I carciofi fritti alla maniera di Chiusure

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Io il fritto non lo faccio praticamente mai. Insomma, quasi mai. Mi piace, ma lo trovo sempre un po’ pesante per me, quindi me lo concedo di rado. Quando però arriva la primavera e si apre la stagione dei carciofi, non posso esimermi dal friggerne qualche spicchio: mio padre li inseriva spesso nei suoi fritti misti di verdure, e superata l’età del non-mi-piacciono-i-carciofi ho iniziato ad apprezzarli davvero tanto. Da quando poi abito da questa parti c’è un appuntamento alla fine di aprile che non manco mai: è la Festa del carciofo di Chiusure, nata parecchi anni fa grazie alla collaborazione tra le ragazze della cooperativa Biancane e i chiusurini, gli abitanti di questo piccolissimo borgo a pochi passi dall’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore, arrampicato sui calanchi e battuto dal vento. Le terre intorno a Chiusure sono particolarmente adatte alla coltivazione dei carciofi, che sono diventati una vera e propria eccellenza, celebrata con una festa che negli anni è cresciuta sempre di più affiancando a questa produzione tipica la valorizzazione di tanti altri prodotti del territorio, sia alimentari che artigianali.
Ogni anno, puntualmente, viene allestito il mega-stand gastronomico che prepara tutto il giorno piatti a base di carciofo, in particolare cartocci di deliziosi carciofi fritti, che così buoni non ne ho mai mangiati. Ok, posso farmeli anche a casa, ma almeno una volta l’anno devo assolutamente assaggiare quelli preparati dalle esperte donne chiusurine e ascianesi.
Se non siete mai stati a Chiusure vale la pena di capitarci durante il prossimo weekend: la festa inizierà il 23 aprile e andrà avanti fino al 25. Potrete approfittare anche per visitare l’abbazia, il bellissimo sentiero che dalla parte superiore arriva al monastero, il chiostro grande con gli affreschi di Luca Signorelli e del Sodoma. E se riuscite, prendere un assaggio della Flora di Monte Oliveto, un liquore tradizionale fatto con 23 erbe medicinali, di cui sto cercando di carpire i segreti tramite il contatto che ho avuto con Don Celso, l’esperto di erbe dell’abbazia (e mi spiace, ma dovrò tenermeli per me ;)).
Se poi scegliete di capitare a Chiusure durante l’ultima mattinata di festa, lunedì 25 aprile, potrete approfittare per camminare insieme a me in una delle più belle passeggiate erboristiche che si possano fare in questo territorio, con un panorama mozzafiato sui calanchi e delle piante davvero particolari da osservare, che di solito non trovo sui miei percorsi abituali, come l’elicriso spontaneo e la splendida artemisia delle crete. La partecipazione è gratuita, quindi sbrigatevi a prenotare: qui sotto trovate la locandina con tutto il programma della 3 giorni e i contatti per le prenotazioni agli eventi.
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Se per caso non trovaste posto o non poteste venire, sappiate che qualche settimana dopo, l’8 maggio, ci sarà un altro evento gratuito legato al secondo appuntamento del Mercato de’ Ghiotti, ossia la nuova edizione di quello che era il Mercatino delle Crete, un mercato itinerante che ogni mese seguirà gli eventi nei vari paesi che fanno parte del comune. In quell’occasione faremo una passeggiata nei dintorni di Asciano, forse meno panoramica ma non meno ricca di piante da scoprire. L’appuntamento sarà nel pomeriggio, subito dopo pranzo, appena ho la locandina con gli orari precisi vi faccio sapere.

Ma tornando a Chiusure: la passeggiata finirà, guardacaso, proprio all’ora di pranzo, quindi una dose di carciofi fritti non ve la leva nessuno. Io, cercando di rubare i segreti della pastella chiusurina, ho provato a riproporli qui: vi dirò, sono proprio niente male, anche se non raggiungono i livelli di quei cartocci meravigliosi. A detta di Laura di Biancane, la pastella è fatta con farina e birra, e così l’ho preparata, aggiungendo un pizzico di sale e un filo d’olio. Se volete farvi un antipastino in attesa del prossimo weekend, eccovi la ricetta!

// Carciofi fritti in pastella //

°° Ingredienti °°

  • 4 carciofi
  • un limone
  • farina di frumento
  • birra ghiacciata
  • un filo di olio e.v.d’oliva
  • un pizzico di sale marino integrale
  • abbondante olio e.v.d’oliva o di semi di sesamo per friggere
I carciofi fritti alla maniera di Chiusure 1Preparate la pastella una mezzora in anticipo: mettete un po’ di farina (circa 150 grammi, ma vado a occhio) in una ciotola d’acciaio, fate un buco a fontana al centro e versatevi la birra bella fredda girando con una frusta per non fare grumi. Fermatevi quando avrete ottenuto una pastella densa, ma non troppo. Unite un filino d’olio e un pizzico di sale, girate ancora e poi mettete a riposare in freezer (non lo fate troppo in anticipo, altrimenti vi si ghiaccia).
I carciofi fritti alla maniera di Chiusure 1Pulite i carciofi, tagliateli in quarti e poi ogni quarto in due o tre spicchi, a seconda della grandezza del carciofo. Pucciateli in una ciotola d’acqua in cui avrete aggiunto il succo del limone man mano che li pulite. Potete pulire anche i gambi e friggere anche quelli.
I carciofi fritti alla maniera di Chiusure 1Mettete a scaldare abbondante olio per friggere in un wok o in una padella molto capiente. Con uno stecchino di legno verificate la temperatura: quando lo stecchino inizia a sfriccicare a contatto con l’olio vuol dire che ci siamo. Tirate fuori la pastella dal freezer, dategli una mescolata e preparate anche una piccola ciotolina con altra farina. Prendete uno spicchio di carciofo, sgocciolatelo, passatelo brevemente nella farina per asciugarlo e poi immergetelo nella pastella, per poi tuffarlo nell’olio caldo. Proseguite così fino a riempire la superficie, ma senza esagerare.
I carciofi fritti alla maniera di Chiusure 1Friggete fino a doratura e finché sentite gli spicchi belli croccanti toccandoli con una forchetta. Toglieteli dall’olio con una schiumarola e lasciateli scolare, poi adagiateli su un piatto foderato di carta assorbente. Cospargete i carciofi con un po’ di sale e serviteli ben caldi accompagnati da fettine di limone.
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7 commenti su “I carciofi fritti alla maniera di Chiusure”

  1. Potrei morirci per quei carciofi fritti!
    E mi piacerebbe anche tornare in zona tua, per godermi la festa,ma per un po’ di portire non sarà cosa 🙁
    Intanto mi segno ricetta e paese, che prima o poi chi lo sa che non riesca a venire per la sagra 🙂

    1. A quanto pare pioverà che dio la manda, quindi vada per l’anno prossimo 😉 Forse forse ci salviamo proprio lunedì 25, quando ci sarà la passeggiata, incrocio tutte le dita…ma in ogni caso i carciofi me li vado a mangiare, venisse giù il diluvio!

  2. Stasera mi aspetta una bella mangiata a base di calamari e verdure fritte, evento abbastanza raro anche qui, quindi atteso e salutato con molta gioia quando mia madre decide di prendere il padellone e di riempirlo d’olio! E ultimamente la pastella che le ho fatto provare è a base di farina e birra, niente uovo, l’ho tolto! E devo dire che risulta più leggera e più croccante, metodo sposato in pieno!
    Mi piace questa sintonia dorata, è come se avessi fatto un pre-cena con aperitivo con te, con i tuoi carciofi, spicchi di fiore sorridenti come petali croccanti che aprono le danze 🙂

    1. Me li ricordo ancora i calamari fritti di mio padre, ne andavo matta 🙂 Non li faceva spesso, per quello quando il sabato dopo il mercato li portava in tavola era una superfesta. Ecco, il fritto mi sa di festa, di evento speciale…
      Un bacione cara, sono sicura che la tua cena è stata una goduria 😉

  3. Ecco, ci tenevo a ringraziarti di nuovo.. passo troppo spesso in silenzio qui 🙂 Mi è piaciuto tantissimo il tuo servizio su Cucina Naturale così come adoro quello che condividi qui con noi! Grazie davvero Claudia, anzi scusami se non sono riuscita a passare prima..ma in realtà passo sempre da queste parti! 🙂
    Un abbraccio, a presto!

    1. Mm ho scritto malissimo, volevo dire che adoro il tuo servizio su Cucina Naturale così come adoro quello che condividi qui con noi 🙂
      Era chiaro, lo so, ma non mi piaceva affatto come lo avevo scritto! 😛

      1. Ahahah! Tranquilla Ileana, era chiarissimo, ti ringrazio sia per averlo detto sia per il tuo ribadirlo 🙂 E non scusarti per il tuo “mancato passaggio”, io riesco a lasciare commenti su un paio di blog a settimana, quando ce la faccio, e in questo periodo nemmeno ce la faccio!
        Un abbraccio a te!

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