Insalata selvatica con fiori di borragine

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Conosco un posto dove la primavera sembra più rigogliosa che mai. Dove grosse macchie boschive si alternano a lunghi filari di vite e enormi pascoli assolati. Dove le api selvatiche colonizzano tronchi cavi di quercia o vecchi comignoli dismessi, riempiendo il silenzio del loro laborioso ronzio, portando la vita incessantemente da un fiore all’altro. Dove l’odore pungente della ruta si mescola a quello soave del rosmarino, dove aprile è verde, giallo e viola, il viola dei fiori di pervinca e di borragine. Lì la vita è in equilibrio perfetto, nell’alternarsi di notte e giorno, di ombra e luce, di morte e vita. Un equilibrio così facile da comprendere per la natura, così difficile solo per noi umani.
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Questo post è per te, amica cari(ni)ssima, e se stai leggendo l’hai capito già dalla seconda riga. Ho raccolto lungo la strada le foglie di achillea che mi hai fatto vedere l’anno scorso, quelle del silene scoperto per caso con quella gioia che ormai ben conosci, quelle della radicchiella, così verdi e tenere che non potevo dire di no, poi mi sono spinta più avanti sullo sterro, lungo la strada nuova che tu forse ancora non hai ancora visto, per raggiungere quei cespugli bellissimi di finocchietto selvatico. Qualche fiore di pervinca, qualche altro di borragine…e poi, non ho proprio resistito, ho rubato qualche foglia della tua rucolina selvatica, così piccante e saporita. Per addolcire questo mix, un piccolo aguacante, di certo pallida ombra di quelli appena colti, e un tocco di melassa, quella estratta in casa artigianalmente dalla vicina di tua nonna. Così, pur essendo così lontane, riusciremo comunque a condividere qualche pezzetto di questa bellissima primavera.
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Il corso sulle erbe spontanee alla mediateca di Asciano è partito sabato scorso, il primo incontro è stato molto divertente, abbiamo formato un bel gruppetto e il sole ci ha accompagnate in quasi tutto il nostro percorso. Se qualcuno si fosse perso il corso o se abita nella campagna ad ovest di Siena, sappiate che ripeterò gli incontri anche a Stigliano, ospitata dalla Bottega di Stigliano, ristorante bio, luogo di incontro culturale e di ristoro e bottega di prodotti alimentari di filiera corta, che per chi vuole preparerà anche una merenda a chilometro zero alla fine di ogni incontro. Cammineremo lungo i sentieri che circondano la Bottega imparando a riconoscere le erbe selvatiche e parleremo del loro utilizzo preparando dei semplici rimedi erboristici.
Il corso, anche lì, ha un costo di 50 euro per 4 incontri, inizia domenica 26 aprile e proseguirà ogni pomeriggio per quattro domeniche di fila. Per prenotarvi contattate la Bottega di Stigliano scrivendo a [email protected].
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E poi, per chi si trovasse in zona Crete Senesi per il 25 aprile, impossibile non passare per Chiusure, che come ogni anno ospiterà “Chiusure in piazza”, una due giorni dedicata al re della primavera chiusurina, il carciofo. Ci saranno un sacco di banchetti con prodotti interessanti e tante iniziative, tra cui anche una in mia compagnia, nel pomeriggio di sabato 25 aprile alle 15.45. Metteremo le mani in pasta preparando un pane alle erbe selvatiche, con la mia pasta madre e le farine di grani antichi del Podere Pereto; per l’occasione sarà presente anche Barbara, che quelle farine le produce, che ci parlerà della sua scelta, delle caratteristiche dei suoi grani, dell’importanza della varietà e della sostenibilità in agricoltura. Il paese di Chiusure è piccolino, ma davvero bello, a pochi passi dall’antica abbazia di Monte Oliveto Maggiore e immerso in un panorama veramente eccezionale.
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Per chi invece si trova a Roma questo weekend segnalo i festeggiamenti per la Giornata della Terra, che si svolgeranno al galoppatoio di Villa Borghese il 18 e 19 aprile. Oltre a un sacco di eventi interessanti in programma in questo bellissimo parco romano, nell’organizzazione c’è mio fratello che ogni anno si fa un mazzo tanto per rendere tutto bello e fruibile, e a quanto pare ci riesce bene, quindi non posso che consigliarvi una visitina 🙂
Vi lascio alla ricetta. Dovete scusarmi se alcune delle piante che ho raccolto non sono state ancora mai trattate su questo blog, ma non dubitate, piano piano parleremo bene di tutte! Se non le conoscete potete sostituirle tranquillamente con altre spontanee che siano per voi più familiari o reperibili.

// Aggiornamento importante del 18 maggio 2015 sulla tossicità della pervinca //

L’altro ieri ho ricevuto un commento a questo post da parte di una nuova arrivata, Blue, carinissima ed entusiasta, che mi ha fatto presente che dalle sue ricerche la pervinca risulta tossica. Mi è preso un colpo, perché questa informazione a me mancava proprio…ho fatto un giretto in rete e mi sono resa conto che aveva ragione, la maggior parte dei siti riportano questa informazione. Vi spiego meglio a cosa è dovuta questa presunta tossicità e perché i fiori di pervinca sono finiti nella mia insalata. La Vinca Minor, questo è il suo nome botanico, è stata tolta dalla lista del ministero della salute per gli integratori alimentari consentiti solo da pochi anni. Ma la pervinca è stata una pianta molto usata a livello popolare da sempre, ed è proprio questa l’informazione che ho trovato su alcuni dei miei libri che ho consultato a riguardo, pubblicazioni secondo me fatte molto bene, ma datate ai primi anni ’80 (“Tuttoerbe” di Aldo Poletti e la selezione dal Readers Digest “Segreti e virtù delle pianta medicinali”). Già in quel periodo la pervinca era oggetto di studi per un alcaloide contenuto nelle foglie e nella radice, la vincamina, ad azione fortemente vasodilatatrice e stimolante cerebrale, tanto che l’industria farmaceutica ha voluto sintetizzarla in laboratorio per sfruttarla in prodotti specifici per i problemi cerebrali legati alla senilità e alla cattiva ossigenazione del sangue nel cervello. Successivamente è stato isolato un altro alcaloide, la vincristina, che presenta una certa tossicità per l’assunzione umana. Si tratta in ogni caso di una tossicità classificata come media (ma che può dare seri problemi) e soprattutto l’estrazione di questa sostanza, che pure è stata studiata e viene ora utilizzata in farmaci antitumorali, non avviene dalla nostra pervinca, ma dalla Vinca Rosea, o Pervinca del Madagascar, che qui da noi non è presente se non come ornamentale in qualche giardino. Tra l’altro non avviene dal fiore ma dalle foglie. Immagino che la vincramina sia presente anche nella pervinca che cresce spontanea nei nostri territori ma in misura nettamente minore, soprattutto nei fiori, che ho infatti tranquillamente mangiato senza effetti collaterali alcuni. In ogni caso prima di comporre la mia insalata ho cercato in giro se qualcuno avesse già utilizzato la pervinca nell’alimentazione e ho trovato questa insalata pazzesca presentata a identità golose dallo chef Stefano Baiocco (…una semplice insalata la chiama lui…voi che dite? 🙂 ), e questo libro di Alberto Tucci, a cui è legato anche questo sito, in cui i fiori di pervinca vengono indicati nella sezione fitoalimurgia come utilizzabili nelle insalate. Anche l’acacia (Robinia Pseudoacacia), se ci pensate, ha fiori per noi commestibili e foglie tossiche.
Faccio un mea culpa per non aver colto prima questa informazione, ho imparato ancora qualcosa di nuovo, ossia che i dati raccolti su libri troppo datati dovrebbero essere sempre integrati con una ricerca di fonti più al passo con i tempi, per potersi aggiornare su eventuali nuovi studi riguardanti le piante che ci interessano. Devo dire che in questo caso sono stata particolarmente sfortunata, perchè anche un altro sito che frequento spesso e che ho sempre trovato molto valido non riporta questa informazione. C’è da dire che la pervinca non è la cicuta, forse per questo si trovano informazioni discordanti. E per rispondere a Blue, la mia esperienza è stata positiva, non ho avuto nessun disturbo dopo aver mangiato la mia insalata. Tieni conto che in tutto c’erano 5 o 6 fiori di pervinca tra gli ingredienti. Ma per prudenza lo dico a tutti, la pervinca è stata classificata come pianta tossica, quindi non consiglio la sua assunzione. Anche se non credo che questa tossicità sia così presente nei fiori di Vinca Minor, c’è un’ampia scelta di fiori alternativi tranquillamente eduli. Io ho raccolto le mie informazioni e ho fatto i miei ragionamenti sull’effettivo grado di tossicità, vi lascio ai vostri, se avete altri feedback mi trovate qui curiosissima a prenderli. Scusate per questo lungo ma doveroso aggiornamento, vi lascio di nuovo alla ricetta!!

// Insalata selvatica con fiori di borragine e pervinca //

°° Ingredienti °°

Per l’insalata:

  • qualche foglia di lattuga romana
  • qualche foglia di rucola selvatica
  • qualche foglia di silene (silene vulgaris)
  • qualche foglia di achillea (achillea millefolium)
  • qualche foglia di radicchiella (crepis sancta)
  • qualche ciuffo di finocchietto selvatico
  • fiori di borragine
  • fiori di pervinca (LEGGI L’AGGIORNAMENTO QUI SOPRA SULLA TOSSICITà DELLA PERVINCA!)
  • un avocado

Per la salsa agrodolce:

  • mezzo cucchiaino di melassa
  • un cucchiaio di aceto balsamico
  • 4 cucchiai di olio e.v.d’oliva
  • sale marino integrale
Insalata selvatica con fiori di borragine 1Lavate accuratamente le erbe e tenete al fresco i fiori. Componete l’insalata cercando di bilanciare i sapori: non esagerate con l’achillea, abbastanza coriacea e forte, e nemmeno con il finocchietto, che rischia di coprire troppo gli altri sapori. Aggiungete più o meno lattuga a seconda del vostro gusto (serve ad addolcire il sapore più forte delle erbe) e l’avocado tagliato a fettine.
Insalata selvatica con fiori di borragine 1Mettete il mezzo cucchiaino di melassa in una ciotolina e unite l’aceto balsamico. Amalgamate bene con una forchetta poi aggiungete olio e sale. Emulsionate e versate subito sull’insalata, a cui avrete aggiunto anche i fiori di pervinca e borragine.
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12 commenti su “Insalata selvatica con fiori di borragine”

  1. Leggevo e mi sembrava di camminare in mezzo al paradiso.
    Piano piano stai diventando sempre più brava, sempre meno streghetta autodidatta e sempre più professionale!Ti faccio in bocca al lupo per tutti gli eventi ed appuntamenti che verranno, pieni di colori e sorrisi, come questa tua insalata … quasi troppo bella per esser mangiata 🙂

    1. Martina, che bello leggere le tue parole. A discapito delle apparenze, io mi sento sempre la solita streghetta, che si entusiasma delle cose e cerca i grandi per imparare e assorbire…ma che piano piano inizia a dare qualcosa in più di sé, sperando che sia utile a qualcuno 🙂
      Grazie per i tuoi auguri, l’insalata, hai detto bene, è QUASI troppo bella per essere mangiata, infatti è stata spazzolata nel giro di pochissimo senza pensarci troppo!

  2. Bellissima insalata! Sai che pur avendoli in giardino non ho mai assaggiato i fiori di pervinca? Devo assolutamente rimadiare!
    Bello il tuo corso e in luogo bellissimo che ho avuto il piacere di visitare sia l’anno scorso che quello prima in occasione di una visita ad amici. Mi devo ricordare che abiti da quelle parti la prossima volta che passo in toscana!

    1. Daria, per forza, per entrambe le cose che mi hai detto! I fiori di pervinca sì, sono da provare, amarognoli e bellissimi nelle insalate. E sì, quando ripassi da queste parti, assolutamente, batti un colpo!

  3. Ciao!!!Non ci conosciamo e per dirti la verità non so neanche come sono finita in questo tuo piacevolissimo e interessante spazio!! Complimenti!!
    Assaggiato il silene con grande meraviglia e gioa…e la faccia perplessa del mio compagno!!Veramente buono!|Grazie!Non mancherà nella fantasia delle nostre insalate!
    Mi sono anche felicemente meravigliata che si potessero mangiare i fiori della pervinca, pianta che io adoro…poi qualche giorno fa, facendo delle ricerche mi è caduto l’occhio sul fatto che fosse una pianta tossica…sigh…visto che hai provato sulla tua stessa pelle, mi sai dire qualcosa in più?!
    Grazie comunque!!Buon proseguimento! Blue

    1. Ciao Blue, sono contenta che tu sia approdata qui su queste pagine con tutto questo bellissimo entusiasmo, benvenuta!
      Come sono contenta di averti fatto scoprire il silene e che tu mi abbia fatto quell’appunto sulla tossicità della pervinca, che mi ha portata a scrivere un mega-aggiornamento che trovi in questo post appena prima della ricetta, spero che ci troverai la risposta a ogni tuo dubbio 🙂
      Grazie a te e torna quando vuoi!

  4. Ho come l’impressione che tu stia facendo sempre un passetto in più… sempre un po’ più oltre, più dentro, più consapevolmente… hai fatto sì che alcuni sogni verdi diventassero concreti e adesso è tutta la tua realtà ad avere questo colore, che finisce poeticamente anche nel piatto! Questa insalata è un quadro colorato, ci vedo una tale luminosità vitale… secondo me è la tua! 😉 Perchè fare le cose bene, fa bene… concetto semplice ed elementare ma non da sottovalutare… e quando si dice “chi semina raccoglie”, vale anche per erbe e fiori che si incrociano sul cammino! Un po’ le cercherai tu, ma un po’ vengono anche incontro…
    ps: la prossima domenica la borragine sarà ospite da me… ti anticipo solo che sorriderai, già lo so! 🙂

    1. Francesca cara, grazie, quante bellissime parole! Di passi nel mio mondo verde, anzi nel nostro mondo verde, perchè tutti possono avervi accesso, ne ho fatti certamente tanti, ogni stagione mi porta scoperte nuove, ed è come se di stagione in stagione aumentassero esponenzialmente.
      Sono curiosissima di vedere il trattamento da te riservato a questa bella ospite domenica prossima, inizio a sorridere fin da ora, so già che le renderai tutti gli onori!

  5. Wow!!Grazie mille per la puntuale, precisa e vasta precisazione!!Da parte di tutti ovviamente…non potevi essere più esaustiva!!E davvero non hai fatto passare la voglia a nessuno di sperimentare e informarsi!!!Anzi, il contrario!!Grazie!!
    Allora buone insalate a te e a chiuque passi di qui!!
    Blue

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