Frittelle dolci di fiori di sambuco e acacia

frittelle_sambuco
Sono di ritorno dal laboratorio di impasto fatto in piazza ad Asciano, quello che vi dicevo la settimana scorsa. É stato bello, disordinato e caotico come tutte le situazioni di piazza, pieno di sole e di gente intorno, comprese 6 piccole mani di bambini entusiaste di pasticciare con acqua e farina. É valsa la pena pulire e cuocere tutti quei 65 carciofi per il ripieno della focaccia il giorno prima, e ho anche trovato a chi spacciare la mia pasta madre, ormai convertita allo stato liquido (ma quanto è più comoda e reattiva?), che benché sia 90enne è ancora bella arzilla e pare avere una gran voglia di viaggiare. La ricetta di ciò che abbiamo preparato è lì pronta per voi, ma non subito, che oggi voglio fare un’altra cosa prima che scompaiano i fiori di sambuco e di acacia dalla circolazione. Mi sento un po’ in colpa a trattare queste meraviglie delicate nel modo in cui le tratto oggi, non è usuale per me, ma quant’è buono il risultato che ne esce fuori…ebbene sì, li friggo! Giusto per farvi vedere che con i fiori si può fare davvero di tutto, che poi in fondo lo sapete già: chi non ha mai mangiato un fiore di zucca inzuppato di pastella e tuffato in olio bollente? Neanche il fritto stesso è molto usuale per me, che ne accuso particolarmente la pesantezza…insomma, oggi non vi parlo di quante ottime proprietà vantino i fiori in questione e di quanto sia buona e sana questa ricetta, oggi ci concediamo un post puramente godurioso, per il mero gusto di mangiare, che il cibo, per quanto secondo me debba essere soprattutto considerato e rispettato per il suo nutrimento e per l’effetto più o meno benefico che ha sul nostro corpo, sa dare anche grandissimo piacere, lo sappiamo tutti 🙂
sambuco
L’idea per questa ricetta mi è venuta dopo l’uscita con Erbandando, che, complice il fatto che la nostra passeggiata si è svolta nel tardo pomeriggio e che tornavo dai miei giri di lavoro, mi ha fatto venire una fame pazzesca. Allora prima di riprendere la strada di casa ho raccolto un bel mazzo di finocchietto con cui poi ho preparato il mio pesto, delle foglie di salvia, dei fiori di borragine, di sambuco e di acacia e mi ci sono fatta una bella cenetta. Ricordavo che Sonia tempo fa aveva pubblicato sul Pasto Nudo la ricetta dei fiori di sambuco fritti, sono andata a spulciarla e ho visto che, contrariamente a ciò che pensavo, era una ricetta dolce. Io quella sera l’ho resa salata, ma la delicatezza del sapore del sambuco e dell’acacia mi ha persuasa a provare anche la versione zuccherata, che è questa qui.
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I fiori di acacia, lo sapete, li ho scoperti l’anno scorso e ne ho fatto un bel risotto, per quanto riguarda il sambuco mi ripromettevo dalla scorsa stagione di imparare a riconoscerlo e individuarlo dalle mie parti, per sfruttare anche i suoi frutti che arriveranno in estate. Beh, quest’anno ci ho messo attenzione e ho scoperto di esserne circondata, un po’ come mi è successo col biancospino. I fiori sono davvero belli, delle grosse infiorescenze circolari composte di tanti piccoli fiorellini bianchi.
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Bisogna fare attenzione a non confonderlo con un’altra specie, il sambuco ebbio, i cui frutti sono per noi potenzialmente tossici [AGGIORNAMENTO MAGGIO 2016: L’estate successiva a questo post ho pubblicato un articolo pieno di foto per riconoscere il sambuco buono senza errori, lo trovate qui]. Non è difficile, prima di tutto perchè il sambuco buono è un grosso arbusto o un alberello, che arriva anche ai 7 metri di altezza, mentre il sambuco ebbio è piccolino e rimane piuttosto basso, al massimo 1,5 metri. Le infiorescenze del sambuco buono sono grandi fino a 20 centimetri di circonferenza, quelle del sambuco ebbio non superano i 10 e sono abbastanza diverse per forma e colore dei fiorellini; anche le foglie sono diverse, più larghe quelle del sambuco buono, più strette e lunghe quelle dell’altro. Insomma, difficile sbagliarsi, soprattutto nel riconoscimento dei fiori, per i frutti bisogna fare più attenzione perchè sono davvero molto simili.
Ok, tagliamo corto e facciamo merenda 🙂

// Frittelle dolci di fiori di sambuco e acacia //

°° Ingredienti °°

  • 6-8 fiori di sambuco
  • 8-10 grappoli di fiori di acacia
  • 150 grammi di farina 0 o di tipo 1
  • 330 ml circa (dipende alla vostra farina) di birra fredda o acqua frizzante, sempre ben fredda
  • zucchero di canna
  • olio per friggere, meglio e.v.d’oliva sennò sesamo o arachidi
Frittelle dolci di fiori di sambuco e acacia 1Preparate la pastella con un po’ di anticipo, magari prima di uscire a cogliere i fiori. Mettete la farina in una ciotola d’acciaio o di vetro o come vi pare, fate un buco a fontana al centro e iniziate a versare la birra o l’acqua frizzante ben fredda, mescolando con una frusta e prendendo dai lati sempre più farina, in modo da non formare grumi. Aggiungetene fino a ottenere una pastella nè troppo densa nè troppo liquida, che metterete subito in frigo, o anche in freezer lasciandocela almeno una mezzora (non di più se è in freezer, mi raccomando!)
Frittelle dolci di fiori di sambuco e acacia 1Raccogliete i fiori poco prima di cucinarli, perchè sono piuttosto delicati. Recidete quelli di sambuco alla base dello stelo che tiene insieme l’ombrello di fiorellini e quelli di acacia alla base del grappolo (e lasciate perdere le foglie che sono tossiche!). Tornati a casa mettete a scaldare l’olio (almeno un litro) in una padella capiente, un wok è l’ideale. NON lavate i fiori, che altrimenti si ammosciano tutti ed è un disastro, sgrullateli delicatamente per cacciare via eventuali ospiti e se proprio volete vaporizzateci su un poca acqua con uno spruzzino.
Frittelle dolci di fiori di sambuco e acacia 1Tirate fuori la pastella dal frigo e per verificare che l’olio sia abbastanza caldo versatene una gocciolina nella padella: se inizia subito a sfriccicare è il momento dei fiori. Immergeteli uno per volta nella pastella facendoli sgocciolare un pochino, poi subito nell’olio, e lasciateli friggere per circa 3-4 minuti, finchè non li vedete dorati e li sentite croccanti. Tirateli fuori con una schiumarola, lasciateli riposare in un colafritto (cos’è? Ne ho parlato qui) e poi trasferiteli su un piatto ampio foderato di carta assorbente. Cospargeteli di zucchero e serviteli caldi o tiepidi.

Piccolo aneddoto per addetti ai lavori: quanto sono assurde a volte le situazioni in cui si fotografano questi piatti? Avrei voluto mettere più cura nell’autoscatto di apertura, ma dovete sapere che c’è da queste parti una canina girovaga che ogni tanto decide di venirci a trovare. Io ho coperto apposta le sbarre del cancello del mio giardino con una retina in modo che non ci passi attraverso, che la cucciola in questione è dolcissima, giocherellona e iperaffettuosa, ma è anche un po’ invadente, molto esuberante e terribilmente famelica, tanto che ultimamente quando entra va diretta al vaso delle fragole, che mi tocca sollevare (e quanto pesa!) e mettere sul tavolo, che già di fragole ne ho pochissime, se arriva lei e me le fa fuori che ce le ho messe a fare? Per quello ho messo la rete, in modo che possa decidere io quando farla entrare e quando no, che se sono impegnata in qualcosa lei manda tutto all’aria, e pure se la riporto in macchina dai padroni lei dopo 20 minuti sta di nuovo qua. Insomma, la piccola, nonostante la mia rete di protezione, ha trovato un passaggio. Dal giardino dei vicini non prossimi passa nel giardino dei vicini prossimi e si infila in un buco strettissimo tra il loro giardino e il mio. E ha deciso di farlo esattamente oggi pomeriggio, per 5 volte, mentre io ero lì in giardino seduta per terra con un piatto di frittelle in mano (e ve l’ho detto che è famelica) a impazzire con l’autoscatto, col sole che andava e veniva e io che non mi ero messa nel punto giusto per prendere bene l’ombra dell’albero. Il tempo di metterla fuori dal cancello e fare un altro scatto che lei era di nuovo lì a saltarmi addosso! Ma poi che gli devi dire a un muso così, alla fine ha vinto lei e abbiamo giocato tutti e 4 come matti 🙂
nina

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12 commenti su “Frittelle dolci di fiori di sambuco e acacia”

  1. Claudia, ma come faccio a resistere se continui a stuzzicarmi con tutti questi post su erbe e fiori da mangiare?! E persino fritti, ti sei superata! Guardo incantata la prima foto con il vassoio tra le mani, nemmeno i fiori di zucca sono così invitanti! 🙂
    Voglio andare per campi, voglio mettermi gli stivaloni, voglio avere forbici e cestino in una mano… ma con te accanto, che riconosci le piante e come le guide dei musei mi spieghi tutto ciò che c’è da sapere!
    E’ deciso: tu sei verde, questo è il tuo colore… 🙂
    ps: se questo post è così bello è anche per merito di quel musino lì, gli animali riescono a essere gli intrusi più gradevoli e simpatici che ci siano!
    pps: Gino il gelsomino deve ancora ambientarsi nel mio balcone, io gli parlo e gli dico frasi dolci, vediamo cosa accadrà…

    1. Claudia_GranoSalis

      Ehehehe…mi piacerebbe davvero tanto accompagnarti in mezzo ai campi e passarti le mie piccole conoscenze da erborista autodidatta. Mi piace essere verde, mi piace che tu mi abbia insignita di questo bellissimo colore.
      Grazie della tua sempre graditissima visita, un bacio a te e al piccolo Gino. A me viene da dirgli un “dai, dai, dai!” a distanza 🙂

  2. Claudia, le frittelle di fiori sambuco proprio non me le aspettavo da te! disgraziata: non vedi già quanto pecco? se non rimani nemmeno tu a riportarmi sul sentiero… ovviamente scherzo. è adorabile vederti cedere: le debolezze sono le parti più belle delle persone. e poi ti confido una cosa che forse tu non ti aspetteresti da me: anche io non vado pazza per i fritti. incredibile vero? vista la mia golosità imbarazzante… (però la mia debolezza di categoria ce l’ho, e si chiama tortellini di Natale. già.) ora, rimanendo in tema di stranezze, ti comunico ufficialmente che li proverò salati. si, oggi ci ribaltiamo. che bello. mi sento quasi una brava ragazza. :3

    P.S. quella creatura pelosa in fondo al post ti ha insegnato che una foto impeccabile in meno vale un rotolamento sull’erba in più. anche io ho una meraviglia agitatissima simile che me lo ricorda ogni tanto. meno male.

    1. Claudia_GranoSalis

      Haru, hai ragione pure tu, che già ti e ci delizi a sufficienza con ogni sorta di peccati di gola, in quella tua bella casetta di marzapane. E i tortelli di Natale mi incuriosiscono non poco…
      Scappo a mangiare e poi a rotolarmi un po’ nell’erba, già che me l’hai ricordato 🙂

  3. Questa volta mi sento preparata!I fiori di sambuco li ho appena fatti in pastella, ma in questo post mi hai dato un milione di idee che nemmno immaginavo 🙂
    Scusa la latitanza, ma vista la stagione riduco moltissimo le ore al pc, ovvio che però non mi sono dimenticata di te!
    Ah, dimenticavo!Aspetto con ansia la ricetta della focaccia ;D

    1. Claudia_GranoSalis

      Manu, che bello ritrovarti qui! Capisco la latitanza, non preoccuparti, pure io ultimamente posso dedicare poco tempo ai giri nella rete, pur dedicando ancora troppe ore al pc per altre cose…vorrei fossero meno e mi sforzo per fare in modo che lo siano.
      La ricetta della focaccia arriva presto, pensavo…quale giorno migliore del pasta madre day per postare il mio primo articolo con la pasta madre protagonista? Ecco, l’ho detto, mi sono fregata da sola e adesso mi tocca assolutamente rispettare l’appuntamento 🙂

    1. Claudia_GranoSalis

      NOOOO, non è il mio cane!!! E’ quello che cerco di far capire pure a lei, ma sembra proprio non volerlo capire, mannaggia…io il mio cane già ce l’ho, mi basta e mi avanza! Ma quant’è tenera, sì…se potessi la terrei con me, ma sono tranquilla perchè, per fortuna, i padroni ce li ha e le vogliono un gran bene, nonostante le sue fughe 🙂
      Ciao Teresa, a presto!

  4. ciao a tutti… io ero presente al laboratorio in piazza ad Asciano e vi posso dire che è andata benone!! la sera ho infornato la nostra torta salata di carciofi… et voilà dopo soli 20 minuti ho tirato fuori una teglia favolosa! sono molto contenta di aver avuto occasione di conoscere Claudia e il suo blog, e leggere tutti voi.. che mi è venuta voglia di procacciarmi il lievito madre liquido… molto facile da lavorare..
    A proposito di fiori di sambuco e acacia… interessante la possibilità di cuocerli (friggerli!!) e mangiarli.. io appartengo alla categoria di persone che ancora non ha sperimentato mangiare i “fiori”…
    p.s. … anch’io ho un vaso di fragole (pesante!) che sto cercando di difendere dalle lumache!! .. con metodi naturali.. tipo salvia sminuzzata, polvere di caffè e gusci di uova… mi sto impegnando molto dato che l’anno scorso ne ho salvato meno di una decina di fragole!
    buon fine settimana

    1. Claudia_GranoSalis

      Ciao Cristina, grazie della tua visita! Come ti dicevo, è bello avere feedback dopo un laboratorio in cui, per ovvie ragioni di “piazza”, non si può vedere insieme il risultato finale del lavoro fatto. Mi fa piacere che la focaccia sia venuta buona!

      Anche il mio povero vaso di fragole, oltre ad essere minacciato dalla canina girovaga, è stato bersagliato da qualche lumaca…visto il bel cespuglio di salvia che ho in giardino potrei anche io mettere in pratica il tuo metodo repellente.

      Grazie ancora e a presto!

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