Sciroppo di fiori di sambuco

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Ogni promessa è debito. E quindi eccomi qui a parlarvi dello sciroppo di fiori di sambuco e di come farlo, dopo avervi già fatto vedere una sua possibilità di utilizzo nella torta crudista della scorsa settimana. Non ero affatto certa di riuscire a scrivere questo post in tempo, ma quello che sapevo è che questa primavera lo sciroppo volevo assolutamente sperimentarlo. Ho iniziato a veder fiorire il sambuco già ad inizio maggio, e ho avuto così tanto da fare (e quando non avevo da fare sono stata così pigra) che disperavo di riuscire a prepararlo prima che le piante sfiorissero irrimediabilmente. Ma continuando ad osservarlo per tutto questo tempo, mi sono resa conto che i fiori continuano a sbocciare per un periodo davvero molto lungo, tanto che è ancora possibile trovare bellissimi ombrelli freschi sulle piante, perfetti per la raccolta, carichi di principi attivi e profumatissimi.
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Quando poi ho visto che anche la cara Manuela, da cui ho preso ispirazione per la ricetta, ha pubblicato il suo post, guardacaso, l’8 giugno (e giuro che il fatto che io pubblichi oggi è un puro caso!), ho pensato che in effetti non ero poi così in ritardo. Sono andata da lei a colpo sicuro per cercare la ricetta giusta, ricordavo bene di averla vista anni fa tra le pagine del suo blog e non avevo voglia di cercare altro. Che poi leggendola meglio mi sono resa conto che fare lo sciroppo è davvero semplicissimo, quindi non siate pigri come me, uscite quanto prima a raccogliere i vostri fiori, che qualche pianta di sambuco la trovate sicuro, e una volta tornati a casa in una mezzora avrete fatto!
Oltre all’utilizzo in preparazioni dolci questo sciroppo, come suggerisce anche Manuela stessa, può essere usato per la preparazione di aperitivi e bevande estive, ad esempio unito allo spumante, oppure a una bella limonata fresca, volendo già aromatizzata alla melissa, come vi ho fatto vedere qui.
Sapete già come riconoscere il sambuco, veroooo?!? E vabbè, se non lo sapete vuol dire che mi seguite da poco, basterà che andiate a guardarvi questo mio post dettagliatissimo dello scorso settembre in cui spiego come distinguerlo da un suo cugino meno simpatico, il sambuco ebbio.
Oltre ad essere splendidi da vedere e deliziosi per l’olfatto, i fiori di sambuco hanno marcate proprietà sudorifere, che li rendono un ottimo rimedio in caso di febbre, influenza e raffreddore, uniti anche ai fiori di tiglio, che hanno proprietà molto simili oltre alle ben conosciute virtù rilassanti e sedative. Insieme ad altre piante, come ad esempio fiori di viola e corteccia di salice, fa parte di diverse ricette per la preparazione dell’aspirina vegetale. Se potete quindi, oltre a raccogliere i fiori per lo sciroppo, cercate anche di essiccarne un po’ in previsione del prossimo inverno, potrebbero tornarvi molto utili. E in più potete prepararci anche delle buonissime frittelle, come abbiamo visto l’anno scorso!
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Insomma, di motivi per raccogliere i fiori di sambuco ve ne ho dati un bel po’…ora vi dò pure un motivo per presentarvi in edicola domani, sempre se abitate sul Tirreno 🙂 Esce finalmente il titolo Verdura della collana Cucina Naturale di Gribaudo, quello insomma in cui la vostra affezionatissima ha prodotto e scattato 40 ricette sane e appetitose. Ora, come ho potuto constatare, è praticamente impossibile trovare i quotidiani con cui uscirà come allegato a meno di non abitare nei luoghi in cui escono localmente. Io ero convinta, ad esempio, che Il Tirreno si trovasse in tutta la Toscana, fino a che non ho visto le facce basite di vari edicolanti senesi che proprio non concepivano come pretendessi di trovare a Siena un quotidiano livornese. Vabbè, se proprio volete averlo consolatevi, perchè verso fine estate, ma ancora non ho le date, uscirà anche con La Stampa, che credo sia più facile da reperire, e tra un annetto anche in libreria. Per ora sappiate che domani, 9 giugno, lo trovate in allegato a Il Tirreno, e il 16 giugno a l’Arena di Verona, La Gazzetta di Mantova, Brescia Oggi e Il Giornale di Vicenza. Se poi già che ci siete volete prendere anche la rivista Cucina Naturale, di Tecniche Nuove, questo mese la mia rubrica parla di ciliegie, di come fare anche con questi frutti meravigliosi uno sciroppo e di come sia altamente benefico pure spalmarseli in faccia 🙂
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Dicevamo?

// Sciroppo di fiori di sambuco //

°° Ingredienti °°

  • 8 grappoli di fiori di sambuco
  • 500 ml d’acqua
  • 500 grammi di zucchero di canna integrale demerara
  • 1 grosso limone non trattato
Sciroppo di fiori di sambuco 1Raccogliete i fiori in luoghi puliti, al mattino, se riuscite dopo una giornata di pioggia. Scegliete quelli più freschi, sbocciati da poco. Non lavateli, ma sgrullateli delicatamente per allontanare gli eventuali insetti e separate i piccoli fiorellini dai grappoli.
Sciroppo di fiori di sambuco 1Portate l’acqua a bollore in una pentola d’acciaio, unite lo zucchero e mescolate fino farlo sciogliere completamente, poi spegnete il fuoco. Aggiungete i fiori di sambuco e il limone tagliato a fettine, mescolate bene e coprite subito con un coperchio. Lasciate in infusione per 24 ore, mescolando ogni tanto.
Sciroppo di fiori di sambuco 1Filtrate lo sciroppo con un panno di cotone o di lino, strizzate bene il residuo di fiori e versate in barattoli sterilizzati. Lo sciroppo va conservato in frigorifero, altrimenti fermenta, e consumato nel giro di qualche settimana. Volendo potreste anche congelarne qualche cubetto per unirlo alle bevande estive, oppure per usarlo scongelato anche in inverno, come aiuto contro la febbre e il raffreddore.
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30 commenti su “Sciroppo di fiori di sambuco”

  1. Non mi fai contenta, di più!E pensa che quest’anno credevo di non farcela a prepararlo, invece dopo la Val d’Ultimo dove me lo hanno offerto a pranzo, per merenda e a cena, ho trovato un bel sambuco ancora bello fresco e ne ho fatta una scorta 😀
    Invece tornando al tuo libro:sai per caso dove noi povere brianzole possiamo trovarlo?Mi spiacerebbe proprio mancarlo…son tutta orecchi! 😀

    1. Ma che sapore hanno questi fiori meravigliosi? Mi chiedo come mai ci abbia messo tanto a sperimentare questo sciroppo! A volte rendiamo complicate le cose più semplici 🙂
      Voi brianzole…eh, non saprei come accontentarvi per ora…Brescia è il posto più vicino dove puoi trovare uno di quei quotidiani, ma fossi in te aspetterei fine estate e l’uscita con La Stampa, le gite fuori porta meglio farle in posti come la Val D’Ultimo, soprattutto con questo caldo assurdo!

  2. Ma wooooooowwwwwwwwwwww!
    da me ancora ci sono abbastanza fioriiiiii!!!!
    infatti io sono marchigiana e tuutti quei bellissimi libri della collana non ne riesco a prendere nessuno per oraaaa! 🙁
    Uffaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!

  3. So che non devo dirti quanto quei fiori bianchi e delicati possano attrarmi sia da vedere, sia da annusare, sia da fotografare… sia da mangiare! L’aspetto sognante, romantico e un po’ magico legato al cibo per me è rappresentato perfettamente da questo… uno sciroppo nato da una favola, ecco! 🙂 Per me anche un libro proprio è uno spicchio di sogno che si avvera… e allora brindiamo con quel nettare, in attesa di toccare anche io con mano quelle pagine, rubando ricette fresche, sane e colorate, come si intravede!

    1. Sai che credo proprio che a Villa Ada tu ne possa trovare di sambuco? E’ una pianta che cresce davvero ovunque!
      Brindo più che volentieri, e questo sciroppo diluito in un prosecchino buono mi sembra il modo migliore per farlo 🙂 Grazie carissima!

  4. Uh devo aspettare che esca con Il Secolo…! Non sto più nella pelle! Molto interessante questa info sull’aspirina naturale, io per esempio quella normale non posso assumerla e sono sempre alla ricerca di altri rimedi in caso di febbre (per fortuna mi ammalo molto di rado).. sapevo delle proprietà antipiretiche della camomilla, ma del sambuco lo scopro ora! Avevo già apprezzato le tue frittelle e la marmellata con le bacche, ora lo sciroppo… direi che se riesco a raccoglierne un po’, non ho che l’imbarazzo della scelta per utilizzarlo! Tempo fa ho assaggiato un barattolo di composta fatta con i fiori da Maura, che me ne ha regalato un vasetto, ti segnalo la ricetta: http://www.animaeventi.com/website/ anche lei vive in liguria, credo non sia difficile trovarne i fiori da queste parti!!
    un bacione
    piesse: dopo aver piantato decine di piante di aneto, di cui sono ghiotta, mi sono resa conto che dovevo essiccarlo prima che fiorisse! pensavo di aver perso tutto, invece ho scoperto che si possono utilizzare i fiori! hai suggerimenti? devo aspettare che diventino marroncini sulla pianta o raccoglierli prima?

    1. Balenina mia, sì, ti toccherà aspettare 🙂
      Il sambuco e i fiori di tiglio sono utilissimi in caso di febbre, ma se puoi cerca anche una tintura madre da pianta fresca di spirea (filipendula ulmaria) o di corteccia di salice: sono ricche di acido salicidico naturale, tant’è che il nome aspirina viene da a-spirea = senza spirea, perchè sintetizzando la molecola si poteva fare a meno dell’erba 🙂 Però dipende dal perchè non puoi assumere l’aspirina, se è per ipersensibilità all’acido acetil-salicidico credo che tu non possa assumere nemmeno questi altri rimedi, se invece è per gli effetti collaterali gastrolesivi dell’aspirina, con la spirea puoi stare più che tranquilla perchè è gastroprotettrice!
      piesse: troppo bello il piesse scritto così, mi sa che lo adotto anche io 🙂
      piessedue:quel link non manda alla ricetta (oppure sò cecata!!) e nel sito non c’è un tasto cerca (vedi sopra), ho cercato pure su google ma niente…me lo rimanderesti il link?
      piessetre: per l’aneto: sì, puoi utilizzare i fiori freschi raccogliendoli quando sono ancora belli gialli e mettendoli nelle insalate o dove ti pare. Essiccati non si usano granchè, ma puoi aspettare invece la loro evoluzione per raccogliere i semi, che invece si usano un sacco in cucina e in terapia. Vanno raccolti quando i fiori iniziano a imbrunire e fatti essiccare mettendo i fiori a testa in giù, poi puoi usarli in mille modi! Anche per spedirmene una bustina che pianterò in autunno, ehehehe….
      piessequattro: un abbraccio bellezza!!!

        1. Ecco, ora va meglio 🙂 Sembra ottima la composta, quasi mi viene voglia di farla con gli ultimi fiori disponibili! Altrimenti sarà per il prossimo anno…
          Aspetto la bustina (non faccio assolutamente complimenti!) e pure più notizie sul tuo libro, già che parliamo di editore!!
          Baci!!!

      1. Claudia ce l’ho fatta a far essiccare i fiori e raccogliere i semini!! Dove posso mandartene un po’? Scrivimi il tuo indirizzo, anche nei messaggi di FB o via mail! Sentissi che profumo!! Bacione

  5. Meraviglia.
    Domenica camminavo per boschi, che qui in Piemonte ora sono tutti trapuntati di nuvole di sambuco, e pensavo: non vedo l’ora che GranoSalis (ehm, sì, non ci conosciamo che per sporadici miei commenti e dunque non oso pensarti per nome…) pubblichi la ricetta dello sciroppo!
    Grazie. :))
    Un’altra cosa che da tempo voglio provare è a mettere i fiori nel vino bianco (secco), pare che una mia nonna lo facesse sempre per renderlo dolce, simile al Moscato. E visto che hai parlato di spumante, secondo te per quanto tempo bisogna lasciarli?

    Nei prossimi mesi terrò d’occhio l’edicola in attesa che il tuo libro esca con il giornale torinese.
    Non vedo l’ora.

    Ah, vergognosamente non ti ho fatto gli auguri per i 3 anni di blog!
    Li accetti anche se giungono in ritardo e a commento della ricetta sbagliata?!?

    1. Carlotta, ciao! Il tuo commento mi ha regalato un bel sorriso di quelli persistenti, sapendoti in giro per boschi pensando a quando avrei parlato ancora del sambuco 🙂 Grazie!! Anche degli auguri, chissenefrega dove me li fai, sei troppo carina! E quando troverai il libro fammi sapere che ne pensi..
      Veniamo al vino: puoi preparare un vino aromatizzato lasciando macerare 30-50 grammi di fiori in un litro di vino bianco per circa una settimana, in un luogo buio e fresco, poi filtri e conservi in frigorifero (va bevuto nel giro di poche settimane). C’è chi aggiunge anche un po’ di miele. Altra cosa ancora è proprio lo spumante di sambuco, che è ancora diverso dal prosecco aromatizzato con lo sciroppo di cui parlo nel post: si prepara facendo fermentare al sole per un paio di giorni una soluzione di acqua, zucchero e aceto con fiori di sambuco e limoni, che poi va filtrata, imbottigliata e fatta riposare. Pare che il risultato sia ottimo! Ma non ho ancora mai provato, magari l’anno prossimo 🙂

      1. Ma grazie mille a te per le ricette supplementari! 🙂
        A questo punto oltre allo sciroppo devo provare anche il vino aromatizzato e poi ti dico.
        Buoni giorni!

  6. ..qualche settimana fa ho raccolto il sambuco.. per farci una semplice acqua aromatica da bere una calda giornata.. guardare la forma dei piccoli fiori… una perfezione della natura!!
    grazie per lo sciroppo!
    …per quanto riguarda le edicole a siena…fine maggio inizio giugno ho cercato Cucina Naturale di giugno.. niente da nessuna parte!!
    .. a proposito di ciliegie.. oggi piccola produzione di marmellata in corso.. che soddisfazione 🙂
    un abbraccio

    1. Ciao Cristina!
      Sì, il sambuco è davvero meraviglioso, quei fiori minuscoli sono uno splendore…tra poco fiorisce anche l’ebbio, se ti capita di incontrarne (e sono certa che ti capiterà, è ovunque!) guarda anche quelli come sono belli, ma non raccoglierli 🙂
      Cucina Naturale non si trova proprio in tutte le edicole…ma dovresti poterlo trovare nella sezione riviste della Coop! A Sinalunga ce l’hanno, credo anche a Siena.
      Ottima la marmellata di ciliegie, io non la faccio perchè preferisco mangiare i frutti così come sono, con quello che costano..ma mio padre la fa tutti gli anni e rubo vasetti a lui direttamente 🙂

  7. che bellissima ricetta. In questo periodo il sambuco da il meglio di se!!! Questa preparazione puo essere fatta anche con i fiori secchi o perde la sua magia?? un altra domanda i fiori freschi possono essere usati per condire insalate o per fare dei risotti?? ciaoooo grazie

    1. Ciao Fabiana, grazie! Lo sciroppo non l’ho provato con i fiori secchi, credo che con i freschi dia il meglio di sé, ma non escludo che sia molto buono anche con quelli. Solo mi riesce difficile dirti quanti usarne, perché non avendo pesato gli ombrelli di fiori non so la corrispondenza col peso secco…bisogna che tu vada a occhio 😉

      E per la tua seconda domanda: assolutamente sì, mettili dove vuoi, crudi nelle insalate, che sono profumatissimi, o cotti nel risotto, come ho fatto qui con i fiori di acacia: https://granosalis.org/risotto-ai-fiori-dacacia-e-pepe-verde/

  8. okkkk grazie!!! avrei un altra domanda ho fatto lo sciroppo mi rimasta l’ultima fase di filtraggio ma mi sono chiesta che consistenza deve avere?? come uno sciropppo perchè la mia è molto liquida….grazieeeee

  9. Ho fatto lo sciroppo l’anno scorso…con il succo del sambuco e lo zucchero ,ma poi l’HO imbottigliato nei nuovi vasetti 4 stagioni come per la marmellata così é durato fino al consumo senza occupare posto in frigo.che ne dici?

    1. Ciao! Va bene imbottigliarlo, ma andrebbe poi pastorizzato, per conservarlo a lungo in sicurezza. La classica bollitura nel pentolone per 30 minuti circa. Poi una volta aperto in frigo :).

  10. Complimenti per il sito, interessante. Per quanto riguarda il sambuco anche noi siamo affascinati da questo alberello e dai suoi profumi veramente intensi. L’anno scorso ne raccogliemmo molti per fare lo sciroppo e da questo un liquore. Quest’anno e già da un paio di settimane raccogliamo i fiori, ma abbiamo notato una nota minore di profumo, non sappiamo se dipenda dalla stagione o perché non è molto caldo, ma tant’ che dopo aver fatto quasi 4 litri di sciroppo abbiamo deciso di buttarlo per la totale assenza di profumo, caratteristica stimolante dello sciroppo.
    Hai qualche consiglio da dare?
    Grazie

    1. Ciao Carlo, grazie mille per i complimenti!!
      Purtroppo non saprei bene cosa consigliarti…non mi è mai capitato uno sciroppo inodore. Confesso che, pur avendone sperimentato varie volte la preparazione, non ne sono la più grande amante, quindi non lo preparo annualmente, e non ho potuto riscontrare differenze di questo tipo.
      Di certo il maggio piovoso non aiuta affatto nel rendere l’intensità aromatica, lo noto di più ancora con l’acacia (Robinia pseudoacacia), che senza l’asciutto e il calore necessario ha un profumo appena percettibile, quando in realtà dovrebbe invadere completamente l’aria.
      L’anno scorso, al contrario dei 2 anni passati e di questo in corso, maggio è stato un vero maggio. Forse la differenza è in questo!
      Mi viene in mente ora che si potrebbe provare a seccare i fiori, magari non completamente ma “a metà”, e a vedere se in questo modo l’odore si concentra di più.

      1. Grazie della risposta. Lo sciroppo lo uso eminentemente per il liquore, che se i fiori sono ben profumati, è un vero toccasana berlo d’estate freddissimo e dopo una buona cena.
        Complimenti ancora per il sito.

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