Resurrezioni e farinata di cavolo nero

Resurrezioni e farinata di cavolo nero 1
Ehi! Eccomi!! GranoSalis C’è!!!
Forse non tutti se ne saranno accorti, ma il blog è stato offline da domenica sera fino a ieri; di certo lo sapeva chi mi segue su facebook, come chi è magari capitato qui per la prima volta ritrovandosi la porta chiusa, con un bel “forbidden” all’ingresso, chissà se poi sarà tornato a cercarmi. Me compresa eh, che per un giorno non sono più riuscita ad entrare nell’aria amministrativa del mio stesso sito. Qualcuno mi ha anche scritto, chiedendomi come mai il sito fosse sparito proprio nel momento in cui aveva effettuato l’iscrizione alla newsletter 🙂
E insomma, la vostra affezionatissima ha subito un prolungato ma persistente hackeraggio, che ha portato già ad una giornata di buio a inizio febbraio e poi a queste giornate qui. Non vi state a chiedere “perchè a te?”, non è che abbia nemici, poteva capitare a chiunque avesse delle componenti poco aggiornate e vulnerabili nel proprio sistema. Io le avevo e le ho ancora, diciamo che per ora ci ho messo una pezza e speriamo che tenga abbastanza a lungo. È arrivato davvero il momento, non come avevo millantato mesi e mesi fa, di fare qualche lavoretto e di salutare definitivamente la grafica originaria di GranoSalis, che vabbè che ci si affeziona, ma se poi mi devo ritrovare in questi casini anche fa niente. Ma non adesso, che non ho davvero spazio per seguire un’impresa epica del genere: sono molto molto presa da un lavoro che poi vi dirò, una volta concluso, quindi se ne riparlerà in primavera, spero già a partire da inizio aprile. E nel frattempo…che il web ce la mandi buona, e che ‘sti maledetti vadano altrove.
Lunedì scorso, potendo, avrei pubblicato questo post. Anzi, già domenica sera, nel relax di casa dopo una toccata e fuga a Roma per spupazzarmi un po’ mia nipote, poi altro che relax quando ho visto che non riuscivo più a entrare nel blog! Torno, del tutto casualmente ma con piacere, a citare Manuela, come la settimana scorsa. È da lei che ho preso questa ricetta, e lei, a sua volta, l’ha avuta in dono da un lettore del suo blog. È una ricetta tradizionale tipica della cucina pistoiese, se ho capito bene, che mi ha immediatamente conquistata non appena l’ho vista. Adoro le zuppe a base di cavolo nero e fagioli, e allo stesso modo amo le zuppe dense e corpose. L’aggiunta della farina di mais, qui, contribuisce ad addensare ulteriormente la crema di fagioli, tanto che questo piatto si è visto attribuire il nome di “farinata”, che lì per lì potrebbe far pensare ad altro.
Resurrezioni e farinata di cavolo nero 2
Molti la ritengono superiore alla zuppa di pane e alla ribollita, io non saprei scegliere tra le due. Di certo, dalla sua, ha l’assenza del glutine, che la rende apprezzabile anche da celiaci e intolleranti, e un saporino davvero delizioso, ulteriormente esaltato se userete ingredienti di qualità. Scegliete una farina di mais integrale, ricca di sapore, cercando tra le varietà locali del vostro territorio. Io avevo in dispensa una farina di Pignoletto Rosso, coltivata e macinata a pietra dal Podere Pereto, chiamata così per il colore e la forma particolare dei suoi chicchi, che li fanno somigliare a piccole pigne. Manuela suggeriva i fagioli zolfini, ed ero pronta anche a svenarmi per comprarne finalmente un pacchetto (finora li ho assaggiati solo freschi), ma non ho avuto tempo di andarmeli a prendere, alla fine, così ho ripiegato su ciò che già avevo.
Ho provato anche di recente a usare questo jolly della farina di mais in altre zuppe, per addensarle e renderle più corpose e si è rivelata molto più efficace di altre soluzioni. Qualche giorno fa, ad esempio, ho preparato una zuppa un po’ di corsa con cavolo nero, verza e cannellini già cotti. Pur avendo frullato i fagioli per addensare il brodo, non sono riuscita ad avere la consistenza che desideravo, la zuppa era troppo brodosa per me, così ho messo del pane secco nel piatto prima di versarla. Sì, meglio, ma non come avrei voluto. Il giorno dopo ho aggiunto all’avanzo la farina di mais, seguendo la stessa procedura che trovate in questa ricetta: beh, a quel punto sì che sono stata soddisfatta! Pane vs farina di mais: vince la farina di mais. Richiede più tempo, 20 minuti anzichè i due necessari a spezzare un po’ di pane secco nel piatto, ma il risultato è davvero appagante!

// Farinata di cavolo nero //

°° Ingredienti °°

  • 650 grammi di cavolo nero (un chilo nella ricetta originale)
  • 200 grammi di fagioli cannellini secchi
  • una striscia di alga kombu
  • una cipolla
  • una carota
  • una costa di sedano
  • 2 spicchi d’aglio
  • 40 grammi di farina di mais
  • un cucchiaio di concentrato di pomodoro
  • un bel rametto di rosmarino
  • un ciuffo di salvia
  • olio e.v.d’oliva
  • pepe nero macinato al momento
  • sale marino integrale
Resurrezioni e farinata di cavolo nero 3Ammollate i fagioli in acqua per almeno 8 ore con un cucchiaino di bicarbonato. Metteteli a cuocere con abbondante acqua insieme all’alga kombu, a uno spicchio d’aglio non sbucciato e agli aromi, precedentemente racchiusi in un mazzettino con spago da cucina. A fine cottura eliminate le erbe e l’aglio, se lo ritrovate intero.
Resurrezioni e farinata di cavolo nero 3Preparate un battuto con carota, sedano, cipolla e aglio e lasciate soffriggere in olio in una pentola capiente dal fondo spesso. Pulite le foglie di cavolo nero, eliminate la costa centrale se sono foglie grandi (in questo periodo è facile trovare più che altro i ciuffetti che crescono in cima alla pianta, su cui non mi dò pena di eliminare nulla) e affettatele più o meno finemente.
Resurrezioni e farinata di cavolo nero 3Unite il cavolo nero al soffritto, lasciate cuocere 5 minuti poi unite il concentrato di pomodoro sciolto in poca acqua di cottura dei fagioli. Salate e lasciate stufare dai 20 ai 40 minuti, aggiungendo acqua se serve.
Resurrezioni e farinata di cavolo nero 3Frullate metà dei fagioli con poca acqua e unite passato e fagioli interi al cavolo nero, allungando con acqua fino a coprire. Riportate a bollore, regolate di sale e aggiungete la farina di mais a pioggia. Cuocete ancora 20 minuti mescolando spesso e servite la zuppa ben calda, con pepe macinato al momento e un filo d’olio a crudo. Il giorno dopo è ancora più buona, quindi fatene pure in quantità.
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8 commenti su “Resurrezioni e farinata di cavolo nero”

  1. Eccoti di nuovo al timone! Mi hai fatto preoccupare, quando sento parlare di hackeraggio e problemi al blog mi tremano le gambe e non oso immaginare il momento in cui si accorge dell’incursione! Sei stata brava a ripristinare tutto velocemente e alcune cose servono a spronarci a fare quello che spesso rimandiamo! Comprese alcune ricette, eh! Questa l’avevo apprezzata tanto anch’io da Manu ed è bello vedere il filo tra noi, che resiste al tempo: la zuppa che simboleggia il pericolo scampato, che piace alle donne-zuppa come noi! 😀

    1. Eh, brava io poco, se non c’era chi mi aiutava ero assolutamente incapace! E veloce neppure, ma vabbè, è andata com’è andata 🙂 Viva le zuppe e le donne-zuppa!

  2. Ne vorrei subito un bel piatto, un po’ per lenire i dolori dell’ennesimo hackeraggio, un po’perchè sai bene, ci son momenti in cui bisogna volersi bene un po’ più forte 🙂
    Non posso che confermare la tua tesi, anche se non avrei mai pensato di dirlo: Pane vs Farina di mais–> Vince farina!

    Un abbraccio per tutti gli intoppi :*

    1. Grazie Manu bella, ricambio, ci capiamo parecchio in questi giorni 🙂 E grazie per avermi fatto scoprire questa ricetta fenomenale, che davvero, vale la pena solo per l’idea della farina di mais addensante!
      Un abbraccio forte a te <3

  3. Ciao! sembra buonissima la ricetta! volevo sapere se hai usato una farina di mais pre cotta o quella che ci mette tanto a cuocere?
    grazie!

    1. Ciao Amber! La farina non è quella precotta, ma quella integrale, semplicemente macinata a pietra. Nonostante ciò, in 20 minuti dalla sua aggiunta la zuppa è pronta. Forse puoi usare anche la farina precotta e in quel caso bastano 5 minuti, magari facci sapere se provi! Grazie a te 🙂

  4. A me era successo qualche anno fa che il blog fosse preso di mira e quindi off line per alcuni giorni… fortunatamente non è più accaduto…
    Ottima questa farinata, da provare con l’ultimo cavolo nero dell’orto!

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