua passeggiata, quella a Roma è un sogno… Prima o poi, se ci sarà occasione, in tempi più favorevoli. Così come idea, sarebbe bello un reportage fotografico sulla tua passeggiata in quel posto così pieno di natura e di storia. Ciao e ai prossimi oleoliti

    1. Ciao Loredana, grazie, e benvenuta nel grande, grande archivio di GranoSalis :). Sono contenta che ti ci trovi bene! E spero che il giallo torni presto a illuminarci, a quel punto tornerò a organizzare uscite anche qui nei nostri dintorni. E su Roma…chissà, magari qualcuno due foto le scatta, staremo a vedere :).
      A presto!

      P.S: Adoro questa ricetta…e adoro il fatto che finalmente manchi poco tempo per poterla preparare di nuovo, benedetta primavera.

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