Saluti e budini

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Ciao, carissimi i miei lettori!! Sì, sono viva! Non mi sono sciolta in una delle crepe aride e argillose delle crete senesi, né per le strade torride di Roma, dove ho passato una settimana di recente (ovviamente la più calda, si capisce…), che mio fratello convolava a giuste nozze e io mica potevo mancare, no?! Sono qui, sono solo sparita per un po’ senza averlo premeditato, fiaccata dall’afa incredibile di quest’ultimo mese e da altre varie ed eventuali, che mi hanno tolto parecchia energia e voglia di fare. Ho tenuto spento il computer, ho dormito molto, cucinato poco, bandito il forno fino a data da definirsi. Ecco, ogni tanto mi tocca accenderlo, che se qui non si fa la pizza una volta alla settimana il mio lui va a finire che mi molla. Almeno ho la scusa per rinfrescare la pasta madre, che altrimenti resterebbe lì nell’angolo del frigo a inacidirsi, poverina…

La settimana che ho passato a Roma, nonostante il caldo, è stata molto bella e intensa. Sono partita la mattina di lunedì 20 luglio, il pomeriggio mi aspettava l’esame finale del Master in erboristeria e rimedi naturali che mi ha accompagnata negli ultimi 10 mesi, che mi ha fatto fare avanti e indietro in treno ogni due settimane, che mi ha appassionata e stimolata enormemente, tanto da non essere sollevata nemmeno un po’ dal poter finalmente concludere i miei viaggi. Avrei continuato altri 10 mesi, e poi altri 10 ancora. Ci tenevo tanto a studiare con gli insegnanti che ho avuto, ci pensavo dalla primavera dell’anno scorso, e proprio quando disperavo di poter trovare i soldi per iscrivermi al corso e stavo iniziando pacificamente a rinunciare, è arrivata l’occasione della vendemmia, come un dono inaspettato dell’esistenza, che mi ha aperto le porte verso questo nuovo percorso. Sono stata l’ultima ad uscire dalla scuola quel lunedì, salutando l’aula vuota e il rametto di iperico appeso dietro la porta, prima di inforcare di nuovo la mia bici e tornare cantando verso casa dei miei.
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Non posso che fare un’ottima pubblicità a questo corso, anche se non è stato esente da delusioni. Qualche docente non era dei migliori e la mancanza di un minimo di pratica in laboratorio un po’ si sente, ma ho imparato davvero tanto, soprattutto da Paolo Ospici, proprietario dell’Antica Erboristeria Romana di Via di Torre Argentina a Roma, preparatissimo e preciso quanto divertente, e da Marco Sarandrea, fitopreparatore eccezionale, appassionato e caotico, titolare dell’erboristeria-liquoreria Sarandrea di Collepardo. Ho adorato le loro lezioni, come anche quelle degli altri insegnanti: pur arrivando spesso in aula con il tipico abbiocco da sveglia-alle-6-di-mattina+viaggio+cucina-di-mio-padre+bici, bastava un attimo perché la mia attenzione si risvegliasse completamente. Insomma, se vi interessa approfondire l’argomento e avete qualche soldo da spendere, ne vale la pena. Se ne avete qualcuno di più, gli stessi docenti potete trovarli all’Accademia delle Arti Erboristiche, dove il monte ore è molto più alto, quindi ancora meglio. A quanto pare poi, nella nuova sede che hanno inaugurato pochi giorni fa ci sarà anche la possibilità di fare qualche ora di laboratorio pratico. Io continuerò a studiare da autodidatta, sul campo, insieme alle mie piante selvatiche, e sulle pagine dei libri che sempre più affollano la mia biblioteca, che però devo smettere di comprare perché ho speso troppo. E continuerò a far incontrare tutto questo con la cucina, con l’amore per la terra, il cibo vero e chi lo produce, con l’autoproduzione, col prendersi cura di sé in modo naturale.
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Già che l’onda era quella giusta e già che mi trovavo a Roma per qualche giorno, potevo non andare finalmente a visitare l’Orto Botanico a Trastevere? Embé, sì, avrei potuto, probabilmente non avrei perso ettolitri di liquidi in sudore e non sarei stata divorata dalle zanzare tigre, agguerritissime soprattutto nella serra tropicale, forti dei 41° di temperatura e dell’umidità micidiale. Ma che vi devo dire, al cuor non si comanda, la compagnia era la migliore possibile e non mi andava di rimandare ancora. E se certo molte piante avevano abbondantemente superato la fioritura e il loro momento migliore, soprattutto nel giardino dei semplici, in nessun altro momento avrei potuto vedere lo spettacolo dei fiori tropicali in tutto il loro splendore. Se state aspettando delle foto non ci sono, sono anni che ho perso l’abitudine di girare con la macchina fotografica, soprattutto quando fa così caldo e soprattutto quando voglio godermi a pieno ogni momento. E il mio telefono le foto non le fa. Ma posso farvi vedere questa bellissima foglia di Ginko! Non è meravigliosa? Ma lo sapete che questo albero incredibile è stato l’unico essere vivente a sopravvivere all’esplosione di Hiroshima?
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A tutti gli impavidi, consiglio assolutamente una visita entro il 14 agosto, che poi l’Orto chiude per lavori fino a settembre. Potrete rinfrescarvi all’ombra delle conifere o nella foresta di bambù. Consigliati repellenti anti-zanzare, pantaloni lunghi e scarpe chiuse. Per gli altri, aspettate l’autunno, o meglio ancora la prossima primavera 😉 E tenete d’occhio il programma di Festina Lente, che ogni tanto organizza visite guidate molto belle anche all’Orto Botanico.

Ho trovato Roma insolitamente caotica per fine luglio, trafficatissima e in esaurimento, e benedico il fatto di averci a che fare ormai solo per visite ad amici e parenti. Ma l’ho adorata, come sempre. Il caldo impietoso non ha fermato le mie passeggiate, con passo lento, occhi bene aperti e quella bella sensazione di essere nessuno che solo la grande città sa dare.
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Il mio agosto proseguirà tranquillo, senza grandi spostamenti, tra piacevoli letture e qualche impegno di lavoro, ricaricando le batterie per settembre e per il prossimo autunno, che credo porterà molti cambiamenti. Non so bene quando mi farò rivedere, magari presto, magari no, ma vorrei augurarvi una splendida estate, e farlo con un dolcetto estremamente semplice e fresco, a base di sola frutta e semi di chia. Non sarà bellissimo a vedersi, con quel suo colore un po’ così, ma è delizioso e molto nutriente, ottimo per colazione, per merenda o la sera dopo cena, se avete voglia di un po’ di dolcezza.

// Budino alle pesche e semi di chia //

°° Ingredienti °°

  • 800 grammi di succo di pesca
  • 80 grammi di semi di chia
  • facoltativo: un pezzetto di radice di zenzero
Saluti e budini 1L’ideale è estrarre il succo fresco direttamente dalle pesche con un’estrattore di succhi o una centrifuga. In alternativa provate a passarle con un passaverdura usando il filtro a fori larghi, o usate un buon succo già pronto. Per estrarre questa quantità vi servono 5-6 pesche grandi, se volete potete estrarre anche il succo di un pezzetto di radice di zenzero, che aggiunge freschezza e una nota piccante.
Saluti e budini 1Versate i semi di chia nel succo di pesca e mescolate bene, in modo che tutti i semi siano ben imbevuti di succo e si distribuiscano uniformemente nel liquido. Versate il composto in coppette o bicchieri e fatelo riposare in frigorifero per almeno 30 minuti. Guardando in giro in rete ho notato che quasi tutti frullano i semi col succo prima di mettere il tutto al fresco, ma a me piace moltissimo la consistenza dei semi interi ammorbiditi dal liquido…provate e vedete come vi piace di più!
Saluti e budini 1Trovo superfluo qualsiasi dolcificante, soprattutto quest’anno che la poca pioggia ha reso la frutta molto carica di zuccheri e particolarmente dolce. Se volete però aggiungete un po’ di sciroppo d’agave, o magari di fiori di sambuco, se l’avete fatto. Potete aggiungere anche qualche seme di girasole o qualche nocciola tritata appena prima di mangiare il budino, per arricchirlo con qualcosa di croccante. Se usate succo appena estratto mangiate il budino entro il giorno dopo, non si conserva troppo a lungo. E ovviamente variate con i succhi che più vi piacciono!
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26 commenti su “Saluti e budini”

  1. Li senti gli applausi rumorosi che arrivano dalle mie mani ormai rosse?! Sono davvero orgogliosa di te streghetta. Goditi queste vacanza e riposa, già immagino i mille progetti in cui ti imbarcherai nei mesi a venire!
    Un forte abbraccio e ancora buona estate!

  2. Piace molto anche a me fare il budino semplicemente con i semi di chia… in questa calda estate gli estratti ci accompagnano molto piacevolmente! Buon proseguimento di estate!

    1. A me è venuto in mente solo una settimana fa di mettere i semi direttamente nel succo, finora li avevo usati solo col latte vegetale…e che scoperta! Mi piace tantissimo il risultato! Peccato solo per il costo dei semi, ma in questo caso mi erano stati regalati 🙂
      Buona estate a te!

  3. senti ma una capatina alla manifestazione che si terrà a Pennabilli a Settembre sui frutti dimenticati non ti andrebbe? 🙂
    sai l’Accademia delle Erbe Spontanee la conosco e il loro corso mi piace un sacco… ne fanno anche due sull’alimentazione, sai? ora vado a vedere quello che hai fatto tu…. 😉
    non sparire troppo però! altrimenti come si fa?

    1. Che carina sei Emanuela 🙂 Non sparirò per troppo tempo, tranquilla!
      Ma sai che è la prima volta che sento nominare questo festival? A Pennabilli sono stata, ma in altre occasioni…solo che non ho trovato notizie dell’edizione 2015, che non lo facciano quest’anno?
      Nel post parlavo dell’Accademia delle Arti Erboristiche, che sta a Roma, non di quella delle Erbe Spontanee, che pure conosco ma sta nelle Marche…tu a quale ti riferivi? A quella che dico io fanno un sacco di corsi interessantissimi, me li seguirei tutti…però in realtà non ho studiato lì, costava troppo per me, ma in un altro istituto che ho linkato nel post, che è lo IAF (Istituto di Alta Formazione), sempre a Roma. Se vuoi vedere il corso che ho fatto io si chiama Master in erboristeria e rimedi naturali.
      Un abbraccio!

      1. Buon giornooooooo!!! io sono super mattiniera!!!!
        guarda, forse ancora non è uscito nulla… di solito è a settembre….ti tengo aggiornata se ti va….
        Per quanto riguarda le accademie.. anche io mi riferivo alla tua, ma siccome le seguo entrambe, perché mi piacciono, ho sbagliato a nominare.. comunque hanno organizzato due corsi, uno di educatore alimentare ed un altro proprio di alimentazione…
        Si comunque hai ragione.. che costicchiano un po’….
        sai invece dove avevo pensato di andare….? in quel posto a Città di Castello… dove sei stata qualche tempo fa? anche li coltivano frutti antichi …è un’associazione credo… 🙂

        1. Sì, Archeologia Arborea! Era associazione, ora è una fondazione, e vale la pena visitarla…però chiama prima di andare, Isabella non vive lì, quindi devi prendere un appuntamento. Hanno un frutteto enorme e bellissimo!

          1. evvivaaaaaaaaaaaaaaaaaa! sai se per caso le vendono le loro cose? anche i frutti… che hanno li? mi piacerebbe un sacco papparmi qualcosina…. io sono laureata in Scienza della Nutrizione, ma amo le erbe (e credo di aver ehm sbagliato qualcosina), le cose antiche… sono una nutrizionista atipica… scarpigna ed agricola…

            1. Allora, i frutti non li vendono, ma in autunno, alla fine del raccolto (verso novembre, mi pare) vendono i giovani alberelli che hanno riprodotto. Se hai dove piantare è un’ottima cosa, costano dai 15 ai 25 euro, mi pare, a seconda di quanto è grande la pianta. Altrimenti puoi adottare un albero e andare ogni anno a fare il tuo raccolto 🙂
              Sullo sbagliare qualcosina sei in buona compagnia, io sono laureata al DAMS, fai tu…

            2. anche ioooooooooooo! topo da biblioteca a vitaaaaaaaaaaa!!!!!!
              grazie delle info…
              che bella questa cosa dell’adozione… posso provare a parlare col mio papi se ha voglia di piantare qualche alberello in azienda…. 🙂 chissà…

  4. Ma che figata! 😀 Anche a me piacerebbe fare un corso del genere! Tu studia che noi impariamo 🙂
    Bello il budino di pesche! Maaaaa…se io tipo frullassi le pesche intere allungandole un po’ con acqua? Ho un frullatore potentissimo che frullerebbe i tuoi peggiori nemici.
    :*

    1. Io studierei tutta la vita!!! Mi pagassero per farlo!
      Vai col frullatore potentissimo, penso proprio che sia una buona soluzione, puoi allungare con acqua o latte vegetale fino alla consistenza che preferisci. Poi me lo presti che vedo chi metterci dentro 😉

      1. Valentina super ideonaaaaaaaa! potrei provare anche con quello ad immersione…. ho appena scoperto la bontà fantastica del latte d’avena… e penso che freddo ci starebbe proprio bene… non ho molta dimestichezza con questi nuovi semi in realtà… goji. chia … açai… mi rimangono un po’ sconosciuti… gli altri li metterei ovunque soprattutto il girasole!!!!!

        1. Il problema dei semi di chia purtroppo è il prezzo, oltre al fatto che arrivano da molto lontano…ma io li trovo davvero un ottimo alimento! I semi di chia stanno benissimo anche con solo latte vegetale, magari frullato con qualche dattero per renderlo più dolce e con l’aggiunta di un po’ di uvetta o semini croccanti, tipo il girasole, appunto 🙂

          1. che prontezza di risposta claudine, grazie! infatti si… un po’ come la quinoa, che amo molto ma che costicchia e quindi uso raramente, dando maggior spazio al miglio e all’orzo, al grano saraceno e al riso integrale….:) sarebbe molto bello poterti incontrare, sai?

            1. siiiiiiiiiiiiiiii!
              sarebbe bellissimooooooo!
              🙂 buon giornoooooo!!!!!

  5. Complimenti per questo bellissimo percorso che hai chiuso momentaneamente, perchè ormai ti conosco, tu sei in continuo fermento! Buona estate! intanto mi godo questo fantastico budino! a presto! baci Mari

  6. Wow! Claudia questa ricetta é perfetta per me che in questo periodo ho pochissimo tempo a disposizione. L ‘ho preparata al volo frullando semplicemente circa 4pesche per nulla fantastiche ho mescolato una abbondante q.ta ‘ di semini ed ho dovuto aggiungere zucchero grezzo…. pazzesco. I miei invitatihanno apprezzato molto e i bambini lo hanno divoratoletteralmente. CComplimenti
    Un abbraccio e buon fine settimana

    1. Felicissima che ti sia piaciuta Roberta! Se hai pesche non dolcissime puoi aggiungere anche sciroppo d’agave o malto al posto dello zucchero grezzo, renderanno ancora più compatto e cremoso il budino.
      Un abbraccio a te e grazie!

    1. Ciao! Sì, va benissimo anche frullarle. La cosa ideale sarebbe allungare il frullato con poca acqua o latte vegetale arrivando al peso indicato nella ricetta, in modo che sia più simile alla consistenza di un succo.

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