Polenta taragna con verza e cannellini

polenta_taragna
In questo inizio 2015 io e il grano saraceno siamo andati parecchio d’accordo. La sua ottima farina è riuscita addirittura nell’impresa di farmi piacere la polenta, che non ho mai amato. Il mio lui, che di origine è sì pugliese, ma è nato e cresciuto a Milano, me ne tesse le lodi da sempre, ma io ancora adesso in quel miscuglio di acqua e farina di mais non riesco a trovare granché. Da lui ho preso molto più volentieri le tradizioni culinarie pugliesi, e se mi seguite da un po’ vi ricorderete i post della serie Puglia Mon Amour, parte prima, seconda e terza. Vuoi mettere la polenta con le orecchiette?
Un paio di anni fa poi una mia amica di origini trentine mi ha fatto assaggiare la polenta taragna, che viene preparata con una miscela di farina di mais e saraceno: tutta un’altra cosa! L’inconfondibile gusto del grano saraceno, che nella miscela è in percentuale maggiore rispetto al mais, rende il piatto parecchio più interessante per il mio palato. Quella volta l’ho assaggiata, divorata e poi messa direttamente in quell’angolo del mio cervello stipato di imput e di farò, in cui tante cose entrano con bassissime percentuali di uscire di nuovo alla luce del sole. Fino a che un giorno qualcosa richiama alla mia mente cosciente uno dei poveri imput ammassati in quella mia soffitta neuronale, lì pronto con la manina alzata che urla “IO! IO! SCEGLI ME!”, cosa che è successa di recente con la polenta taragna. E da lì questa ricetta è diventata una delle protagoniste della mia stagione fredda, un vero cibo coccola caldo e avvolgente da mangiare davanti al camino acceso.
Certo, non è la polenta valsugana precotta. Non si prepara in 5 minuti, ma in 45, e ci vogliono due braccia così, anche se in realtà questa versione che vi dò qui è più diluita rispetto alla ricetta classica, quindi più facile da girare. Ma insomma, ne vale la pena, se preparata in abbondanza è un piatto unico supernutriente e pure senza glutine, che tra l’altro è buonissimo anche riscaldato il giorno dopo.
Se abitate al nord forse troverete facilmente la farina per polenta taragna già miscelata, ma non è assolutamente necessaria, il mix potete farlo voi con le farine che preferite. Io ho scelto una farina di mais quarantino confezionata dagli Agricoltori Custodi, mentre per la farina di grano saraceno mi sono accontentata di ciò che ho trovato al supermercato, che buoni fornitori per adesso non ne conosco. I fagioli vanno cotti prima, io di solito ne preparo un bel po’ e li congelo in sacchettini da 250 grammi, proprio la quantità che serve per questa ricetta. In questo caso li ho aggiunti appena scongelati alla verza e ho fatto cuocere 5 minuti in più.

// Polenta taragna con verza e cannellini //

°° Ingredienti °°

  • 90 grammi di farina di grano saraceno
  • 60 grammi di farina di mais integrale
  • mezzo cavolo verza (circa 500 grammi)
  • 250 grammi di fagioli cannellini cotti in precedenza
  • una carota
  • una cipolla media
  • uno spicchio d’aglio
  • una costa di sedano
  • olio e.v.d’oliva
  • sale marino integrale
  • pepe nero macinato al momento
Polenta taragna con verza e cannellini 1Affettate finemente ma non troppo la verza e mettetela a cuocere in un tegame d’acciaio col coperchio insieme ad un bicchiere d’acqua finchè questo non sarà evaporato (ci vogliono circa 10-15 minuti). Fate un battuto con carota, sedano, cipolla e aglio, fateli rosolare in un tegame d’acciaio con un po’ d’olio e un pizzico di sale e aggiungete poi la verza e i fagioli cotti. Salate, fate insaporire 5 minuti e spegnete.
Polenta taragna con verza e cannellini 1Portate a ebollizione un litro d’acqua in una pentola capiente, salate e versate le farine di mais e saraceno precedentemente mescolate a pioggia, girando bene con una frusta. Passate al cucchiaio di legno e fate cuocere a fuoco medio mescolando molto spesso per 40-45 minuti. Negli ultimi 10-15 minuti dovrete mescolare continuamente.
Polenta taragna con verza e cannellini 1Quando la polenta è pronta versate il condimento nella pentola e mescolate bene il tutto. Impiattate e completate con un filo d’olio e una generosa macinata di pepe nero. Come vi dicevo prima, Se avanza è ottima anche il giorno dopo, riscaldata in un pentolino con poca acqua.

La ricetta è tratta dalla rivista Cucina Naturale, edita da Tecniche Nuove.

Ti piace quello che scrivo e come lo scrivo? Supporta il mio lavoro con una donazione su ko-fi, così posso dedicarci più tempo :). Qui su GranoSalis trovi oltre 10 anni di contenuti, tutti gratuiti!
 
Facebook
Pinterest
Twitter
WhatsApp
Telegram
Email

12 commenti su “Polenta taragna con verza e cannellini”

  1. Che buona la taragna! Di solito me la preparo in montagna, ora è da un po’ che non ci vado, quindi da un po’ che non la faccio! Appena rimancino il saraceno, la preparo, è perfetta in questi giorni freschi!

    1. Giorni freschi? Io direi freddi! stamattina 15 gradi in casa mia al risveglio…
      Hai il mulino Daria? Che bello dev’essere macinare le farine al momento! Io lo faccio solo ogni tanto con il riso, ma molto brutalmente con le lame del robot da cucina, poveri chicchi…

      1. 😀 Ti dirò che il freddo di quest’anno non mi dispiace… Si, si, ho il mulinetto in legno con macina di pietra, la maggior parte delle farine le macino da me, è una bella soddisfazione e si ha sempre un prodotto fresco e gustoso.

        1. In verità sono contenta anche io di quest’inverno, perchè so che alla terra fa bene che sia freddo, come deve essere…però io sono superfreddolosa! Se fossi egoista gioirei di un’inverno tiepido 🙂

  2. Non posso certo definirmi esperta sul tema, ma con un bel piatto di polenta fumante non ho mai fatto troppi complimenti! Tra quella normale e la taragna nemmeno ti sto a dire verso cosa propende il mio gusto … l’integrale vince sempre (ma anche in questo caso sempre morbida deve essere).
    Il tutto senza dimenticare tutta quella bella crosticina che resta attaccata al paiolo!!!
    ps: prossima settimana (forse forse) sorpresina per te 🙂

    1. Per me? Leva subito quei forse che adesso mi hai incuriosita troppo!
      Sai che più torno a commentare questo post più mi viene voglia di rifarla questa polenta? Stasera sarà difficile, al mio risveglio ho notato che un folletto ieri notte ha rinfrescato la pasta madre, ma credo che domani ci ricasco!

  3. Si parla di Puglia e di orecchiette, toh che coincidenza! 🙂 E poi si scivola sulla polenta, che adoro, che sia liquida, più solida, più fine, più a grana grossa, con verdure, formaggio, servita come piatto unico o come accompagnamento, a fettine, leggermente bruscata sulla piastra… e quando avanza, finisce spesso anche a cubetti per decorare le vellutate! Insomma, polenta mon amour! Tra l’altro la tua versione un po’ nordica sorride ai pizzoccheri, con quella verza… 😉
    Se mi lasci un angolino da gatta accanto al camino, arrivo per cena…

    1. Ahahaha, cara, vedo ora il tuo post e sorrido! Passerò con più calma a farti un saluto.
      Il camino qui è piccolino, ma a una gatta non serve troppo spazio no? Se poi è così amante della polenta non può che unirsi alla tavola, dopo essersi scaldata un po’ 🙂

  4. Da vera veneta polentona mia madre ha una pentola apposta per fare la polenta traizionale( nn istantanea intendo). E’ un pentolone con una aggeggio comodo comodo che gira e rigira la polenta al posto tuo. Niente rinforzo ai bicipiti…solo goduria nell’affondare la forchetta in una montagna di vera polenta. Ora devo costringerla a fare la terragna, la tua ricetta deve essere assolutamente deliziosa. Adoro la polenta pasticciata!! 🙂

    1. Lo conosco quel pentolone, ce l’aveva una donna del nord in un agriturismo in cui lavoravo qui vicino, una di quelle che senza polenta proprio non sapeva stare. Credo che se l’avessi anche io la mangerei più spesso!

  5. ciao. mi piace molto questa ricetta e vorrei prepararla. avendo un bimbo di 1anno, però, fare la polenta senza largo anticipo mi resta difficile perciò sono incuriosita dal tuo suggerimento di poter mangiare il piatto anche il giorno dopo riscaldato. a questo proposito ti chiedo come fare in quanto non ho capito se va riscaldata a bagnomaria oppure se devo affiungere direttamente l’acqua nel piatto. grazie mille per l’aiuto.

    1. Ciao Michela! No, niente bagnomaria e niente acqua nel piatto: semplicemente metti un filino d’acqua nella pentola o padella in cui riscalderai la polenta: tende un po’ a rapprendersi quando la fai in anticipo, quindi è solo per fluidificarla un pochino. Spero ti piaccia!

Rispondi a Maria Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Torna su

Newsletter

Puoi iscriverti ad una o ad entrambe le newsletter, ti arriveranno mail diverse. 

Nuovi post

Iscriviti per ricevere una mail ogni volta che pubblico un nuovo post.

Corsi ed eventi

Iscriviti per essere aggiornato periodicamente su corsi ed eventi.