Capperi di tarassaco sotto sale – Autoproduzione di Marzo

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La settimana scorsa ve l’ho già anticipato che il tarassaco sarebbe stato il protagonista dell’autoproduzione di Marzo. Questa ricetta mi ha stuzzicata subito, anche se è stato difficile metterla in pratica visto che, nonostante abiti in piena campagna, non riesco a trovare una fonte affidabile di tarassaco da queste parti. Adesso è pieno dappertutto di quei fiori gialli che tanto ci somigliano, ma che tarassaco non sono (io mi illudo ogni volta e invece no), ce ne sono una miriade, non so neanche come si chiami la pianta e se sia commestibile. Vabbè, non serviranno ai nostri scopi, ma sono davvero uno spettacolo in questi giorni, se ci passeggiate in mezzo è tutto un brulicare di api che non aspettavano altro che sbocciassero.
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L’idea per questa raccolta me l’ha data l’interessantissimo libro “Il manuale dei cibi fermentati” di Michela Trevisan, pieno di informazioni e di ricette che ancora non ho messo sufficientemente in pratica. La fermentazione in cucina mi interessa parecchio e ho molta voglia di approfondirla, cosa che mi riprometto di fare nella prossima stagione fredda, che ora ho parecchio altro da sperimentare. A proposito di fermentazione (e di autoproduzioni!), ieri è passato un mese esatto da quando ho imbottigliato la mia prima birra artigianale…non che mi fidi molto di questo primo esperimento, ho sbagliato un paio di cose e ho ritardato un po’ troppo l’imbottigliamento per cause di forza maggiore, mi sa che gli ho dato troppo poco amore a quel mosto di malto, vedremo se il risultato sarà comunque in grado di sorprendermi. Se ci riesco faccio passare ancora un paio di settimane prima di assaggiarla, poi vi dico (e speriamo bene, visto che ne ho prodotta la bellezza di 23 litri!). Comunque gli esperimenti con l’homebrewing andranno avanti, ho anche la fortuna di avere il supporto a distanza di Romain, un vecchio amico che da un po’ di tempo ha iniziato l’avventura della produzione di birra artigianale in Molise, che sarebbe poi la mia terra di origine da parte di madre, che mi ha accolta in tutte le mie estati di bambina e adolescente. In quelle di adolescente vi posso assicurare che di birra ne scorreva a fiumi, alla fine lui ne ha fatto un mestiere creando Birra Kashmir, che io, maledizione, non sono ancora riuscita ad assaggiare…dovrò rimediare al più presto!
Sto divagando, torniamo al tarassaco. Ormai lo sapete, è un ottimo depurativo del fegato e dei reni (visto che abbiamo parlato di buona birra artigianale, se avete esagerato potrebbe esservi molto utile!), ricchissimo di vitamina A e C e di calcio. Per la nostra autoproduzione del mese avrete bisogno di raccogliere i boccioli ancora chiusi dei fiori. Può essere ovviamente una buona occasione per prendere anche un po’ di foglie giovani da aggiungere alle vostre insalate, come vi dicevo la scorsa settimana le erbe spontanee sono una fonte di nutrienti incredibile, da fare invidia agli ortaggi coltivati nel migliore dei modi possibili, quindi vale sempre la pena approfittarne in Primavera, che è la stagione migliore per la raccolta.
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// Capperi di tarassaco sotto sale //

°° Ingredienti °°

  • boccioli chiusi di tarassaco in quantità
  • uguale peso di sale marino integrale
  • tanta pazienza, che ci vuole in ogni raccolta
Capperi di tarassaco sotto sale - Autoproduzione di Marzo 1Recidete i boccioli poco sotto la base del fiore e metteteli in un sacchetto di carta. Appena tornate a casa sciacquateli sotto l’acqua con delicatezza, poi tamponateli con un canovaccio e lasciateli asciugare qualche ora.
Capperi di tarassaco sotto sale - Autoproduzione di Marzo 1Una volta asciutti, pesate i boccioli e metteli in una ciotolina, aggiungendo uguale peso di sale (l’ideale è un sale grezzo, a metà tra fino e grosso, ma non avendone meglio quello fino). Mescolate delicatamente e poi mettete i capperi in vasetti di vetro puliti. Si conservano a lungo, come i classici capperi a cui siete abituati.

Potete utilizzarli al posto dei capperi tradizionali in qualsiasi preparazione.

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13 commenti su “Capperi di tarassaco sotto sale – Autoproduzione di Marzo”

  1. Bellissima questa idea di utilizzare i boccioli di tarassaco come capperi. Un bel modo e occasione di avvicinarsi al mondo meraviglioso della natura che tutto dà a tutti. Brava Claudia. Myriam

    1. Claudia_GranoSalis

      Grazie Myriam!
      In questi giorni ho visto che le piante sul sentiero davanti casa tua hanno un po’ di boccioli chiusi, puoi provare la ricetta anche tu. Devo dire che in questi giorni sto trovando tantissime piante in giro, ogni paio di giorni almeno faccio un nuovo raccolto e a casa ho sempre qualcosa di selvatico…oltre a uomo e cane, ovviamente 🙂

    2. benissimo così eviteremo di acquistare i capperi che, una volta aperto il vasetto si devono conservare in frigorifero e consumarli in BREVE tempo. Ma…..

      1. Ciao Emilia, a dirti la verità io i capperi comprati, quelli sotto sale, li ho sempre tenuti fuori dal frigo e conservati molto a lungo, come anche quelli presi sfusi dalla Sicilia…non mi si sono mai rovinati!

  2. Ciao! Ho appena scoperto il tuo blog e mi sembra molto interessante! Stavo cercando una ricetta per fare i boccioli di tarassaco sotto sale. Ne avevo sentito parlare, ma non immaginavo fosse tanto semplice! Qua da me stanno già cominciando a spuntare, quindi nei prossimi giorni farò incetta!
    Grazie mille per la dritta!!

    1. Claudia_GranoSalis

      Ciao Lucia, benvenuta! Mi fa davvero piacere che trovi questo spazio interessante, torna quando vuoi 🙂
      Incredibile eh? Con questo inverno assurdamente caldo è già tempo di raccolti primaverili…Conservare i capperi di tarassaco in effetti è molto semplice, se posso darti un consiglio ulteriore cerca di assicurarti che siano ben asciutti quando li metti sotto sale, tendono a tirare fuori acqua nel barattolo. Non è una tragedia perchè fanno una specie di salamoia che comunque svolge la stessa funzione del sale grosso, ma meglio tenerli più asciutti.

      Grazie a te della visita e buon raccolto!

  3. io vado pazza x queste attività, ora guarderò bene come sono le piantine e i metterò in cerca di luoghi non inquinati x le ricerche.Grazie, grazie, tienimi aggiornata!

    1. Ciao Paola, grazie a te del commento! Certo che vi tengo aggiornati, ho già il prossimo post tutto nella testa, per introdurre la nuova stagione di raccolta 🙂 Se ti interessa sto organizzando diversi appuntamenti sulla raccolta e utilizzo di erbe spontanee qui in provincia di Siena per Aprile e Maggio, se vuoi ti mando una mail con un po’ di informazioni.

  4. Ciao, se ti piacciono sotto sale puoi anche provarli sott’aceto, basta lasciare i boccioli 24 ore circa sotto sale, poi lavarli e metterli in un vasetto con l’aceto bianco, buonissimi per insalate estive !!!!

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