Questa settimana doveva essere dedicata ad un articolo diverso, ma che volete, i programmi non sempre si riescono a rispettare, quindi questa ricetta si è imposta con prepotenza per il semplice fatto di essere già stata cucinata e fotografata oltre una settimana fa :-). Tra l’altro il motivo per cui non posso rispettare i programmi è che il weekend mi si è riempito di cose molto piacevoli, di cui non vi posso parlare oggi anche se è lunedì perchè questo post è decisamente in differita, già scritto prima del weekend, aspettando il fine settimana e la passeggiata erboristica nelle colline sopra Stigliano, comune di Sovicille provincia di Siena, un territorio davvero splendido e incredibilmente ricco a livello naturalistico e paesaggistico, soprattutto in questo periodo dell’anno. Potrò parlarvi meglio dell’uscita una volta fatta l’esperienza; già vi preannuncio, per chi fosse in zona, che ce n’è in programma un’altra l’11 maggio, a cui purtroppo non potrò partecipare per altri impegni già presi in precedenza. Ma già il caso ha voluto portarmi alla Bottega di Stigliano, sede dell’associazione Erbandando, proprio lo scorso mercoledì, giusto in tempo per venire a sapere che la domenica successiva ci sarebbe stata l’uscita. In più lo stesso caso ha pure annullato un’altro appuntamento interessante per anticiparlo al sabato pomeriggio, quindi non mi posso lamentare! Tutto va come deve andare e pazienza se non riuscirò a sfruttare entrambe le esperienze…però poteva pure essere il weekend dopo, mannaggia!
Vi lascio una ricetta estremamente semplice che unisce due sapori tipicamente primaverili, quello delle fave fresche e quello dei carciofi. Ma come mai finora non li avevo mai messi insieme? Stanno da dio! Mi è venuta l’idea solo sfogliando un libro di Jane Price, “Il vegetariano gourmet”, proprio con la primavera alle porte. Ho aspettato che insieme ai carciofi arrivassero anche le fave e ho provato questo connubio felice che consiglio a tutti.
Poi la settimana scorsa vado e leggere cosa stava combinando Il Gambero Russo e scopro una ricetta tradizionale romana che assolutamente non conoscevo, mi ci è voluta Laura che a Roma non ci è nata ma ci vive da un po’ per farmela scoprire. Trattasi di Vignarola, un piatto in cui insieme a fave e carciofi si uniscono anche piselli e lattuga. Non vedo l’ora di provarla, guanciale a parte ovviamente, sono qui nell’attesa dei piselli di Marcello e Lucy, che dopo aver assaggiato quelli non posso mangiarne altri. Voi se volete provatela seguendo la ricetta che trovate qui. La mia di oggi è un po’ meno elaborata e più veloce ed è questa:
// Brasato di fave e carciofi //
°° Ingredienti °°
- 6 carciofi belli grandi
- 300 grammi di fave sgusciate equivalenti a circa 1200 grammi di baccelli interi
- 3-4 cipollotti freschi
- menta fresca
- un limone rigorosamente bio o non trattato + uno per l’ammollo dei carciofi
- olio e.v.d’oliva
- sale marino integrale
- pepe nero
Laura, appena sperimento la vignarola ti ripasso a salutare 🙂
Se c’è una cosa che mi fa impazzire sono le ricette “incrociate”, ossia persone che senza saperlo preparano piatti simili, solleticate dalle stesse idee e voglie… a proposito di differita, facendo capriole con il tempo mi capita di fare foto a piatti che conservo nell’archivio… e qualche weekend fa mi sono messa con gioia a sbucciare fave come non mi capitava da un po’! Poi ho visto la vignarola di Laura e oggi vedo la tua bella scodella… e presto voi vedrete me! A questo punto direi di organizzare una mangiata di fave comunitaria, quando ci ritroveremo tutte qui! 🙂
Spero di sapere presto le novità piacevoli, che bello, adoro quando nell’aria c’è l’elettricità di notizie positive!
Ultimamente di sincronie me ne capitano un bel po’, sul web e nella vita di tutti i giorni, il che non può che farmi piacere, mi dà l’idea che tutto fili come deve pur nel delirio totale e nelle difficoltà della mia vita.
Oggi ti ho vista solo di sfuggita, mi prendo il tempo per una visita come si deve appena possibile, che lo sai che non mi piace passare di fretta…
Mi sa che quando ci vedremo tutte insieme, se riusciremo a farlo capitare, il tempo delle fave sarà passato da un pezzo, ma magari sarà quello dei pomodori, dei dolcissimi datterini da mangiare uno dopo l’altro come ciliegie 🙂
Io addirittura proporrei di pulire tutte insieme questa verdura e incrociare così anche le chiacchiere tutte al femminile come facevano le donne di un tempo per le quali la cucina era anche il luogo privilegiato delle confessioni!Anche a me piacciono le ricette incrociate perchè sono la prova di una ‘sintonia’ che si crea e che ci coinvolge e condiziona positivamente:-) Cara Claudia questa ricetta mi piace a prescindere per la presenza della parola ‘brasare’ che per me arriva ad avere una valenza quasi poetica e non sai di quali aspirazioni si carica il mio palato quando la sente!
Ahahah! Mi ricordi quelle scene dei film in cui a una donna non si può dire una parola spagnola senza che vada fuori di testa! Adesso sappiamo tutti la parola magica per stuzzicare il tuo appetito 🙂
Ci penso spesso a quelle scene conviviali che un tempo erano molto più frequenti nelle campagne, quelle donne robuste col grembiule riunite in circolo a pulire enormi mucchi di verdure o frutta, quelle situazioni in cui anche il lavoro ripetitivo diventa leggero, grazie allo stare insieme. Ci penso in modo particolare quando svuoto le bacche di rosa canina, è un lavoro talmente snervante che andrebbe fatto solo in gruppo perché diventi sostenibile!
nooo!che mi dici!le bacche di rosa canina sono terribili!è un impresa in cui mi sono ritrovata sempre grazie a mia cognata silvia che ne sa una più del diavolo!la cosa snervante era farlo su di un camper in movimento di ritorno dalla toscana a roma!certo starei a parlare le ore fosse possibile!:-)
ehehe, il movimento del camper non deve aiutare. A me consolava giusto il fuoco acceso nel camino…e la soddisfazione di immaginare il lavoro fatto ovviamente 🙂
Questa ricetta è tipicissima toscana, l’ho fatta pure io nella variante con sugo di pomodoro. Carciofi e fave dominano. Una curiosità, ma hai tipo contato tutti i 1200 baccelli uno a uno mentre li sgranavi?
Ahahaha! Ma no Teresa, mica 1200 baccelli, 1200 grammi! Mi hai fatto prendere un colpo, pensavo di essermi mangiata la parola, invece c’è 🙂
Non sapevo neanche che fosse una ricetta tipica toscana, sai? Quello che è certo è che mi piace un sacco!
Finalmente sono riuscita a vedere tutto foto e testi: ma sono l’unica ad avere sto problema? perchè allora c’è qualche cosa che non va nel mio computer!
Comunque l’abbinamento fave e carciofi dev’essere molto buono… da noi in questo periodo si trovano le “castraure”: piccoli carciofi teneri, teneri da mettere sott’olio, ma abbinati alle fave mi sa che stanno benissimo! Ciao bella e buona Pasqua! 😉
Mari, purtroppo non sei l’unica 🙁 Vorrei fare un restyling del blog eliminando un sistema di costruzione un po’ complesso che forse è responsabile di questi problemi, ma mi ci vorrà ancora del tempo.
Anche dalle mie parti si trovano i carciofini teneri, ma non sono ancora riuscita a cimentarmi col sott’olio, mi sa che quest’esperimento andrà alla prossima primavera…Auguri anche a te!